venerdì 31 agosto 2018

Campionato giovani fra timori e speranze

Nastri di partenza per l'edizione 2018 del campionato italiano giovani.Numero importante di iscritti ,frutto anche delle "esortazioni" ... del nostro presidente( "rammento a quelli che aspirano a piazzamenti di punta" .....) ma soprattutto, spero ,dalla voglia che ognuno di noi ha di trasmettere alle generazioni future questa nostra "sana " passione  per lo sport e per la nostra razza.


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Confesso che ogni volta che metto piede in un ring mi assale un moto di  tristezza.Sempre le stesse facce da trent'anni,con il "papa" e le sue omelie,i cantanti di Karaoke,i trucidi e gli smilzi, i brontoloni come me ,gli urlatori da bordo ring  e i venduti di professione che chiamano papà solo quelli che gli danno da mangiare,insomma sempre le stesse facce...per giunta ormai  vecchie....brutte ...ed ingrassate.Oddio,fra quelli con i quali ci si incontra da una vita ce ne sono tanti che  rivedi con piacere e senza fare offesa a nessuno ne cito uno per tutti, il buon Mario Macina con i suoi "pruriti di culo",un vero decano della cinofilia che ha dato tutto alla nostra razza  e come spesso accade alle persone per bene che non "chiedono"ha ricevuto molto poco ed anzi in alcuni casi gli è stato negato anche l'inverosimile.Per rendere giustizia a lui,al cane ed alla storia voglio solo raccontare che in uno dei tanti periodi bui della nostra società ,il giudice della classe adulti dell'epoca, negò il titolo di auslese ad uno dei più bei cani italiani di sempre,Wolf degli Iapigi,figlio di mark von Hause Beck per una figlia di Zorro larchenaim.Quell'anno Wolf,che tralaltro piaceva molto anche ad Hermann Martin(  vinse la gara di Cosenza condotto dal nostro presidente a spese del futuro auslese Orno dell'alto pino(spero di non sbagliarmi) presentò un gruppo di riproduzione strepitoso, forte di cinque maschi presentati in classe adulti e tutti piazzati fra gli eccellenti di punta ed una sieger in classe giovani(Ava della Valcuvia che col padre condivideva una certa "bellicosità" in ring) .Eh si,allora succedeva anche questo ma a parziale ristoro del buon  Mario voglio ricordare che  quel giudice finì travolto dall'oblio e invece il nostro  Wolf è rimasto comunque nel pedigree di qualche auslese tedesca e di tanti buoni cani italiani.
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paris di casa massarelli(ha wolf nel sangue)
Ma tornamo a noi e al nostro campionato e ai nostri giovani e facciamoci quattro chiacchere giusto per fare il punto della situazione ,magari dando qualche consiglio al nostro presidente visto che chi è deputato a farlo(il consiglio appunto) sembra non volerlo fare .Cominciamo dalla data.Ma si può organizzare un campionato in un mese ....ricco di manifestazioni e dove il socio è chiamato praticamente a dormire in macchina per tutto il mese di settembre?Domenica campionato giovani...A MODENA.......domenica l'altra   campionato tedesco.......A NORIMBERGA....... a seguire.....campionato Italiano.....A MODENA.Ovviamente roba da "sfrattacampagne" che nel nostro gergo antico significa...roba da gente che non ha nulla da fare,non ha lavoro,non ha famiglia,non ha nessuno a cui dare conto(un tempo chi non aveva nulla da fare se  ne andava gironzolando per i campi).Resta da capire come faccia uno che non ha lavoro  a reperire le finanze per andarsene in giro per il mondo.Noi ci saremo,perchè a certe manifestazioni ,quando possiamo,vogliamo esserci,pur consci del fatto che si vinca o si perda nel nostro caso non avrà nulla a che fare con il piazzamento al campionato che .....ovviamente spesso è legato...a "ben altre dinamiche".Esorto però il nostro presidente affinchè in futuro,laddove possibile ci risparmi questi sacrifici.Oltretutto occorre chiedersi se è giusto dare a queste manifestazioni una "forte" coloritura agonistica,riempiendo questi