giovedì 6 maggio 2021
Pastore tedesco:quale carattere?
Eravamo sul finire degli anni settanta ed allora dividevo il mio tempo tra la scuola,le ragazze,l’allevamento clandestino nel vano caldaie condominiale e il calcio.All’epoca,sembrerà strano,avevo i capelli e la barba lunga,una via di mezzo tra George Best,mitico calciatore nordirlandese del Mancester united e Gesù nell’orto degli ulivi e frequentavo come tutti i calciatori i parrucchieri alla moda della città.La perdita dei capelli è stata la mia prima lezione di genetica : “Non dare mai nulla per scontato, i geni sono imprevedibili e il primo postulato della legge di Mendel dice che:”Se hai padre ,nonno,zii ed ogni tipo di collaterale che è morto con più capelli di quando è nato ,non dare per certo che tu non possa perderli”.Eravamo giovani,aitanti e pieni di ormoni fino al midollo,giravamo per strada sempre "in quota periscopio" senza bisogno di conchiglie sulla patta ed alla fine degli allenamenti c’erano le ragazze che ci aspettavano all’uscita degli spogliatoi .Non ho mai nascosto la mia grande passione per le donne,non ho grandi peccati di cui pentirmi anche se a sentire mia moglie questo mi spalancherà direttamente le porte dell’inferno e considero una forma di redenzione il fatto di confessarli apertamente.Con il passare degli anni,avvicinandosi la data di consegna delle targhe, ho deciso di puntare tutto sulla misericordia di nostro Signore e se è vero che perdona tutti i nostri peccati non avrà grandi difficoltà a passarmi pure questo che tralaltro è fra quelli più comuni.Nella vita possiamo non riconoscere il valor di un cane,possiamo passare oltre il rapporto cranio muso di 50 e 50 ,possiamo anche dire che il parallelismo degli appiombi non è una condizione necessaria per il raggiungimento del titolo di auslese,ma mai nessuno..statene certi… potrà mai negare la straordinaria potenza della figa,che ha fatto cadere governi,ha portato nazioni alla guerra distrutto famiglie e che “infiniti lutti addusse agli achei(che non sono evidentemente i sostenitori del noto allevamento)”.Ho poco da nascondere dal momento che a quindici anni fui sospeso per 15 giorni dal liceo per essere stato sorpreso mentre “in bilico tra il muro divisorio che divideva i bagni dei maschi da quelli delle femmine mettevo a repentaglio la mia incolumità e quella degli altri” (così recitava la "singolare" nota comminatami dalla preside) .Non compresi mai la gravità del mio comportamento ,in fondo volevo semplicemente guardare le mie compagne di classe come mamma le aveva fatte, ma caddì..o mi lanciai dal divisorio ..francamente non ricordo bene , atterrando sul morbido e prosperoso seno di una compagna ben dotata alla quale ho sempre riservato la mia riconoscenza per i traumi evitati a causa della caduta.Un sabato mattina entrai in un salone che mi avevano indicato, un parrucchiere famoso che aveva “servito “ alcune star del cinema,il suo nome era Raffaele ma per vezzo si faceva chiamare Elmo’ ,con l’accento ci teneva a sottolineare.Mentre mi “apparecchiava” con un candido lenzuolo bianco insufflandomi la cipria,ne approfittai per illustrargli il tipo di taglio da fare e la nuova pettinatura che volevo.Mi passò nervosamente gli indici tra collo e camicia,mi fissò dritto negli occhi e nonostante fossi grande abbastanza da incutere un certo timore mi disse con sdegno:” Signore,questa è una bottega d’arte e i capelli si fanno come dico io”,mi sparecchiò in un attimo neanche fosse un torero e mi accompagnò alla porta.Qualche giorno dopo mi dotai di coraggio ,mi cosparsi la cenere sul capo che… a detta di mia moglie è la cosa che mi riesce benissimo e mi ripresentai in quel salone di cui mi dicevano un gran bene,mi sedetti mentre Elmò mi guardava con aria di sfida e dissi:”Prego maestro,mi affido nelle sue mani,faccia come crede.In men che non si dica rase al suolo la zazzera, rifece il gesto del torero e accompagnandomi alla porta dopo aver pagato mi disse: “E’ arrivato che sembrava uno dei New Trolls e l’ho trasformata in Bekim Fehmiu” ,l’Ulisse dell’odissea a cui..purtroppo non somigliavo nemmeno un poco,”si ricordi ,questa è arte e all’artista non si indica la strada”.Uscii dal salone avendo di me una nuova considerazione ,ero passato dalle mani di un artista e di conseguenza ero diventato un opera d’arte ma avevo compreso soprattutto che quando un attività è affidata all’estro di una persona e i risultati sono diversi a seconda della capacità di chi la svolge , allora….