mercoledì 16 marzo 2016














PASTORE TEDESCO,ULTIMA CHIAMATA


Come eravamo
Io e Kimo della valle dei cervi  v9 campionato italiano








Quando hai passato la metà  ed oltre  della tua esistenza sui campi di gara  ti capita spesso di farti alcune domande.Ho lottato tutta una vita  per  la cittadinanza attiva, per  la partecipazione dinamica alla vita del paese, delle organizzazioni,delle società di cui ho deciso di far parte.Da giovane,appena entrato in Sas,quando la curiosità e soprattutto la memoria erano assidue compagne della mia vita  passavo intere giornate  a leggere e studiare i regolamenti  alternandoli alle amene letture dell'amico Mauro De Cillis, di  Giorgio Teich Alasia o di Piero Alquati,scrittori che mi hanno accompagnato alla conoscenza e all'amore per la razza del cane da pastore tedesco insieme ai  quattro tomi del mitico FIORENZO FIORONE ,un autentica bibbia del cinofilo.I volumi da 300 pagine cadauno,furono il frutto di un dispendioso acquisto settimanale presso le edicole del mio paese ,che mi portarono a un repentino tracollo finanziario e al sistematico consumo della paga settimanale,in quanto i miei(mio padre per la verità)che  abitavano  un  appartamento in centro città non intravedevano sbocchi possibili per questa mia  grande passione.Fu lui a dirmi chiaramente:"io provvedo al tuo mantenimento e alla  tua formazione ,tu con i tuoi risparmi ti "cacci " ogni genere di capriccio",tale doveva sembrare la cinofilia ad un uomo che mi voleva un bene dell'anima ma che si preoccupava soprattutto del mio avvenire.E fu così che insieme a un gruppo di amici del palazzo trasformammo il vano ascensore nel primo box professionale e il reparto caldaie in una confortevole sala parto che  vide i natali di ogni sorta di "bastardo" geneticamente concepibile.Fu anche la prima esperienza condominiale di "raccolta differenziata" e di "redistribuzione della ricchezza",con fettine di lacerto,tranci di pasta al forno e resti di insalata russa,sottratti di nascosto alle tavole e consumati dai nostri cani .Fu infatti nel reparto caldaie che cominciammo a sperimentarel 'allevamento accoppiando tutto ciò che si potesse unire carnalmente e generando....fra una versione di greco e una di latino...una serie di mostri,fino a quando un dirigente dell' asl,amico dei nostri genitori e da questi  allertato,appellandosi a un non meglio specificato benessere della collettività,sgomberò l'allevamento,facendo intervenire le guardie zoofile ,che trasformarono le scale e la via in un rodeo ,con animali che scappavano da tutte le parti e loro che li inseguivano con il lazo.
Fu il giorno più triste della nostra vita di aspiranti cinofili,con i randagi all'epoca non è che si andasse per il sottile.Tutta la gioventù del palazzo si rinchiuse in un  digiuno quaresimale e dovette intervenire il sindaco in persona,che per giunta abitava nel palazzo ed aveva figli coinvolti, per sciogliere il nostro voto,promettendo un decoroso affidamento per tutti i nostri cani.La lettura del "FIORONE" ,  ispirò l'acquisto del mio primo cane e così conseguita la maturità con un buon voto,chiesi a mia  madre,che già aveva sovvenzionato l'acquisto settimanale  dei quattro tomi dell'enciclopedia di "convincere" mio padre all acquisto di un cane,che in tutta onestà pensavo fosse possibile per lui almeno quanto "partire in guerra" o organizzare una rapina a mano armata.Ma avevo sottovalutato la straordinaria  determinazioni delle madri e forse anche il fatto che quasi sempre dietro un uomo burbero e intransigente si nasconde un  padre dolce e comprensivo.E così per la fine dell'estate ebbi il mio cane ,quello che "lasciando inascoltati" i "consigli" del Fiorone sembrava....a me... il più adatto alla vita d'appartamento e cioè il PASTORE MAREMMANO ABRUZZESE.