ragazzi di pressioni psicologiche legate alle presentazioni ed ai possibili piazzamenti al futuro campionato perché ritengo che in queste gare l'aspetto ludico debba prevalere su quello agonistico,lasciando ai ragazzi un meraviglioso ricordo di una settimana passata insieme a giocare fra di loro e con il loro "fedele" amico , dove la gara è soltanto una piccola prova per mettere in pratica quel che si è imparato durante il periodo trascorso con i nostri tecnici.L'obiettivo per il momento è solo quello di farli divertire evitando sin da subito di trasformarli in autentiche star del ring , che magari, per avanzare di un posto passerebbero sul cadavere della propria madre.Mi giunge oltretutto notizia di una corposa classe adulti maschi (forse la prima volta da un po' di anni) con una trentina di soggetti iscritti.La domanda mi sorge spontanea :"abbiamo trenta baldi giovani fisicamente all'altezza di portare un cane adulto?E soprattutto,laddove si voglia privilegiare l'aspetto agonistico ,abbiamo in queste classi un numero  di ragazzi  capaci, se non di esaltare quantomeno di non "nascondere" le qualità dei cani che conducono?O ci sarà la solita corsa per accaparrarsi i più "validi" o magari qualche ragazzino tedesco che vuoi o non vuoi "capta" la benevolenza di qualche giudice?Detto questo un altro timore mi assale.Ho organizzato ,insieme ad altri,alcuni campionati italiani per i giovani e confesso che nella circostanza ho provato non poca pena e....come genitore ..apprensione per tutti quei ragazzini  appena sbocciati ai quali venivano affidati autentici caterpillar ai quali si mantenevano disperatamente attaccati neanche dovessero fare sci nautico.A questi " bambini",che pure suscitano la nostra simpatia,alcuni tipi di attività andrebbero assolutamente evitate perché fisicamente inutili e dannose e per certi versi frustanti .Non di rado infatti, ho assistito allo sguardo divertito e compiaciuto degli spettatori di fronte al pianto disperato di un bambino che non riusciva a contenere il suo piccolo " Furia".Quindi mi auguro che in questa circostanza certe immagini,che pure fanno tanta tenerezza ,facciano parte del nostro passato e ci preoccuperemo di fare gli abbinamenti vietando assolutamente la conduzione a "bambini" che non abbiano la giusta maturazione fisica.Ma vorrei ritornare su un aspetto: E' un campionato italiano,che però giunge al termine di una intensa  settimana di studi e di lavoro(oltrechè di sano divertimento ),dovrà prevalere l'aspetto agonistico o quello didattico? Suppongo l'aspetto agonistico se il presidente ha richiamato tutti alla partecipazione  ricordando che è " l'ultima occasione per tutti coloro che aspirano a piazzamenti di punta per presentare i cani prima del campionato   ecc.ecc.ecc.".Per giunta nell'occasione giudicheranno alcuni giudici del campionato ed addirittura un tedesco.....quindi sicuramente l'aspetto agonistico avrà la meglio su quello ludico e didattico.Io sono un uomo di sport e so che lo sport è crudele,non fa sconti a nessuno  e l'unico modo che hai per emergere....se lo vuoi fare....è...migliorarti.Ma siamo sicuri che una gara così ricca di significato sia il meglio per i nostri ragazzi,alcuni di loro così giovani da poter essere travolti da tanta competizione?Non era meglio una gara tranquilla,magari giudicata da un paio di  giudici veterani,dove comunque si chiedeva ai soci di partecipare numerosi semplicemente perché è la festa dei nostri ragazzi ai quali è indissolubilmente legato l'avvenire della nostra società?Capisco le esigenze di far cassa anche per finanziare lo stage formativo ma alcune volte è meglio chiedersi....e io me lo sto..... e ve lo sto chiedendo, se il bene dei ragazzi è questo.Oggi fare cinofilia è difficile per tutti ,per un ragazzo che non abbia un padre "appassionato come noi"  praticamente impossibile.Un cane agonista è un lusso troppo grande se la passione non è condivisa in