è arte e come diceva Elmò all’artista non si indica la strada.Allevare è un arte,così l’ho sempre considerata e di questo sono riuscito “a fare persuaso” persino il mio maestro Mauro De cillis in tempi in cui si era molto scettici sull’argomento ,ma soprattutto mi piace pensare che ognuno di noi può dare di uno stallone o addirittura di un’intera linea di sangue una propria personale interpretazione.E’ facile capire quindi che arte e politica non vanno d’accordo e se anche nel medioevo esistevano i mecenati che sostenevano finanziariamente le attività degli artisti nessuno di loro è passato alla storia per l’importanza del suo nume tutelare ma unicamente per le capacità dimostrate,l’arte infatti non sorride ai mediocri.Adoro il calcio ,perché li..…. conta chi la butta dentro e sebbene da raccomandato in una squadra ci puoi anche entrare nessuna raccomandazione ti ci può tenere dentro.Appese le scarpe al chiodo girovagavo per le vie come gli amanti abbandonati,smettere una cosa che si ama è difficile e ci sono delle sensazioni irripetibili che solo chi ha giocato il calcio agonistico può conoscere: Il silenzio faticoso dei ritiri,il profumo inebriante di bagnoschiuma e olio canforato,il ticchettio flamencato dei tacchetti nel corridoio e l’uscita dal sottopasso,sono ricordi che mi accompagnano a letto ogni sera, lo spogliatoio di una squadra di calcio ,credetemi , è l’unico posto al mondo con annesse latrine capace di regalarti un profumo intenso e inebriante.Mi capita di incontrare i compagni di squadra durante le serate organizzate dai vari club della città e quando mi domandano cosa ci sia rimasto di quegli anni meravigliosi sono solito dire sorridendo: “I dolori alle ginocchia e le gambe storte”.Mia madre dice sempre ai nipoti alle prese con le piccole delusioni amorose : “Chiodo schiaccia chiodo” e cioè la cosa migliore per dimenticare un amore è quella di imbarcarsi in una nuova relazione, ed è proprio da questo amore perduto che nasce la mia grande passione per i cani.Sono entrato in Sas trentacinque anni orsono,godendo come ho già raccontato della classica fortuna del principiante,cominciando in maniera assolutamente casuale da un soggetto acquistato da un ragazzo problematico che aveva comperato quella cucciola per salvarsi da se stesso ed era costretto a privarsene per poter entrare in una comunità di recupero.Quando ne aveva voglia era un fabbro valente e a lui commissionai il primo box professionale ,contento in questo modo di poter compiere due opere di bene: realizzare il sogno di una vita allevando cuccioli di razza ,e dare a quel ragazzo un’opportunità di redenzione.Quella cagna,figlia della speranza Sas Veit von Hau Gero all’epoca in stazione di monta presso l’amico Michele Giannetta ,era bellissima ed aveva un carattere meraviglioso,quello che successivamente ho sempre ricercato ,spesso vanamente.Solare,disponibile , sprizzava gioia e salute da tutti i pori ,aveva la giusta intrapendenza senza essere sfacciata e per ogni iniziativa sembrava chiederti il permesso,ma soprattutto potevi affidargli i tuoi figli senza alcun timore.Ha vissuto dodici anni senza il minimo “disguido”,ha acquisito 2 brevetti e la selezione e superato due prove d’attacco al campionato piazzandosi fra le migliori ma soprattutto ha cresciuto i miei figli e i loro amici ,ricevendo in cambio un amore incondizionato che ne io ne la mia famiglia siamo stati più capaci di donare a nessun altro animale .Per quella cagna rinunciai a cifre veramente importanti ed una sera tornando a casa, comunicai alla famiglia che c’era un “possibile” acquirente per Bessy il quale offriva una cifra sfrontata per l’ epoca.I ragazzi si ritirarono nelle loro stanze senza cenare e senza rivolgermi la parola e mia moglie lanciandomi un