Fu un esperienza,"irripetibile",indimenticabile,  meravigliosa,con mia madre che  passava l'aspirapolvere in continuazione  e mio padre che in compenso poteva circolare felice e libero per la casa anche dopo il passaggio della cera , senza pattine,a quei tempi sembravamo tutti quanti  Fred Astair.Zico,così si chiamava il mio cane,in ossequio alla grande stella del flamenco,si rivelo' un tipo particolarmente suscettibile e poco disposto a condividere quella che nel frattempo era diventata la "sua casa" con il resto della famiglia,soprattutto mio padre.Ogni cosa che cadeva per terra ,poteva essere il cappello o i guanti  ,diventava cosa sua , e un giorno all'apice del delirio di onnipotenza,sequestro' mio padre,piazzandosi davanti alla porta e impedendogli di uscire:lo liberammo a sera inoltrata tra bestemmie difficilmente ripetibili,e fu così che con una repentina operazione di mercato,Zico,acquistato per cifre che ai tempi erano vere follie fu ceduto ad altra squadra a parametro zero.Per reimpossessarmi del mio cane,alla tenera età di vent'anni,misi incinta mia moglie, la sposai,e andai a vivere nella sua casa di campagna,ponendo fine alla mia vita di scapolo ambito,calciatore promettente e uomo libero.Dopo Zico ,arrivarono Ze maria ,Pelè e jairzhigno,acquistati da me nel mercato di riparazione.





Da quel giorno , ingurgitai ogni sorta di libro sull'argomento purchè avesse la foto del nostro cane in copertina e in realtà mia madre dovette preoccuparsi non poco del repentino cambiamento delle mie letture serali







Ancora oggi consiglio  i testi citati ai miei ragazzi,in quanto  contengono  notizie necessarie ad un buon approccio alla razza,evitandogli studi approfonditi che, quasi sempre rappresentano sterili esercizi letterali,convinto come sono che un buon allevatore,un buon tecnico ,un buon giudice debbano avere la conoscenza approfondita dello standard,le basiliari   conoscenze anatomiche e morfofunzionali e nullaltro,non essendo alcuno di noi ne un anatomo patologo ne un  vivisezionatore,benchè qualcuno di noi dispensi consigli con il ricettario.Per il resto la cinofilia è un po' come il calcio,tu dai un pallone a un ragazzino e dai primi palleggi ti accorgi  subito se ti trovi di fronte a CR7 o a una causa persa?Partendo dal presupposto che quanto narrato risponde all'assoluta verità,ed essendo certo che la mia storia cinofila non si discosta affatto da quella che potrebbe raccontare ognuno di voi,mi sento in pieno diritto di partecipare attivamente alla vita della nostra società,consapevole del fatto che la trentennale appartenenza alla stessa e l' aver rivestito ogni ordine e grado me ne danno pienamente diritto anche in  considerazione di tutti i "sacrifici" e le "privazioni" finora narrati.All'epoca ,appena entrato in sas, trascorrevo le mie serate fra riviste e regolamenti e la prima cosa che notai fu  che una società con un gran numero di soci come la nostra fosse retta da uno statuto striminzito e lacunoso fatto da poche regole che quasi mai contemplavano casi concreti e lasciato spesso alla libera interpretazione.Era uno statuto concepito da chi voleva avere in mano saldamente la società e Gorrieri  mi parve subito un  uomo tutt'altro che democratico.Il più grande intrerpete dello statuto,è il nostro direttore Ezio Guerino Roman,un uomo al quale mi lega un sentimento di sincero affetto ed anche una certa ammirazione:mi colpì subito la capacità di quest'uomo di individuare al primo sguardo  il coraggio dietro l'incertezza e la viltà dietro l'ardore ...e non solo nei cani,ma soprattutto compresi che "non si muove foglia che Ezio non voglia".



