venerdì 19 novembre 2021
La sas del futuro,fra cambiamento e conflitto di interesse
I social sono una parte importante della mia vita,una meravigliosa invenzione della quale non riuscirei a fare a meno ,nonostante li usi in maniera rudimentale,spesso mettendomi in difficoltà da solo.Mi desto al mattino allertato dalla sveglia di mia moglie che sente tutto il vicinato tranne che lei e fra il cappuccino e il caffè mi affaccio alla finestra del nostro mondo guardando nella vita di ognuno di voi.Non potrei più rinunciare alle imprecazioni di qualche amica che da pubblicamente della “buona donna “ all’amante del marito ,portando allo scoperto fatti che diversamente rimarrebbero nell’ambito squisitamente personale così da rendere un fatto di corna di dominio pubblico,come pure alle frasi dei tanti…. che credono nella giustizia terrena riequilibratrice: “occhio che il male che fai ti ritorna” ,”non ridere delle disgrazie altrui che prima o poi capiteranno anche a te”, per non parlare poi dei pessimisti inguaribili “non ti fidare di nessuno che tanto appena ti giri ti pugnalerà”,O Madonna …eccheccazzo.A questi mesti dispensatori di sfiga voglio rammentare che le cose non stanno proprio così , c’è chi nasce sfigato e così muore,chi è un delinquente e muore felice circondato dall’amore di tutti,chi è criminale e viene giustiziato in giovane età e chi passa la vita ad attendere seduto sulla riva del fiume il cadavere del proprio nemico che non passerà,morendo in compenso tra atroci dolori reumatici.No,amici cari,le cose per fortuna non vanno così ,quella degli sfigati è una condizione del pensiero e più si lamentano e più se le tirano addosso, i destini in realtà si mescolano alla cazzo di cane e a furia di sputare in cielo si finisce molto spesso col morire affogati nella propria saliva mentre invece il nemico gode dell’effetto benefico delle nostre maledizioni, perché come dicevano gli antichi“a cavallo bestemmiato gli luce il pelo”.Ho sempre avuto una personale filosofia che può essere riassunta in una frase molto conosciuta: “io speriamo che me la cavo” e considero l’unica vera “botta di culo” il condurre un’esistenza tranquilla,possibilmente al riparo dalle miserie.Comunque è meraviglioso svegliarsi al mattino ed ascoltare le grida festanti di questa umanità dalla bile martoriata che non si contenta di vivere infelice ma lo vuole per giunta far sapere a tutti.Non ancora sopite le polemiche sull’ultimo campionato del mondo che ovviamente ha lasciato tutti sulle medesime posizioni ed archiviato il “red bull tour “ di quello italiano,si è ritornati mestamente al nulla cosmico della nostra vita sociale, fatta unicamente di manifestazioni, a dire il vero pochissime rispetto a quelle che si svolgono per esempio in Germania ,dove pare esserci il fermento tipico del pesce caduto fuori dall’acqua che si agita in continuazione prima di esalare l’ultimo respiro.In Germania si gareggia tutti i giorni,sia che si tratti di fiere paesane sia di eventi inventati per l’occasione magari corredandoli della veste di internazionalità(campionato europeo) mentre da noi occorre fare la messa pezzente anche per un misero sezionale,che non necessita di grande impegno economico ed organizzativo ma che rappresenta la vera palestra formativa della classe giudicante di domani come pure della nuova classe dirigente .Ma cominciamo con il rosario: è ormai ferma da tempo l’attività editoriale della nostra società che si sostanzia dell’unica rivista annuale in occasione del campionato e nient’altro.Le riviste cartacee hanno dei costi, che però dovrebbero essere sostenibili in virtù della tanto sbandierata solidità economica della nostra società e quand’anche non si volesse intaccare il NOSTRO “tesoretto economico” costruito a botte di WesenTest al prezzo di un pranzo da Vissani,si potrebbe dare una diversa connotazione al nostro sito che invece viene utilizzato unicamente per i necrologi, per le comunicazioni di servizio o per porre le immancabili domande su un iter selettivo complicato,spesso sconosciuto persino a chi lo ha scritto .Ma il problema vero è stabilire chi scrive su questa rivista che di fatto è l’unico strumento di collegamento tra il socio e la società visto che nessuno sembrerebbe disposto a farlo:in primis i giudici ,che al pari dei docenti universitari dovrebbero produrre periodicamente pubblicazioni e provvedere all’attività formativa dei soci considerando che “ il mettere in fila i cani” dovrebbe essere un’attività marginale, il presidente ,che dovrebbe curare quantomeno l’editoriale ed i responsabili di settore che invece dovrebbero relazionare lo stato dell’arte dei rispettivi ambiti.Ci dovrebbe poi essere l’apporto dei soci ,dei giovani ,delle donne ,anche perché a giudicare dalle capacità narrative dimostrate sul web sono in tantissimi a potersi esprimere.La nostra è una società “silenziosa”,ma forse sarebbe meglio dire “omertosa”,dove chi dovrebbe parlare non proferisce parola temendo di