famiglia.Ed è finito anche il tempo dei "figli adottivi",una volta infatti molti di noi si facevano carico di ragazzi che magari un padre non l'avevano oppure non era interessato a questo sport.Personalmente ho portato avanti alcuni ragazzi di cui  vado fiero e che oggi sono grandi allevatori,importanti veterinari o affermati imprenditori in campo cinofilo.Il talento era il loro, ma mi sono speso personalmente affinché non deviassero dai principi fondamentali dell'onestà e della lealtà( e questo andando contro tutto il mondo),prendendoli semplicemente per mano e trasmettendogli quanto sapevo e ovviamente vigilando sulla loro incolumità soprattutto durante i viaggi.E,come ben sappiamo,lo stesso ha fatto il nostro presidente e chissà quanti di voi.Oggi questo non è più possibile e portarsi dietro un ragazzo è una responsabilità troppo grande.In un mondo in cui abbiamo perso la voglia di fare una carezza   ad un bambino perché non sai  mai come "viene interpretata".......in una società in cui quando si verifica una tragedia non si piangono i morti ma si cercano semplicemente le  R E S P O N S A BI L I T A' questo genere di adozioni rappresentano un rischio troppo grosso e allora forse è meglio lasciar perdere.Ecco perché è necessario come società lavorare sul coinvolgimento delle famiglie  cercando di crescere questi ragazzi allenandoli soprattutto ai principi supremi dello sport,anche quando tutto intorno è corrotto e combinato.E' troppo presto per spingerli alla competizione,con il tempo,con la maturazione fisica e mentale e con la crescita delle competenze potranno alla fine gareggiare.Sarebbe bello domenica che gli abbinamenti cane conduttore venissero estratti a sorte come giustamente ha proposto qualche amico,evitando di trasformare un campo di gioco in un arena.Sono solo delle idee ovviamente ,di cui spero ,una società evoluta come la nostra che aspira,come giusto, a una definitiva consacrazione a livello mondiale ,vorrà tenere conto,o almeno su questo aprire una discussione.Mi piacerebbe tanto che domenica ognuno di noi aspettasse i ragazzi all'esterno del ring per affidare i propri cani al primo  che capita purchè ovviamente abbia i requisiti "fisici" per farlo .Ci sono dei momenti nella vita in cui il sentimento e i valori devono avere la meglio sui calcoli e le speculazioni e questo mi sembra proprio uno di quelli.


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buon divertimento e....facciamo spazio ai nostri giovani perché sono gli unici a tenere aperta la finestra anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro, anche perché per loro è sufficiente allungare le mani e prendere dal muchietto un altro anno di vita (bob dylan)

mercoledì 8 agosto 2018

SV,storia di una società che vuole morire

E' dei giorni nostri la nota con la quale il nostro presidente,Luciano Musolino,nella doppia veste di presidente della Sas e di direttore continentale Europeo,stigmatizza la recente direttiva dell'Sv con la quale si stabilisce....in maniera retroattiva,che non possono adire a piazzamenti nelle prime trenta posizioni  e di conseguenza ai titoli tutti quei soggetti concepiti da  genitori in assenza di brevetto,o almeno così mi pare di capire.La "levata di scudi" del nostro presidente è stata accolta abbastanza  tiepidamente dai soci,ed anche quando così  fosse a parziale ristoro dell'eventuale assenza di interesse sull'argomento  il presidente può contare sulla mia personale adesione ideale(cosa che probabilmente metterà tra il milione di cose di cui non gli importa ) .In realtà non sono poi tantissimi.....coloro i quali aspirano in Germania alle posizioni di punta,ma in linea di principio è giusto opporsi ad un sistema ,privo di qualsiasi logica zootecnica,che sta irrigidendo sempre di più l'iter selettivo della nostra razza,tesa ormai verso "la creazione di "una razza ariana" che la sta letteralmente ammazzando.Ma andiamo per gradi.