Ezio Guerrino Roman


Durante le riunioni citava a suffragio delle proprie esternazioni articoli e commi....inesistenti,ed io,che all'epoca ricordavo i regolamenti come  l'atto di dolore,una preghiera del resto a me molto familiare dal momento che mia moglie mi costringe a recitarla prima ,durante e dopo i pasti,lo fermavo di frequente dicendogli:"Presidente,ma quest'articolo non esiste."  E lui di rimando,guarda, guarda bene che c'è.Ed io ancora:Non c'è, ne sono sicuro....guardi.Lui seraficamente e col ghigno incazzato mi diceva: "Oronzo,c'è.....e se non c'è,vorrà dire che da da questo momento....ci sarà.Un uomo impossibile,un' autentica macchina da guerra che macinava chilometri,lavoro,alcol e sigarette,ma capace, e soprattutto uno dei pochi in grado di metterci la faccia in una società dove si è soliti usare quella degli altri.Dobbiamo a lui e a dir il vero anche a Luciano Musolino lo svolgimento di un campionato italiano,bloccato da un certo"tipo di animalisti",quelli per intenderci che" ammazzano le persone e risparmiano gli scoiattoli".Nella vostra felicissima vita di allevatori,vi sarà sicuramente capitato di avere dei dubbi circa brevetti,bh,selezioni e giustamente avrete telefonato per avere chiarimenti alla nostra sede.Vi avranno risposto delle solerti e gentilissime ragazze , che, preoccupatissime ,avranno cercato di consultare ogni genere di libercolo in loro possesso  per soddisfare la vostra richiesta e non trovandoci nulla vi avranno detto:" chiamiamo il direttore o il presidente e le faremo sapere".Ho sempre avuto l'impressione che ad ogni chiamata si scrivessero nuovi statuti e nuovi regolamenti,nuovi capitoli della nostra storia.A questo proposito ad esempio voglio rimarcare che il vero punto dolente della selezione tedesca(uno dei tanti a dire il vero) è il capitolo riguardante il rapporto tra tempi di selezione e titolo di auslese.Infatti per poter conseguire il titolo un soggetto, non solo  deve essere particolarmente indicato per migliorare la razza, deve essere figlio di  buona famiglia, deve possedere un grado di addestramento approfondito(IPO2) deve  avere genitori e nonni selezionati ma deve anche sperare che di essere stato concepito quando  mamma e papà erano  già in possesso del primo brevetto,che poi l'unione civile  dovra' essere totalmente  ratificata con il conseguimento della selezione che deve avvenire entro una tale data.Diversamente Kaput.

Vegas,il più grande figlio illegittimo della storia di razza


Questa è una norma  e come tale va rispettata,ma è priva di ogni fondamento zootecnico.Il titolo di auslese è sicuramente il frutto di una serie di requisiti agonistici ma è soprattutto un indicatore zootecnico conferito al soggetto dalla società attraverso i suoi giudici che indica all'allevatore un "icona" a cui riferirsi  e l'essere stato concepito prima o dopo il conseguimento del brevetto e della selezione non ha alcuna influenza sulla capacità di trasmissione dei suoi elementi genotipici.Diro' di più,paradossalmente non darei alcuna selezione ad un soggetto che non avesse già dimostrato di aver riprodotto,in quanto la selezione altro non è che l'attestazione da parte della società specializzata che il soggetto selezionato è particolarmente indicato alla trasmissione degli elementi positivi della razza e quali elementi potrà mai  tramandare un soggetto che si rivelasse sterile?Liberiamo l'allevatore da lacci e lacciuli che finiscono col renderne l attività insostenibile e lasciamo a lui la scelta di volersi assumere i rischi di un accoppiamento tra genitori in quel momento non selezionati,fatta salva la regola che al momento della proclamazione del titolo il soggetto debba avere genitori e nonni selezionati.Sappiamo benissimo che la morte durante l'iter selettivo è cosa fortunatamente rara è invece una causa di decesso tra le più frequenti,al pari dell'infarto nell'uomo,un eventuale richiamo al " controllo della displasia".Del resto la mia famiglia è un esempio vivente di quella che potrebbe essere  considerata  un anomalia selettiva dal momento che la mia prima figlia è stata concepita fuori dal matrimonio ma fortunatamente ..mantiene inalterati tutti i diritti dei figli nati a matrimonio rato e consumato.Tante perlessità mi suscita  poi la  normativa Sv con la quale si pone fine alla consanguineità   3/2.Se da una parte è comprensibile la preoccupazione della società specializzata dello strapotere riproduttivo di alcuni stalloni,dall'altra è l'ennesima limitazione all'attività dell'allevatore.La società,come in tempi passati ,dovrebbe indicare all'interno della classe adulti alcuni soggetti "alternativi" alle linee dominanti,come pure in verità gli allevatori, dovrebbero dimostrare un po' più "fantasia" di quella utilizzata ultimamente con continui richiami sulle stesse linee come se non esistessero delle altre.Spesso oltretutto questi soggetti sono dei tramiti(vedi la Palme) e non modelli a cui assurgere.Ma sappiamo anche, che spesso , l'allevatore è un politico più che un artista.



VA7 Gundo vom Trienzbachtal
IL MERAVIGLIOSO GUNDO TRIENBACHTAL, LA GRANDE PROPOSTA ALTERNATIVA




Di contro ,in presenza di questa norma non sarebbero nati la stragrande maggioranza delle stelle del nostro firmamento di razza.Tra  questi ne scelgo uno su tutti,il più grande capolavoro del grande Herman che scopertolo in Svizzera lo porto in Germania,il mitico Lasso di val sole.