dissestare i fragili equlibri, lasciando il campo libero alle esternazioni di “chiunque” ,o almeno di quelli che dimostrano il coraggio delle idee.Tacciono i responsabili che avrebbero fiumi di parole da spendere ,tacciono i consiglieri che potrebbero raccontarci la vita societaria e tace il nostro presidente che ritiene evidentemente utile unicamente sbatterci in faccia i propri risultati.Manca all’interno della nostra società un’attività formativa,prova ne sia che la classe giudicante è avviata verso una naturale e prossima estinzione.Tutto è lasciato all’autoformazione che crea a volte dei mostri del sapere che interpretano però lo standard in maniera personale ,e sono convinto del fatto che a livello qualitativo l’ autoformazione sta alla formazione così come una sega sta a una trombata. Noi abbiamo bisogno di giudici,tanti giudici,perché c’è un territorio geografico e di manifestazioni da coprire e non lo si può fare inviandone uno da Udine per una resistenza a Siracusa,non ce lo consentono le casse sezionali,non ce lo consente l’ambiente che richiede servizi e merci a chilometro zero, ma anche le capacità fisiche della classe giudicante alla quale non si può chiedere di correre ogni domenica da una parte all’altra della penisola.E’ per questo che è necessario formare rapidamente nuovi giudici ………….e …….lo dobbiamo fare “subito” ,perché senza voler tirare i piedi a nessuno fra qualche anno non potremo più organizzare i calendari e le prove .Dobbiamo darci da fare immediatamente,ci vogliono diversi anni per formarne uno ed abbiamo una classe giudicante composta prevalentemente da gente anziana,c’è bisogno della zingara?mi sembra finora di non aver sbagliato nessuna previsione .I giovani in Italia ci sono,alcuni hanno buone idee,si tratta di individuarli e formarli e non siamo nelle condizioni di attendere o di andare tanto per il sottile.Come se non bastasse ci inventiamo nuove ed inutili prove come il wesen test,quando già ci sono resistenze,selezioni,raduni e una decina di giudici che non sanno dove sbattersi.In questo la società ha fallito miseramente ,occorre sfornare giudici a ciclo continuo perché ritengo che fra tre anni al massimo ci potrebbe essere un blocco di tutte le nostre attività .Altro argomento da affrontare è quello del conflitto di interesse,il più serio e il più spinoso .E’ assolutamente necessario separare il potere giudicante da quello amministrativo,perché tenerlo unito significa mettere insieme in un'unica persona una percentuale di potere che non dovrebbe mai essere messo nelle mani di chiunque.Essere presidente e quindi membro del consiglio,giudice,responsabile di allevamento e in alcuni casi anche allevatore professionale significa avere la facoltà di fare il bello e il cattivo tempo all’interno della razza in un conflitto di interesse impossibile a gestire anche da Re Salomone in persona.Il conflitto di interesse è una condizione giuridica che si verifica quando viene affidata un’alta responsabilità decisionale a un soggetto che ha interessi personali o professionali in contrasto con l’imparzialità richiesta da tale responsabilità,che può venire meno a causa degli interessi in causa.Ora ,lo statuto non lo vieta espressamente ma sarebbe auspicabile “evitare di concentrare tanto potere in un'unica persona .Oltretutto come ho già scritto più volte, le cariche consiliari sono elettive e per ottenere il consenso occorre chiederlo ,e se è vero che un uomo non “deve chiedere mai” ,il giudice …ancora ..meno.Ovviamente è possibile che diventare giudice o presidente della sas possa rappresentare il sogno nel cassetto di ognuno di noi ma è anche vero che il nostro sogno non deve diventare l’incubo della restante parte dei soci.Occorre innanzitutto chiedersi se alcune capacità richieste a chi ricopre una carica sono nelle corde di chi la dovrà occupare, la semplice capacità di eloquio per esempio, non è di per se sufficiente se a questa non si affianca la personalità,il carisma ,una buona capacità programmatica come pure una capacità di scrittura e…..su tutte un indiscussa moralità.I giudici,dovrebbero tenersi alla larga da incarichi elettivi e d’altra parte l’essere chiamati a giudicare un campionato dovrebbe essere legato esclusivamente a criteri di turnazione evitando in questo modo atteggiamenti riverenti nei confronti di coloro i quali hanno il potere di conferirgli l’incarico.Così facendo eviteremmo esclusioni dalle giurie dovute a motivazioni “politiche” o personali e dovrebbe valere il principio che……… al netto della capacità di intendere e di volere e dell’assenza di provvedimenti disciplinari in essere tutti debbono giudicare….a turno.Occorrerà rifondare la società partendo dalla netta suddivisione dei poteri evitandone assolutamente la concentrazione e chiedendo alla classe giudicante di dedicarsi esclusivamente al giudizio.Giudicare presuppone un attività di studio costante,richiede la necessità di aggiornamenti perché se è vero che