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il principio della selezione:scegliere il meglio tra tanti




Circa vent'anni fa sono stato tra i primi  a sollevare l'assoluta insussistenza zootecnica della norma che stabiliva che per adire al titolo di auslese occorresse essere figli di genitori in possesso dei brevetti già in fase di concepimento e feci degli esempi personali che oggi sono diventati ormai gergo comune e che sento ripetere spesso ai soci ed agli agonisti.E portai ad esempio proprio il caso della mia prima figlia concepita prima del matrimonio e successivamente "regolarizzata" dicendo appunto che non vedevo alcuna differenza ne genetica ne "ZOOTECNICA(SIC!) e tantomeno legale con gli altri figli nati invece successivamente al conseguimento del "brevetto" da parte mia e di mia moglie.L'esempio all'epoca suscitò non poca ilarità ma la parabola evidentemente è stata ben compresa dai soci se è vero che oggi sono in molti a utilizzarla .Personalmente ho sempre utilizzato maschi in possesso non solo del brevetto ma anche della selezione e della qualifica di auslese o eccellente a qualche campionato,mentre per le femmine ho utilizzato il principio di  sperimentarle prima  in riproduzione per poi inviarle immediatamente in addestramento.Così facendo ho tenuto solo per me il rischio di ciò che poteva accadere nel frattempo a quelle cagne e di conseguenza ai loro figli ,confidando nel fatto che non ho mai  mai posseduto femmine che "potevano morire"  il giorno prima di essere richiamate ....per un improvviso controllo radiografico.Ho anche spiegato più volte come addirittura tra i requisiti della selezione ,POTEVA ESSERE AUSPICABILE la capacità riproduttiva dal momento che non so cosa possa farsene una società che seleziona la razza  di un soggetto  in possesso di tutti i requisiti richiesti(esenzione,resistenza,bh,brevetto,selezione) se poi  non può trasmetterli alla progenie .Ovviamente occorrerebbe  discutere su questo magari creado un comitato di studio,costituito da gente capace(sempre che sia possibile trovarla) e che ha veramente a cuore la razza e la società che la tutela.






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Bene ha fatto quindi il nostro presidente ad intervenire,certo come sono che il potere ...quello vero è la capacità di incidere sulla realtà modificandola e non gestire il contingente semplicemente comandando o emanando editti.Avrei evitato ovviamente , il nostro presidente non me ne voglia, il passaggio dove si accenna ai principi di diritto e di democrazia,perchè francamente pur riconoscendo la grande operosità di questo consiglio,ritengo che  la nostra società è molto lontana da ogni forma di applicazione sia del  diritto che della democrazia.Del resto,il nostro presidente non ha mai nascosto le proprie  simpatie verso un certo tipo di ideologie  e si è sempre impegnato per renderle vive all'interno della nostra società.Ovviamente fin qui nulla questio,ognuno è libero di avere delle idee e di rifarsi a  queste in ogni attività che mette in campo a condizione però che non si voglia far passare per democratica una società gestita in modo assolutamente autoritario e direi anche un "tantino"  monocratico?Sarà colpa dell'assonanza di cognomi?Comunque ..non importa,purchè animati da qualsivoglia esigenza....magari anche "personale",si cominci a cambiare qualcosa.Forse non si sta comprendendo  che la situazione sta precipitando e la corda è tesa oltre ogni misura.Le società,sia Sas che Sv sono popolate per il 95% da soci amatoriali ed in una minima parte da professionisti del settore.Il socio comune ha come unico intento quello di partecipare alla vita sociale,arricchendo il proprio bagaglio di conoscenze cinofile e...possibilmente... umane , affrontando l'attività agonistica  con il proprio cane ,sottoponendosi ad un percorso che insieme li porterà a traguardare l'iter selettivo richiesto,e soprattutto....possibilmente divertendosi..Ebbene questo iter selettivo,come più volte detto, è divenuto negli anni sempre più oneroso,tanto da essere addirittura  frustrante per buona parte dei soci che ormai hanno sempre maggiori difficoltà a mantenere il passo.Sono state negli ultimi anni  introdotte o stanno per esserlo  nuove prove  e fatiche da sostenere(ad esempio il Bh) nuove proiezioni radiografiche da effettuare per "scongiurare" la displasia che ...però...non vuole assolutamente regredire , il prelievo del DNA(lecito e sacrosanto),e tutta una