occhiata mi disse sprezzante mentre mi metteva la cena davanti: “ Da quando…i figli si vendono”.Quella sera mangiai da solo,solo e felice,non avrei mai ceduto quella cagna per nessuna cifra al mondo ma in fondo volevo che fosse per tutti così. Era un essere roccioso ,supportato da un amore totale e penso che in seguito, preso dal “cuore duro” dell’allevatore non sono stato più capace di amare in maniera così intensa e totalizzante.Un tempo i cani erano parte integrante della nostra vita,erano al nostro fianco al bar o a fare compere,oggi invece li portiamo in giro per “socializzarli”, nel tentativo di fugare quelle “ombre” che li accompagnano ad ogni piè sospinto.I problemi di carattere sono come le crisi economiche,sono entrato nel mondo del lavoro quarant’anni fa nel mezzo di una crisi e ne sto quasi per uscire accompagnato da una crisi economica senza precedenti,potendo sostenere senza tema di smentita che se mai siamo stati bene in qualche momento probabilmente non ce ne siamo neppure accorti.Una cosa è certa ,nel tempo il nostro cane ha perso rusticità e da cane villico e gaudente si è trasformato in un triste aristocratico che nasce in comodi alloggi riscaldati anziché nei ricoveri “popolari” di una volta ,ma mentre prima, tra ristrettezze e “tribolazioni” le cucciolate erano così numerose e resistenti da indurti a sperare che almeno qualcuno ci lasciasse le penne oggi i numeri sono molto ridotti e spesso siamo costretti a tragiche rianimazioni bocca a bocca. Il suo ruolo sociologico è cambiato ed il cane da semplice animale da cortile è assurto a membro effettivo della famiglia ,le greggi sono scomparse ed è venuto meno anche il compito di guardiania dal momento che le famiglie si preoccupano più dell’integrità del cane che di quella della propria abitazione .L’utenza oggi richiede requisiti diversi per i nostri ausiliari e fatta salva la buona tempra,che uno stile di vita comodo per giunta non aiuta a sviluppare,il cane dei nostri giorni dovrà essere più sociabile,cioè portato a vivere in società e a interfacciarsi con essa, che aggressivo. In tutti questi anni ho potuto constatare che all’interno delle cucciolate sono quelli che rimangono in allevamento a manifestare problemi di socializzazione, presenti invece in misura ridotta o addirittura inesistenti nei soggetti finiti nei nuclei familiari e questo perché mentre per noi la socializzazione è considerata “ un esercizio” , in famiglia il cane “vive” il vero esperimento sociale.Senza correre il rischio di generalizzare, il cane lo viviamo sempre di meno e quando l’agonismo raggiunge l’esasperazione più che un compagno di vita diventa un “attrezzo sportivo” che in alcuni casi vive imprigionato in un trasportino.Come associazione abbiamo sempre convissuto con le derive caratteriali della nostra razza ed il degrado di queste componenti è stato lento e inarrestabile e ci ha portato progressivamente alla netta suddivisione in due distinte categorie,il cane cosiddetto da lavoro e quello da bellezza.La razza ha continuato a viaggiare in parallelo fino alla fine degli anni sessanta per poi divaricarsi in maniera definitiva dagli inizi degli anni ottanta in poi.A questo processo di disgregazione,ha contribuito in maniera significativa e suo malgrado una delle figure più carismatiche della nostra razza,il grande Hermann Martin che nel tentativo di dare una maggiore uniformità di tipo in un periodo in cui la razza aveva un gran numero di” manifestazioni estetiche” affidò le sue chiavi genetiche ad un esiguo numero di protagonisti ,la maggior parte dei quali rivenienti dalla famiglia più talentuosa che la storia abbia mai conosciuto,la famossissima Q, Arminius ,da tutti universalmente riconosciuta come un’autentica manica di matti.Quando,Quindo,Quino,Quina ,Quana von Arminius,tutti soggetti affidati prematuramente ai servizi sociali,sul finire degli anni ottanta presero in ostaggio un’intera popolazione sotto lo sguardo compiaciuto del grande Hermann che ne era l’allevatore ,imponendo un gusto estetico a cui era difficile resistere e al cui cospetto ogni divagazione appariva inaccettabile.A farne le spese