VA5 Lasso di Val Sole
LASSO DI VAL SOLE E LE SUE SPLENDIDE ARMONIE
La mamma di lasso infatti ,la sara Sonnenberg ,portava con se una strettissima consanguineità 2/2 su un altro grande dell'epoca DAGO S.DAHLHAUSEN,a conferma che  l'utilizzo di ogni soggetto "cum grano salis" può portare notevoli benefici alla razza.Lasso,figlio del mitico Quanto von der wienerau, detiene un record difficilmente battibile di figli proclamati auslese,11,e ancora oggi a distanza di 42 anni mi sembra più bello che mai.Niente male per un cane sconosciuto,riveniente da un allevamento conosciuto ancor meno.Intanto si parla  anche nella nostra razza di fecondazione artificiale e delle possibili ricadute positive sulle attività degli allevatori sulla scorta di un protocollo Enci già avviato da tempo.Mi auguro che sull'argomento ci sia stato un confronto all'interno della nostra associazione dal momento che il tema ha pesanti ricadute sugli aspetti etici della nostra attività.A fronte infatti dei  benefici economici per gli allevatori che vedrebbero azzerate le spese per gli spostamenti verso le stazioni di monta,andrebbero valutate le ricadute comportamentali sulla razza.Come spesso avviene per questo genere di attività ,inizialmente la monta artificiale verrebbe utilizzata per un limitato numero di accoppiamenti con gli  stalloni più in voga  per trasformarsi successivamente in prassi comune e consolidata estesa ad ogni forma di accoppiamento ed in tutte le razze.Praticamente nel volgere di un decennio assisteremmo alla sparizione pressocchè totale di ogni forma di accoppiamento naturale ed al progressivo ulteriore impoverimento delle attitudini naturali già estremamente compromesse in tutti i cani di razza.Il rendere poi accessibile a tutti l'accoppiamento con gli stalloni più importanti di un dato momento storico porterebbe inevitabilmente ad un ulteriore imbottigliamento della razza su un numero limitato di famiglie con conseguente perdita di ogni forma di variabilità genetica già al momento compromessa.A sostegno dell'inseminazione artificiale vi sarebbe oltretutto  l'eventualità di richiamare a distanza di tempo caratteristiche positive  proprie di un determinato stallone perse a causa di una cattiva gestione dell'allevamento nel contingente.Un esempio: se detenessimo lo sperma congelato di Uran avremmo la possibilità di agire immediatamente sulle correttezze degli appiombi,sulla tonicità e solidità generale  ,tutte caratteristiche peculiari della razza in questo momento in forte sofferenza.La domanda sorge spontanea:Perchè abbiamo ridotto la razza in queste condizioni e ci affidiamo ai campioni del passato per reintrodurre gli elementi positivi perduti?Siamo veramente sicuri che in giro non vi siano soggetti con buone famiglie e in grado di riproporre queste caratteristiche?Questi grandi campioni del resto ,oltre a riprodurre i loro pregi riproporrebbero caratteristiche ormai  indesiderate e la loro progenie, meravigliosa per i tempi, sarebbe ritenuta da tutti un pò demodè.Voi pensate che in termini di gusto saremmo disposti a tornare indietro di trent'anni?Scarterei a priori quest'ultima opzione,come elemento a sostegno dell'inseminazione artificiale e mi affiderei assolutamente ad una buona gestione dell'allevamento ad opera dei responsabili ,nella speranza che in futuro sappiano fare meglio di quanto fatto finora.Ovviamente con questo non voglio dire di essere contrario alla fecondazione artificiale,dico solo che data l'importanza etica dell'argomento,lo stesso necessita di approfondimenti su più tavoli ,compresi quelli della nostra associazione.Ragazzi,io sono un romantico ed ho imparato di più dalle conversazione fatte in occasione di monte effettuate con i proprietari dei cani più grandi della storia(ZAMB,URAN,NIKOR,JECK NORICUM solo per citarne alcuni) che nelle tante ore di lettura e poi che ne sarà mai del nostro splendido pastore tedesco se con il tempo lo trasformassimo in uno sterile segaiolo seriale?