serie di inibizioni sul ....prima (concepimento) dopo(femmine coperte dopo i venti mesi)che stritolano l'arte dell'allevare all'interno di una morsa che non consente scostamenti e che sta lentamente asfissiando la razza,perchè se è vero che si muore di "scarsa igiene " è altrettanto vero che le difese immunitarie si abbassano quando l'igiene è eccessiva.Le società oltretutto nel tempo sono cresciute a dismisura,travalicando l'aspetto dilettantistico degli esordi la cui gestione era spesso demandata alla buona volontà dei soci  e si sono trasformate in vere e proprie aziende con buste paga ,rendiconti e libri contabili e soprattutto con un insaziabile e crescente fame di introiti necessari a far quadrare i conti.Sembrerebbe quasi che alcune prove sono state introdotte esclusivamente allo scopo di reperire denaro.E' probabilmente questa spasmodica "bulimia" che spiega il reiterarsi di prove prive di un qualche valore zootecnico(vedi riselezione) e soprattutto la costante e continua richiesta di denaro legata ad ogni forma di attività che caratterizza la vita sociale.A proposito di riselezione sempre una trentina di anni orsono,sollevai il problema dell'inutilità di questa prova.Al momento della selezione infatti il soggetto che mediamente ha gia superato abbondantemente il secondo anno di età è sufficientemente maturo per dare di se una visione definitiva.A quell'età infatti si può tranquillamente stabilire se quel soggetto è utile al fine della trasmissione di elementi positivi all'interno della razza e quindi essere selezionato oppure no.Tranne casi sporadici che nemmeno ricordo tutti i soggetti presentati alla riselezione hanno pressochè mantenuto immutate le caratteristiche anatomiche manifestate in sede di selezione ed anche l'aspetto caratteriale non è cambiato minimamente se non per caratteristiche legate ad una maggiore preparazione oppure all'interventa maturità ,ma in nessun caso le caratteristiche "trasmissibili " geneticamente possono essersi modificate.OLTRETUTTO ABBIAMO ELIMINATO I DIVERSI GRADI DI SELEZIONE.Quindi se si escludono esigenze "di cassa" personalmente non intravedo alcun valore zootecnico in questa  prova che invece per il socio costituisce un ulteriore aggravio di spese e perdite di energie che potrebbe utilizzare diversamente sempre in campo cinofilo.O quantomeno stabiliamo che aldilà della scadenza, la riselezione in qualsiasi momento venga effettuata è comunque definitiva evitando così che  per le selezioni scadute si debba ricominciare l'iter come se si trattasse di una prima selezione. Di questo ovviamente non voglio fare alcuna colpa a questo consiglio ,che avendo  tralaltro investito tanto sull'acquisto della nuova sede sociale è costretto a reperire le risorse economiche per far fronte agli impegni .Di questo passo però,la società rischia di morire.Troppe difficoltà,troppi ostacoli,troppe regole ,troppi percorsi definiti,troppi nulla osta,troppe autorizzazioni......troppo...troppo...troppo.Forse non ci rendiamo conto che gli stadi si svuotano,i soci si dimezzano e in Germania il numero dei cuccioli prodotti in un anno ha raggiunto i minimi storici un po' come i ghiacciai sulle alpi e questa razza amatissima che rappresentava un tempo il "cane" nell'immaginario collettivo comincia a somigliare  a quelle donne bellissime per le quali  si sono fatte pazzie e che oggi non vuole più nessuno.L' Sv è alle soglie del baratro,distrutta probabilmente dai fenomeni corruttivi imperanti e totalitari, ma soprattutto dall'incapacità di dare linee guida sensate e coerenti e soprattutto valide per tutti.E' veramente un peccato che nella madrepatria la meravigliosa arte dell'allevare è stata completamente assoggettata all'esigenze del businnes  ed i box sono stati sostituiti dai capannoni industriali.D'inverno si semina e d'estate...al campionato si raccoglie.HUHNEGRAB, solo per dirne uno, è ormai solo  una grande azienda con tanto di consiglio di amministrazione,uffici e manager per le relazioni e i sui prodotti sono ben lungi dall'essere ...nonostante la fama...il meglio che offre il mercato.Per loro le regole non esistono e come direbbe Giovanotti..."esistono solo le eccezioni".La società richiede la media taglia,ma loro continuano a produrre e piazzare "MARCANTONI",si richiede un miglioramento della tempra e dei nervi e loro fanno i sieger con cani che effettuano la vigilanza da terra.Eh si,noi continuiamo a complicarci la vita sfornando  regolamenti e "i grandi" continuano