furono la maggior parte delle famiglie “alternative” e tra queste anche i Trienzbacthal che avevano nella rusticità e nell’elemento caratteriale una forte connotazione .L’unico antagonista che si oppose a questo dominio assoluto fu il più grande razzatore che la storia ricordi,Uran von wildsteigerland,che però con la manica di matti condivideva nientepopodimeno che……..la madre Palme.In un'unica soluzione Hermann ottenne il raggiungimento di una certa uniformità di tipo ma anche la scomparsa di ogni possibile alternativa che tutti i responsabili dell’allevamento precedenti avevano sempre ricercato.Chi come me ha cominciato agli inizi degli anni ottanta sa benissimo che i cani di allora erano più rustici e resistenti rispetto ai cani di oggi ,ma i cani di oggi sono sicuramente migliori rispetto ai cani di fine millennio solo che nel frattempo i brevetti si fanno per davvero ed il nuovo iter selettivo impone più prove di quelle richieste vent’anni orsono.I favolosi anni novanta proiettarono il nostro cane verso il suo apice anatomico ,ma in virtù della concomitante scomparsa di un gran numero di famiglie alternative” lo condannarono alla peggiore deriva caratteriale dalla sua nascita.Chi ha vissuto “caratterialmente” gli anni del dopo- Max della loggia dei mercanti piuttosto che del mitico Arek dell’isolotto ,sa di cosa parlo e quanto le discendenze di questi soggetti ci hanno fatto tribolare,sono stati campioni dalla classe cristallina che hanno traghettato la razza verso una tipologia più moderna e che oggi ritroviamo come “lievito madre” di tutti i pedigree del mondo,ma la loro contemporaneità e la discendenza da un ‘unica genia ha pregiudicato fortemente le doti caratteriali della razza.Entrambi grandissimi,tutto meno che cuor di leoni ,con Arek ,oggi presente nel pedigree di Willy, che entrava ed usciva dalle strutture psichiatriche .E’ stato il più grosso imbuto genetico della storia e ci abbiamo messo trent’anni per tirarcene fuori,l’intera razza appoggiata su un’unica grande famiglia ,talentuosa e caratterialmente problematica ,costituita da cinque pendagli da forca e un bravo ragazzo. Pensate ad un grandissimo del passato,uno dei padri della razza attuale ,chessò Odin?(Quando),Yago?(Quina)Mark?(Quina)Cello?(Quana) ed in Italia Quindo e Quino base di molti allevamenti e considerate pure che a partire da una certa data si cominciarono sistematicamente ad effettuare consanguineità 2/3 sulla mitica mamma di questi soggetti ,ricongiungendo in questo modo alla famiglia il fratellastro Uran e costuituendo la prima famiglia “allargata” della storia e capirete il totalizzante grado di penetrazione all’interno della razza di questo ceppo familiare ed oggi sfido chiunque a risalire l’albero genealogico del proprio cane senza trovare uno di questi componenti.Questa genia,proponeva una piacevolezza di tipo e colori fino ad allora sconosciuti ed anatomie sicuramente più affascinanti in stazione con tibie lievemente allungate che rendevano priva di sapore ogni altra pietanza ,lasciando solo il mitico Fanto vom Hirschel,tralaltro inizialmente avversato da Hermann a tener su la baracca.Ritengo che il più grosso errore che possa commettere un responsabile di allevamento sia quello di non ricercare sempre e comunque la varietà genetica,ritenendo a torto più veloce fissare alcuni caratteri ritenuti positivi.La consanguineità è infallibile ma a fronte di incerti benefici ,richiama sempre e comunque le tare che ritenevi di aver debellato. Oggi siamo alla vigilia di un nuovo ingorgo, meno problematico nella misura in cui lo sapremo gestire,considerato anche che il divieto del 3/2 potrebbe darci una mano .I richiami continui su Vegas e Furbo,spesso in reiterate e “seriali” consanguineità sono solo la punta dell’iceberg mentre nuove nuvole si affacciano all’orizzonte,se è vero che gli ultimi due sieger Willy e Gary con le loro mille monte ed un numero impressionante di figli in classe adulti,sono a loro volta figli di Omen e Opus,due fratelli di cucciolata,mentre anche la sorella di Gary, Gayla sembra avviata ad un ottima carriera riproduttiva avendo già un figlio auslese