E' dell'ultima ora la decisione di annullare tutti i campionati,una presa di posizione giusta ,assolutamente condivisibile e soprattutto responsabile.Con la salute non si scherza ,soprattutto quando si rischiano  ripercussioni imprevedibili sul piano economico.Non possiamo essere costretti  a  una  nuova chiusura,penso nessuno stato al mondo se lo possa permettere e ritengo anzi che l'impatto di quanto accaduto, che non ha precedenti nella storia moderna,sia stato  ammortizzato sin troppo bene   grazie alle solerti politiche comunitarie.La mia non è una visione di parte,ho smesso da tempo di fare politica ,almeno da quando ho compreso che la politica nell'accezione moderna è l'arte di  rendere complicate le cose in realtà semplicissime.Una società cresce e diventa grande quando gli anziani piantano alberi alla cui ombra sanno che non si potranno mai sedere recita un antico proverbio greco.Ecco ,penso che in generale manchi questa visione del mondo, manca nella gestione dello stato e di ogni forma di elemento aggregativo.E' necessario però ricominciare al più presto,con piccole manifestazione a carattere regionale,sezionali o nazionali con giudice unico e con una partecipazione contingentata e su base regionale.E' indispensabile per non fermare la macchina completamente ma soprattutto per tutelare quella parte di soci,e sono tanti,che non sono in grado di comprendere l'esatto valore dei soggetti che hanno in mano ed hanno bisogno di essere guidati nel proprio progetto selettivo.Rischiamo di perdere un' intera generazione di soggetti,i nati sul finire del 2018 e i primi mesi del 2019 rischiano di essere sacrificati perché nessuno selezionerà  un cane mai entrato in un ring.Ovviamente non voglio perdere l'occasione per sottolineare come la caduta della razza è un dato incontrovertibile e rischia di entrare in un circolo vizioso dove qualunque decisione,seppur buona si possa prendere,non servirà a salvarci dal tracollo.C'è un punto di non ritorno e noi ci siamo molto vicini,se  non ci siamo già dentro .In Germania occorre cambiare tutto,a cominciare dalla dirigenza che è la stessa ,miope e corrotta che,lentamente ,negli anni , ci ha portato a questa situazione.A poco giova dire che l'elezione di Buss ci aveva fatto storcere il naso,non si poteva procedere al cambiamento riproponendo persone,seppur tecnicamente preparate ,che avevano contribuito a creare questo sistema.Abbiamo trasformato questo sport ,nato come popolare( i quasi centomila soci di qualche anno orsono  ne sono la dimostrazione)in un 'attività elitaria,appannaggio eslusivo  dei ricchi.Forse adesso sarà pure così,ma sicuramente non lo è stato in passato,dal momento che la maggior parte della classe dirigente attuale ricca non lo è nata ma eventualmente ci è diventata con il tempo,magari con i cani.Se fosse stato uno sport per ricchi ,quanti dei  talenti attuali lo avrebbero praticato?Pochi,pochissimi,forse nessuno.Sento in giro oltretutto una frase che non voglio neppure commentare tanto è il frutto di animi "miserrimi": "Meno siamo e meglio stiamo",oggi al 2020 ,dove tutti parlano di condivisione ed inclusione c'è ancora qualche "spanato" che parla di escludere ,ghettizzare. 
Spero con queste righe di aver dato un piccolo contributo alle nostre interminabili discussioni,sollecitando qualche riflessione.Ognuno di noi,compatibilmente con gli incarichi e le competenze dovrebbe farlo,perchè .....la razza ha bisogno del contributo di tutti.Una responsabilità particolare ovviamente spetta a coloro che ricoprono incarichi di una certa rilevanza,che dovranno dimostrare che la carica non è solo un attributo da mettere sul biglietto da visita e quindi dovranno  vigilare sulla qualità e  sulla varietà genetica della razza e dovranno rendersi parte attiva,se necessario alzando la voce come si conviene a una società come la nostra, che "dice" di vantare una certa  considerazione nel mondo,soprattutto perché mai come in questo momento la Germania non è un esempio da seguire.Francamente il nostro processo selettivo è diventato il gioco  di super MARIO con  difficoltà crescenti col passare del tempo dal quale cominciano a disimpegnarsi  tutti,anche perché i cani erano,sono e rimarranno gli stessi per quanto ci si sforzi di migliorarli.Ce lo dicono il numero dei soci,i cani prodotti nel mondo ,gli spalti  vuoti e il numero dei cani presentati ai raduni,in alcuni casi addirittura inferiori a quelli presenti la domenica sui nostri campi.

Che la vita ci sorrida



PS:STO DIVENTANDO PROPRIO VECCHIO,DIO QUANTO MI PIACCIONO I CANI DI UNA VOLTA,alcuni di loro a distanza di quarant'anni sono ancora  meravigliosamente attuali































































 























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