a semplificarsela semplicemente fottendosene.A onor del vero,in questo mondo ormai imbrigliato nelle norme ,  sono sempre stato un convinto sostenitore delle eccezioni,che se usate con rettitudine e buon senso costituiscono un lubrificante naturale.La legalità dell'eccezione ,anzi oserei dire la "sacralità",consiste nel fatto che l'eccezione,quando e se possibile, va fatta a chiunque ,indipendentemente dall'importanza  del "NOME" che porta, ricercando esclusivamente il bene del socio della società e della razza.Ma mi rendo conto che questa è pura filosofia.Qualche tempo fa,a tal proposito,ho tentato di iscrivere una mia cagna ad un raduno nazionale,era giovedì e mi è stato risposto che le iscrizioni erano formalmente chiuse.Senza spendere il mio nome(ovviamente,...spero...e sono sicuro... non sarebbe cambiato niente ),in una forma rimasta anche in seguito anonima ho spiegato che quella partecipazione era molto importante ai fini della carriera della cagna ed essendo ancora giovedì forse si poteva fare qualcosa.Niente da fare ,è la regola mi è stato risposto.E la mente è volata immediatamente a trent'anni prima ,quando la vigilia di un raduno era come la notte di capodanno,quando a letto non si andava neppure e alla sera ci si riuniva tutti in casa mia e dopo cena si compilvano i cataloghi con la Lettera 25 dell'Olivetti,perchè c'era sempre un amico,un socio,un privato qualunque che nella notte precedente il raduno ti chiedeva di iscrivere un cane alla manifestazione e noi accettavamo felici, perché "i numeri" in una società che vive di numeri,  sono sacri.All'alba si finiva di "battere"(i cataloghi ovviamente) si faceva colazione al bar di Pino Bernardi e si correva a fare gli indiani,perchè allora non c'erano i navigatori o le posizioni  e le frecce erano gli unici strumenti per non perdere giornate intere alla ricerca del luogo della manifestazione.Si  arrivava al campo stremati,ma vivaddio felici .Eh si,quanti sacrifici,quanto lavoro in quei tempi in cui si era tutti un po' pionieri.Ed ecco perché dopo tanta fatica ,oggi mi sento in diritto di dire tutto quel che penso ,perché questa società ,come per tutti i soci che con il loro lavoro hanno contribuito a farla vivere è anche un po' mia.Ah,,benedette regole,sicuramente indispensabili alla vita comune,ma la loro gestione deve sempre essere demandata al buon senso e nel governare occorre l'animus del "buon padre di famiglia" soprattutto in considerazione del fatto che non si può fare con il proprio metro l'altrui misura.Per me o per altri per esempio, cento  euro possono non avere alcun significato ma per molti rappresentano una fonte importante di sostentamento.E' un gatto che si morde la coda,se i soci diminuiscono occorrerà spalmare i costi generali sui soci rimasti che si vedranno sempre più vessati e di conseguenza saranno costretti a mollare.Occore coraggio, bisogna ampliare la base societaria,offrendo servizi(bene il master allevatori ad esempio) ,partendo dal presupposto che il socio non è un pollo da spennare e che non va perseguito il profitto a tutti i costi,perchè l'unica occasione di profitto per una società,così come per un azienda, è il cliente,perso quello si è persa l'unica occasione di guadagno.Questa  è economia in gocce,fruibile da chiunque ed io la gridavo in banca in tempi non sospetti.Il socio è in forte difficoltà,con una società che richiede "inspiegabilmente" sempre di più e una razza che di contro offre sempre di meno e si è ormai trasformata in un autentico campo minato.Abbiamo richiesto sempre più proiezioni radiografiche ma la displasia ci flagella,abbiamo introdotto nel tempo l'ipo 1 ,la condotta,il bh ma basta assistere ad una selezione per rendersi conto che il carattere ...quasi non esiste più.Oggi gli allevatori veri  sono rimasti in pochi,meglio fare gli "scopritori di talenti".Individuo un soggetto con caratteristiche adatte al momento storico,lo compro  e poi forte delle mie capacità gestionali  e delle mie "conoscenze" gli costruisco una carriera e lo rivendo a cifre "stellari".Questa è la cinofilia moderna,e...di conseguenza questa è la razza.L'allevatore invece si scontra con le difficoltà dell'allevare ,dello sperimentare ,del trovare soluzioni,si scontra realmente con la displasia,con le taglie in esubero,con le scorrettezze e con i problemi di carattere,ma in questo le  società non l'aiutano.Non si può pretendere il ridimensionamento della taglia e proporre certi cani e lo stesso dicasi per