Sastor anche lui in produzione ed un altro Ibor che ha intrapreso un ottimo percorso riproduttivo.La razza sta nuovamente per essere accerchiata da un numero limitatissimo di famiglie e sperimentiamo già l’assenza di linee alternative.E’ compito del responsabile mondiale dell’allevamento sedersi a tavolino ed anziché ascoltare le lusinghe cinesi, americane ,brasiliane o di Taiwan ,STUDIARE.Il responsabile dell’allevamento non fa esclusivamente classifiche,quello a pensarci bene è l’aspetto marginale , ma vigila attentamente ,è il guardiano psicofisico della razza ed oggi ha strumenti a disposizione a partire dai database che rendono il suo compito molto più semplice di quello di trent’anni orsono quando si era costretti a consultare almanacchi e riviste solo per risalire alle genealogie(che lavoro pazzo e disperatissimo abbiamo fatto).Abbiamo un solo modo per combattere le derive caratteriali ed è quello di individuare e proporre nella lista dei “migliori” qualche soggetto portatore di buoni istinti e buone famiglie(ricordiamolo sempre) anche in presenza di normali doti anatomiche,abbiamo un solo modo di combattere la taglia ed è quello di individuare e proporre fra i migliori qualche soggetto che ne è portatore.Togliamoci dalla testa una buona volta per tutte che la taglia si riduce eliminando i cani alti,perché sappiamo benissimo che la gente con quei cani ci alleva comunque e soprattutto togliamoci dalla testa che la gente sarà disposta ad eliminare i cani caratterialmente problematici perché…..quando in casa ti nasce un fuoriclasse anche il più integralista venderà l’anima al diavolo pur di portarlo a mordere , perché in fin dei conti solo questo gli viene richiesto.Questo mia atteggiamento “tollerante” può essere compreso se si parte dall’assunto che molti tra i pilastri della razza moderna sono stati in realtà dei gran “cagasotto” che riuscivano ad arrivare alla manica grazie al lavoro di grandi professionisti che ne “curavano e nascondevano “ le mancanze,quindi perchè meravigliarsi .Oltretutto è proprio la configurazione dell’iter selettivo a portare la razza verso le due differenti tipologie, il cane da esposizione infatti consegue il brevetto e la selezione e quelle conoscenze acquisite non verranno in alcun modo utilizzate in seguito se non in occasione dei campionati nella relativa fase di difesa.Il cane da lavoro allo stesso modo ,durante tutta la sua vita dovrà semplicemente sottostare ai quattro classici giri di ring della durata di un paio di minuti necessari ad ottenere la qualifica per poter adire alla selezione, …successivamente……ognuno andrà per la sua strada perseguendo scopi diversi,prediligendo chi la selezione morfologica attraverso la resistenza al lungo cammino , chi la selezione prestazionale attraverso la pronta risposta ad una serie di comandi e converrete con me che a queste esigenze diverse non potrà essere utile lo stesso tipo di cane.Vi faccio una domanda:Ci sarà mai un lavorista pronto a sacrificare un cane con eccellenti prestazioni caratteriali perché non risponde ai requisiti dello standard dal punto di vista anatomico?Ci sarà mai un bellezzaro pronto a sacrificare un cane anatomicamente ineccepibile perché non risponde appieno ai requisiti caratteriali?In questa semplicissima risposta troverete il motivo o “la causa” della nascita delle due razze.Ecco perché gli orientamenti societari hanno un importanza fondamentale,sono infatti necessari a mantenere la razza in equilibrio,seppur precario , e nel “mare magnum”(quantità estesa e disordinata)del processo selettivo occorre dare le giuste indicazioni per cercare di governare un processo di per se ingovernabile dove ognuno,appunto, va per la sua strada.Se intervenire sulle derive anatomiche è solo una questione di volontà,le derive caratteriali sono come per gli esseri umani molto complesse e di difficile interpretazione,ed oltretutto il cane …..non parla. “A cerevella è na sfoglia e cepolla”(il cervello è una sfoglia di cipolla)diceva un’ anziana amica napoletana ,riferendosi alle mille sfaccettature che lo compongono ma anche alla pellicola delicata che lo