l’allevamento va regolamentato è altrettanto vero che le regole vanno poi vanno conosciute e fatte rispettare.Esiste ad esempio una norma del regolamento italiano che stabilisce che la femmina al momento dell’accoppiamento deve avere almeno venti mesi,bene se controllassimo gli auslesi e i piazzati del recente campionato ma anche semplicemente i cani iscritti ci renderemmo facilmente conto che una gran parte di loro non sono in regola con questa norma.Un giudice quindi,un responsabile di allevamento, avrebbero tanto da fare già solo per controllare che le varie normative prodotte,molte delle quali prive di un vero significato(personalmente sono contrario a questa norma,sarei invece per stabilire un’età massima in cui una fattrice può cucciolare),vengano quantomeno applicate.Stabilire l’ impossibilita di ricoprire incarichi consiliari così come prevedere la turnazione nel giudizio ,significa affrancare la classe giudicante da ogni genere di condizionamento, evitando ai giudici di dover conferire per esempio “titoli geografici” come spesso avviene per presidiare i bacini elettorali.La situazione generale è gravissima e occorre stimolare ogni genere di allarmismo,da qui a fine anno ci sono trentacinque prove ,fra raduni,resistenze e wesen test (parliamo di un mese e mezzo),tutte affidate ad un manipolo di giudici la maggior parte dei quali decisamente avanti con gli anni e sappiamo anche che alcuni di loro(il presidente per esempio) difficilmente vi presenziano .Sono manifestazioni i cui oneri economici gravano esclusivamente sulle spalle delle sezioni,lasciando alla Sas unicamente il compito di incassarne i diritti. Abbiamo ultimamente organizzato un sezionale ben riuscito,a costo zero,non dovendo spesare il nostro allievo giudice che anzi ci ha messo del suo.Bene ,71 cani presentati(un buon numero) ,1065 euro introitate di cui quasi 700 da riconoscere alla Sas per diritti,con i restanti 400 avremmo dovuto spesare l’allievo,acquistare le coppe(500 euro medie),noleggiare i microfoni(100,00 euro) e quant’altro,non penso ci sia bisogno di commentare oltre.La stagione si avvia al termine con qualche ulteriore evento da consumare,due nazionali per i quali sono stati chiamati due giudici tedeschi,uno dei quali al centro di una “grossa turbolenza internazionale”.Il mondo è in subbuglio e non ricordo in passato una levata di scudi di queste dimensioni,probabilmente si è andati “un po' troppo “ oltre.Molti grandi allevatori e giudici ormai in disarmo manifestano un pesante disaccordo ma c’è da dire che la gran parte di loro hanno contribuito fattivamente alla nascita di questo sistema, trovando però il coraggio di denunciare una volta … fuori dal gioco.I tempi del grande Hermann(che non era uno stinco di santo ma sapeva porsi dei limiti) sono finiti e benchè ognuno è libero di chiamare chi vuole in casa propria è auspicabile che la venuta dei giudici dall’estero porti valore aggiunto alla nazione ospitante.Voglio sperare poi che i meccanismi alla base della chiamata non siano gli stessi di sempre ,cioè allacciare rapporti che possono poi essere utili in tempo di siegerschau,anche perché non è del tutto improbabile che alcune “eminenti” personalità non arrivino a mangiare il panettone.Quanto a noi ,penso che tutto quanto c’era da dire sull’argomento siegerschau sia stato detto e ripetuto più volte,insistere con gli stessi toni significa far perdere incisività al messaggio ed esporsi a derive giudiziarie che ….statene certi……prima o poi arriveranno.Quanto al mio amico presidente ,faccia al più presto una scelta,o dentro ..con pieni poteri e senza deleghe …o fuori come già gli avevo consigliato prima dell’ultima tornata elettorale,per passare da mito(almeno per me) a pesante fardello il passo è breve e la gente dimentica in fretta,considerando pure che il processo di cambiamento avviato è oramai irreversibile.Ripeto,netta separazione dei poteri, negli ultimi quindici anni ne abbiamo avuto troppo nelle mani di poche persone e i processi di emulazione da parte di qualcuno cominciano ad apparire chiarissimi.
Ps.Nella vita sono stato sempre un visionario,in famiglia,nella sas,nel mondo del lavoro,per molti uno che ha allucinazioni ,che elabora disegni inattuabili,in pratica un sognatore ubriaco….e lo sono veramente.Son allenato al diniego,al rifiuto costante,anche se poi nel mio intimo privato nessuno mi ha mai detto di no,sono un incassatore infaticabile,un ERCOLINOSEMPREIMPIEDI e da quando ho iniziato a frequentare questa società mi sembra di guardare un popolo di statue immobili,prive di idee e prive di vita e quando gli amici mi chiedono il motivo di tanta insistente ostinazione rispondo con le parole di Diogene:”Sono allenato a chiedere invano”.Ho però un’unica,incrollabile certezza, i visionari sono praticamente invincibili,hanno quasi sempre ragione,anche se spesso ….gli verrà riconosciuta …a tumulazione avvenuta.
Chela vita ci sorida
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