displasia,correttezze carattere,perchè il buon allevatore e il buon socio  le direttive...le seguono,almeno fino al limite della decenza. Si porta la taglia alle stelle con scelte zootecniche sciagurate per poi improvvisamente stabilire che oltre il centimentro non si va e l'eccezione si fa solo per "i potenti" che spesso gestiscono i cani che "fanno i numeri".Si trasforma il pastore tedesco in un marsupiale con angoli del posteriore a forma di croce di sant' Andrea per poi dire repentinamente dopo anni di oblio(in cui il sottoscritto gridava come Giovanni Battista nel deserto) che sugli angoli non si transige ed anzi si emana una direttiva dove si dice :"fare attenzione alla taglia e agli angoli del posteriore e alle correttezze".Mi verrebbe da  dire :" il cane?fatt'ill tu se sei capace".Ma questi che facevano quando si nominavano sieger  e auslesi cani da 68 cm,e dove stavano pure ai tempi della contemporanea presenza di Vegas e Furbo(che pure hanno dato un importante contributo alla razza) spesso in miscellanea,che certo non hanno accorciato le tibie e i garretti.Invertire completamente la tendenza ovviamente è indispensabile,ma occorre tempo e misura perché se un treno con tutti i suoi vagoni dovesse repentinamente invertire il suo senso di marcia....deraglierebbe.Oltretutto le taglie e gli angoli posteriori vanno ridimensionati sicuramente ma non "sacrificando" i soggetti migliori e soprattutto è un lavoro di cesello per il quale occorre pazienza,roba per gente competente,roba da chirurghi, capaci di capire e soprattutto far capire che i 68 cm di Eros luisenstrasse o di Mars von Aurelisu non sono i 68 cm di Pinco della Misericordia,così come i 63 cm  della Gamba Hunegrab non sono i 63 cm di una cagna qualunque che gira in un ring.Questo è indispensabile comprenderlo perché se è vero che "questa gente" spesso vuol salvare il proprio bambino e pure l'acqua sporca è anche vero che i valori ...quando ci sono vanno riconosciuti,ma per farlo bisogna essere gente competente.


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Dell'Sv francamente mi interessa poco è della Sas che mi preoccupo.I tedeschi ,alla fine sapranno come fare per trovare la quadra,nella storia hanno  dimostrato come sia facile per loro risorgere dalle ceneri di due guerre perdute miseramente,l'italiano invece è passionale e spesso " è morto" per inseguire le sue chimere e dalla guerre perse non si è mai ripreso..Oltretutto i numeri e lo stato patrimoniale dell' SV consentono anche un momento di rilassamento o di crisi,i nostri numeri no.Ecco perché abbiamo bisogno della nostra autonomia e di pretendere ,come seconda società al mondo che tutela la razza che i nostri regolamenti,che sono il frutto della nostra storia,dei nostri costumi e paradossalmente anche del nostro clima,vengano riconosciuti e che con quei regolamenti si possa gareggiare alla pari in quello che a tutti gli effetti è da considerarsi un campionato del mondo.Noi non siamo il Senegal o L'Albania(parlo dal punto di vista cinofilo ovviamente) e siccome siamo capaci di popolare il campionato tedesco così come di "desertificarlo" meritiamo rispetto.Questa è la Champions ,se vuole la Germania può farsi un campionato nazionale  per soli cani tedeschi,un po' come una volta ha cercato di farsi "una razza umana tutta sua".D'altra parte però occorre che la Sas si dia una mossa,partendo dal rifondare le sezioni  riempiendole di contenuti e non unicamente di persone.Se ci sono i contenuti,i servizi  e il carisma i numeri crescono.Poche sezioni o meglio quelle che bastano per coprire il territorio ,purchè funzionanti e funzionali e soprattutto presidiate da tecnici.Basta con le aperture affidate a gente che non essendo capace di "fare le uova" da nessuna parte si attrezza un proprio pollaio destinato nel tempo irrimediabilmente ad andare a puttane come testimoniano i fatti sotto gli occhi di tutti.Basta con i preti che aprono parrocchie personali per officiare le messe per pochi seguaci visto che altrove i loro sermoni non li ascolta nessuno(val dAnzin ndr.).Far parte di una società significa essere costretti nostro malgrado a stare anche con persone che non ci aggradano e costruire insieme il nostro e il loro futuro.La chiesa cattolica ha sopperito al calo delle vocazioni semplicemente chiudendo gli edifici di culto poco frequentati in maniera tale che i pochi  preti rimasti(quelli buoni) possano svolgere l'attività in quei luoghi dove la fede è viva e partecipata.