ricopre,sottile,instabile e sensibile anche al minimo colpo di vento,capirete bene quindi che per lavorare su elementi così fragili occorrono tecnici preparati ed è esattamente ciò che manca,ne abbiamo infatti in misura così modesta da non poter assolutamente soddisfare un territorio così vasto.Tranne i soliti noti ,il cui valore è universalmente riconosciuto ,nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di “impavidi elettricisti” che toccano inconsapevolmente tutti i fili di un impianto nella speranza di “beccare” quello giusto che faccia accendere la lampadina,creando in realtà molto spesso corto circuiti letali che possono arrivare a distruggere l’intero impianto.Abbiamo bisogno di addestratori validi ed in buon numero , perché più è articolato il percorso selettivo che richiediamo più è indispensabile la presenza di tecnici che lo sappiano sostenere e in questo il settore lavoro ha fallito miseramente e con esso la società.L’autodiddattismo è sicuramente l’elemento empirico più importante della conoscenza ed anzi in alcuni casi è la conoscenza stessa,ciononostante occorrono percorsi formativi comuni per evitare che ognuno si faccia una religione propria e per giunta la predichi ,che è un po' quel che avviene oggi.Ovviamente ,non possiamo neppure girare con il lanternino perché se facciamo le pulci su tutto e cominciamo a stringere le maglie alla fine non ci rimane più niente considerando che gli ambiti di intervento,grazie alle “disattenzioni” degli ultimi decenni sono veramente tante:Cani con appiombi scorretti,con angolature abbondanti,esuberanti la taglia,poco proporzionati o sproporzionati del tutto,teste troppo forti o troppo deboli,cani con incertezze caratteriali.Da dove si comincia?Dalle deviazioni grossolane,quelle che si possono facilmente cogliere con gli occhi,salvaguardando sempre la funzionalità e l’amabilità caratteriale che sono poi le due caratteristiche peculiari della razza .A chi spettano questi compiti oltre ovviamente agli allevatori?Ai vari responsabili ,alla classe giudicante e soprattutto ai comitati tecnici che sono i supremi organi di controllo che dovrebbero evitare che i responsabili,quasi sempre in conflitto di interessi,se la cantino e se la suonino da soli. La nostra è una società ingessata da dinamiche usurate e se vogliamo veramente fare un passo avanti dobbiamo avere il coraggio di perdere l’equilibrio anche solo per un attimo ,perché sappiamo bene che il movimento comincia proprio dalla perdita della stabilità.Quanto alle ventilate teorie di chi vorrebbe migliorare la razza attraverso accoppiamenti tra cani da lavoro e cani da bellezza francamente mi lasciano perplesso, soprattutto se esternate da gente di cui ho grande considerazione .L’ibrido che ne consegue,perché di un ibrido parliamo , produce meticci inadatti sia all’una che all’altra attività ma soprattutto per vedere risultati tangibili di un effettivo avvicinamento delle due tipologie occorrerebbero ripetuti accoppiamenti fra le tipologie nel tempo, sulla scorta di un programma scientifico che non può essere lasciato alla sperimentazione del singolo allevatore che dietro un progetto del genere, per giunta dagli incerti risultati, sacrificherebbe tutta la vita.In prima battuta infatti ed in quelle immediatamente successive i prodotti che nasceranno, ricorderanno solo vagamente ora l’una ora l’altra parte della razza.E’ uno scontro titanico tra soggetti ipertipici(i belli), dove alcune caratteristiche di tipo sono così esasperate da renderli caricature inaccettabili e soggetti ipotipici(i lavoratori) dove alcune caratteristiche di razza sono così diluite da renderli fantasmi che camminano.E’ l’unica via percorribile ma voglio proprio vedere chi ci si avventurerà.Ovviamente ci sono soggetti da lavoro dalla buona costruzione anatomica e soggetti da bellezza di buon carattere ma nessuno di questi ,statene certi, potrà mai primeggiare nelle opposte categorie limitandosi al ruolo di semplice comparsa a cui tutt’al più si regala il contentino.Abbiamo bisogno di tecnici preparati e di nuovi studi sulla razza,quindi in futuro chi intende preporre cariche