Dopo tanti anni di militanza all'interno della società,passati a frequentare i campi di mezzo mondo mi sento in diritto o forse ...sarebbe meglio dire in dovere di parlare di alcuni aspetti del carattere del nostro cane o meglio di come spesso,noi espositori ci impegnamo a disperdere l'immenso patrimonio dei soggetti che riusciamo a creare.Qualcuno sicuramente dirà:"figuriamoci ,questo in pieno delirio di onnipotenza comincia a parlare di argomenti che non gli appartengono e comincia a "debordare" fuori dalle proprie competenze ...ammesso che le abbia".

In realtà mi viene in aiuto una frase della Daniela Dondero,che a causa dei suoi scritti illuminati apparsi sul sito da Hector a Rex veniva accusata di parlare di argomenti per i quali non aveva adeguata competenza, e ribatteva.... giustamente dicendo:"Non bisogna essere necessariamente pasticcieri per parlare di dolci e poter dire che quel pasticcino piuttosto che quell'altro è più o meno buono".La frase è condivisibile soprattutto se si considera che quella ragazza.... aveva collaborato per anni con un noto allevatore ...."dell'epoca" ed aveva contribuito ad un PALMARES di tutto rispetto.Quindi la Dondero non era una che guardava il cane dal buco della serratura(Capetti dixit) e scrivendo e parlando liberamente colmava in qualche modo uno dei "buchi neri" della nostra società:"La formazione e l'informazione".In questa società non si scrive, si " trama e si parla molto" e si discute molto poco di argomenti zootecnici, non sappiamo se per mancanza di volontà o per paura della libertà di pensiero.La libertà di pensiero è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire NO se si ritiene necessario, come diceva Ignazio Silone.Morto De cillis e con Alquati non più giovanissimo,scomparsa ogni genere di rivista specializzata ci ritroveremo fra qualche anno nell'impossibilità di citare qualcuno e le considerazioni sull' evoluzione della razza e soprattutto i primi rudimenti per approcciarla saranno affidati ai molteplici Soloni che popolano i campi e la conoscenza sempre più affidata al "puttanizio" ovvero al pettegolezzo. In realtà i nostri giudici dovrebbero essere in qualche modo assimilati ai docenti universitari e come tali avrebbero l'obbligo di produrre periodicamente pubblicazioni a beneficio dell'attività formativa dei soci.I tempi cambiano e penso di poter dire senza tema di smentita che oggi ...non basta "mettere in fila tre o quattro cani" ma occorre giustificare dialetticamente le proprie scelte perché se è facile digerire un ultimo posto ben argomentato dal giudice è assai difficile vincere,come mi è capitato e sentirsi descrivere il cane così da avere seri dubbi sul fatto che si stesse parlando del mio.
Frequento i campi di addestramento da una vita o almeno da abbastanza tempo da avere alcune certezze incrollabili.La prima ,quella assoluta,è che il mondo degli addestratori,molti dei quali amici fraterni, è un mondo di pazzi e possedere il gene della follia è una prerogativa indispensabile per poterne far parte.Noi allevatori ovviamente non siamo migliori di loro,...diciamo che siamo "pane duro e coltello che non taglia".Vivo in una terra meravigliosa, di Santi di navigatori di grandi chef e di grandi addestratori e mi ritengo fortunato di potermi avvalere delle competenze dei Fontana,dei Solina,dei Vitale dei Debiase e dei Gallone ecc . ecc.gente dalla conoscenza approfondita acquisita sul campo ma aimè dotata di un comune denominatore:"l'incapacità di coesistere e di riconoscere il valore altrui" ed è forse in questo "arrovellarsi" sul chi è il più grande al quale ovviamente ognuno da una risposta diversa ponendo se stesso come proprio DIO che è insito il seme della follia.E così ,il povero socio,che cerca di avvalersi delle prestazione di questi maestri deve prima risolvere i problemi dei conflitti fra di loro che siccome sono incapaci di dirsele di persona,spesso se le mandano a dire .Oltretutto gli addestratori sono particolarmente gelosi neanche fossi la loro donna e il frequentare il campo altrui viene visto come una gravissima forma di adulterio.Ovviamente la quasi totalità dei campi di sezione italiani sono ubicati presso strutture private solitamente appartenenti ad addestratori professionali che in molti casi,non in tutti ovviamente,si comportano come i proprietari del pallone ,quando le cose non vanno come dicono loro si portano via il pallone e non si gioca più.Io personalmente,ai miei ragazzi ho sempre raccomandato di girare per campi perché il movimento è alla base della conoscenza ,e la cultura ... occorre andare a cercarsela.Il problema dei campi di sezione torna prepotentemente alla ribalta ogni qualvolta si "mette in atto un inasprimento" dei giudizi nelle prove di lavoro,il che solitamente avviene ogniqualvolta qualcuno non "divide giusto" con qualcun altro.E allora oltre ad "erigere muri sulle autostrade" si va giù con le solite tiritere che ormai cominciano a stancarci :"i cani da bellezza sono cani di merda,scappano al minimo colpo di tosse,sono cani con cui non si può lavorare",come se di lavorare qualcuno c'avesse voglia .Io tuttavia....stranamente... sono sull'argomento malleabile e possibilista.