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Ognuno di noi deve essere in grado di reperire nell'arco di 50 /70 km la propria sezione di appartenenza certo però del fatto che in quella sezione troverà disponibilità e competenza,qualcuno che lo  accompagni alla carriera espositiva come pure il tecnico che DOVRA'.......e dico DOVRA' a prezzi accessibili a tutti portarlo al conseguimento del brevetto,e di questo la società dovrà farsi garante,al limite organizzando anche corsi di base a costi contenuti  finalizzati proprio a quello scopo.Con i brevetti a 2500 euro o con i cani da mandare in Germania per conseguirli la società chiude nel giro di pochissimo tempo.Oltretutto forse è il caso di ritornare a dare la possibilità di iscrivere ai raduni anche i soggetti appartenenti a gente che non è socia della Sas come si faceva un tempo.La nostra società sta accartocciandosi su se stessa diventando una nicchia cinofila per pochi intimi.Spesso la partecipazione ad una gara anche occasionale,costituisce per molti l'inizio di un percorso all'interno di una società,un po' come è stato per molti di noi.Se invece per partecipare al raduno vicino casa occorre prima fare la tessera che ha un costo non proprio irrisorio,allora la gente ci pensa due volte e alla fine lascia perdere.Così come pure ritengo sia stato un grosso  errore togliere validità alle gare Enci ai fini della selezione( e Dio solo sa quanto poco io ami quelle manifestazioni).Da quelle gare,che comunque costituiscono una grande vetrina per la razza perché molto frequentate dalla gente comune ,il nostro cane è praticamente scomparso e quei pochi soggetti che vi partecipano appartengono spesso a privati o a "gente" che non ha trovato spazi nella società specializzata e lascio a voi immaginare il valore di quei soggetti che comunque in quelle occasioni rappresentano la razza.Ovviamente occorrerà fare un po' di conti per capire quanto si guadagna e quanto si perde con queste operazioni,quel che è certo invece è  che così facendo il nostro cane ha perso irrimediabilmente terreno presso il pubblico e soprattutto visibilità.
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ormai praticamente assenti dalle gare Enci
  L'economia in fondo è una scienza semplice fatta di logica e vive di attività primarie ma anche di indotto e cioè di produzioni secondarie o di ritorno.Gli addestratori ad esempio dovranno capire che il socio agonista è importante ma lo è assai di più tutto quanto gravita intorno al lui spesso in maniera occasionale.Da chi sta quotidianamente sul pezzo non si può pretendere molto ,lo si potrà chiedere invece a quelli che possiedono un solo cane e per la vita(il cosiddetto privato).E' assolutamente indispensabile comprendere queste dinamiche perché a questa comprensione è appeso il nostro futuro e quello della società.Gli anni che verranno ritengo saranno anni difficili,ma al tempo stesso ricchi di sfide da affrontare e superare,NOI  CI STIAMO PREPARANDO  ....è  ......QUESTA LA NOVITA' avrebbe detto il grande Lucio Dalla.














Ps.Pretendere una scadenza delle prime iscrizioni più prossima alla data del campionato è pretendere troppo? Alla data del 10 Agosto(la prima era addirittura del 1 agosto)molti degli juniores non avranno ancora completato la dentizione e comunque gli allevatori hanno bisogno di ulteriore tempo per prendere le opportune decisioni.Oltretutto ci sono ancora a calendario prima del campionato tre prove di lavoro e tre prove di selezione e da li qualche adulto maschio o femmina  ci può pure......"scappare".Pretendere ad esempio che il campionato giovani torni al sud,dal momento che il Gorrieri e il Campionato Italiano si svolgono a Modena è pretendere troppo?Noi del sud ci vorremo essere e ci saremo...ma fino a quando si continueranno a chiedere fatiche e sacrifici economici sempre alle stesse persone? A volte la semplificazione della vita sociale nasce anche da queste piccole cose,considerando che nell'era tecnologica di oggi per esempio, per mandare in stampa un migliaio di cataloghi occorrono veramente poche ore.Ovviamente voglio sperare che non ci siano dietro altre motivazioni.Potrei tollerare la necessità di reperire prontamente denaro,perchè in un azienda con degli impegni questo ci può stare, molto meno sperare nel raddoppio delle spese di iscrizioni per la seconda chiusura,perchè in questo caso sarà andata a puttane  tutta l'immensa  fatica dello scrivere(questo....non credo ..diceva l'onorevole Razzi)..






Che la vita ci sorrida