societarie deve essere consapevole di avere le adeguate competenze ,preporre un qualsiasi ruolo infatti ,sia esso presidente di sezione o tesoriere è un servizio alla collettività, non può essere il frutto di un accordo politico o del rapporto amicale con chi governa e tantomeno un’aspirazione personale seppur ritenuta da noi stessi legittima ,ma il riconoscimento di un percorso di conoscenza effettuato all'interno della società.Anche a me piacerebbe cucinare come Bottura, Cracco o Vissani ma aimè mi riesce difficile persino preparare un uovo al tegamino e le mie competenze si limitano a malapena al riscaldare il latte al mattino che sistematicamente faccio tracimare ,e Dio solo sa l'impegno che ci metto nel mangiare.Del resto una considerazione la voglio fare:La recente vicenda pandemica ha evidenziato l' assenza della nostra società,che nemmeno per un istante in questi 16 mesi di isolamento ci ha fatto sentire la sua vicinanza ,nessuna attività messa in campo,nessuna programmazione,solo quattro giullari come noi impegnati a mantenere vivo l'interesse sulla razza.No,la colpa non è del nostro presidente ,non questa volta,la colpa è della politica che mette insieme esclusivamente personaggi potenti,agonisti solitari, incapaci di concepire e lavorare a progetti comuni.I grandi consigli come le grandi squadre si costruiscono con qualche fuoriclasse ma soprattutto con i gregari operosi che hanno condiviso gli anni e i percorsi formativi,perchè se si mettono insieme esclusivamente le deleghe.....questi sono i risultati,e questo caro Luciano te lo avevo detto.Il silenzio poi del mondo del lavoro che annovera personaggi di caratura mondiale è tanto imbarazzante quanto assolutamente prevedibile.
Ps.Vengono pubblicati continuamente video e foto che dovrebbero far riflettere gli amanti ed i tecnici della razza.Postare e condividere immagini è assolutamente legittimo almeno quanto è possibile esprimere opinioni favorevoli da parte dei soci sulle immagini che si pubblicano, quel che colpisce è l’entusiasmo plebiscitario verso soggetti con problematiche così evidenti da portare il nostro cane completamente fuori dal tipo costituzionale e questo anche ad opera di personaggi di un certo calibro.Qui non si parla di moda e tantomeno di modernità ,parliamo di adesione a regole scritte che non sono assolutamente oggetto di interpretazione ,obiettarle significa certificare in maniera inequivocabile la propria incompetenza .A proposito di straordinaria potenza della figa(QUELLA SICURAMENTE LA COMPRENDIAMO TUTTI) ,noi focosi maschi latini come valuteremmo per esempio una bellissima donna con il tronco della Belen Rodriguez ma con le gambe di Rita Pavone?(non me ne voglia l’amatissima Rita che ha un fisico proporzionatissimo e in gran forma nonostante l’età):Ed alle femminucce chiedo:” quanto il fascino di Sean Connery sarebbe rimasto tale se avesse avuto lo “stacco coscia” di Renato Rascel o di Paolo Villaggio”.Agli amanti dei Suv sportivi chiedo poi che appeal potrebbe mai suscitare una splendida Range Rover se gli montassimo le ruote della vecchia cinquecento?Mentre invece chiedo all’amico presidente e all’ amico responsabile nazionale dell’ allevamento e questa volta seriamente, come valutare per esempio la testa di Lasso vom Grafembrunn,un soggetto con già all’attivo un numero importante di monte e sicuramente destinato ad una carriera stellare vista la proprietà .Mettere tutte insieme in un solo cane le teste di Tell,Duran,willas,dux intercanina più volte,enosch,Arrè è un po' come fare una piccola ciambella con 15 chili di zucchero.Se “la testa dice la razza”,parafrasando il noto cinologo Solaro,questa testa…di grazia…. che razza racconta? Credetemi,oggi è veramente difficile comprendere con che tipo di cane bisognerà entrare in un ring anche in considerazione del fatto che i cani aderenti al tipo, spesso sono considerati un tantino demodè.Non ci chiedete però di presenziare al gran ballo delle debuttanti in scarpe da tennis perché questo, aldilà delle mode, francamente …non è proprio possibile.
Che la vita ci sorrida.
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