| cuccioli di pastore tedesco |

Qualche giorno fa sul nostro campo un nostro carissimo amico si è presentato con un simpaticissimo
cucciolo al guinzaglio e gli abbiamo chiesto dove avesse preso quell'amorevole meticcio.Un po' piccato il nostro amico ci ha detto che era un pastore tedesco da lavoro figlio di campioni.Noi gli abbiamo ribattuto"Si però è brutto forte",ci ha riposto:"Si,ma ha altre qualità".E mi è ritornato alla mente Giacomo,un mio compagno di scuola affascinante e irresistibile nonchè noto sciupafemmine che prima della maturità convolò improvvisamente a nozze con una ragazza bruttissima.Ci facemmo tutti forza e gli chiedemmo:" Giacomì,ma è brutta na coccia(la coccia e' lo spavento quindi puo' essere tradotto con è brutta da morire di paura).Si ,avete ragione ci disse ma ha altre qualità" e ci salutò.Ho incontrato Giacomo a distanza di trent'anni ,era spento,trasandato e in preda alla disperazione e mi ha detto che la moglie lo aveva lasciato ed era andata a vivere con un altro uomo.....e così ho capito a distanza di più di trent'anni a quali qualità si riferisse.Ovviamente dire oggi che sono due razze differenti viene semplice ma appena una trentina di anni fa si rischiava" la scomunica".Tutto questo ovviamente fuor da ogni polemica ,con l'unico scopo di comprendere che questa è la stoffa e con questa bisogna fare il vestito (penso sia una frase di Capetti,mutuata a volte dal nostro presidente).Ai puristi invece(e molti dei miei ragazzi,compreso mio figlio lo sono),cioè a coloro che sostengono che mai e poi mai porterebbero avanti un cane morfologicamente bellissimo ma non a posto di carattere dico che in trent'anni di militanza non ho mai visto nessuno dar via un campione(dico ...un campione) perché un po' debole di "palle".Del resto a differenza che sulla taglia,sulle correttezze e su ogni tipo di problema morfologico sulle "palle" si può lavorare e con perseveranza e con l'aiuto di qualche addestratore di talento quel minuto di attacco al campionato lo si può superare.Si perché ...l'unica cosa che conta veramente è l'attacco al campionato,ormai considerato il vero e unico attestato di selezione..No ,non conta avere 1/2/3 brevetti,non conta avere la selezione ,per essere considerato un cane completo devi aver sostenuto l'attacco al campionato.Tanto è vero che nelle classifiche della classe adulti,molto spesso un soggetto viene penalizzato per il semplice fatto di non aver mai partecipato al campionato di allevamento.E questa ,comunque la si veda è una "stortura" .Ci sono delle razze in cui l'attacco al campionato non si sostiene perché si ritiene valido quello sostenuto nella prova di lavoro.Nella nostra razza invece,non solo si richiede l'attacco per accedere alla fase del movimento della classe adulti,ma di fatto quell'attacco è ritenuto l'unica forma di selezione "credibile" perché sostenuto sotto gli occhi di tutti.Se ci riflettiamo è un controsenso che....parrebbe... gettare discredito sull'intera classe giudicante.NON E' SUFFICIENTE IL GIUDICE SELEZIONATORE A CONFERIRE LA SELEZIONE A UN SOGGETTO ,MA OCCORRE CHE QUESTA VENGA RATIFICATA DA UN EVENTO PUBBLICO QUAL'E' L'ATTACCO AL CAMPIONATO.Quindi sembrerebbero esistere due selezioni:Una che serve per allevare e una, quella del campionato "CORAM POPULO" che serve per vincere e convincere.Ma torniamo al vero problema che è la scarsa frequentazione dei campi da parte degli espositori che relegano questa attività al semplice giro di ring una volta a settimana.Arriva il sabato,si mette il cane in macchina tirandolo fuori dal box neanche fosse il Conte di Montecristo,si arriva al campo gli si fa inseguire un salsicciotto o una manica,poi qualche giro di ring,e .....arrivederci al prossimo sabato.L'introduzione della condotta nella fase di attacco al campionato,(molti ricorderanno che prima lanciavamo materialmente i cani addosso al figurante e gioivamo quando non riuscivamo a staccarli dalla manica) ,ha reso obbligatorio un ..."minimo di presenza" sui campi di addestramento dal momento che una prova d'attacco "pubblica" con condotta e lascia non si improvvisa,ma è tutto esclusivamente finalizzato all'attacco al campionato.Quel che manca è l'addestramento approfondito,sconosciuto alla quasi totalità dei cani italiani,alcuni accreditati addirittura del secondo e terzo brevetto...Potrei dire tutti i cani italiani,ma non lo dico perché ci sarebbe qualche "intelligente" pronto a dire ;"il mio no" come se quell'uno spostasse la percentuale in maniera significativa.Quel che manca è soprattutto la cultura dell'addestramento e la voglia e la gioia di vivere il cane a 360 gradi.Aldilà delle lacune caratteriali su base genetica del nostro cane ,che pure ci sono,al nostro amico ,spesso,chiediamo di effettuare un attacco in cui dovrà dimostrare di essere sotto l'assoluto controllo,ignorando tutta la fase propedeutica all'esercizio stesso e cioè l'ddestramento di base.E' un po' come se mandassimo nostro figlio all'università senza avergli fatto fare le scuole elementari e le superiori.Penso di non sbagliare nell'affermare che l'addestramento di base tra le altre cose educa il cane a riflettere e a ragionare in maniera tale che trovandosi di fronte a un minimo cambio di "protocollo" possa evitare di trovarsi nei pasticci ,tanto più grandi quanto minori sono le capacità caratteriali.In Italia manca la cultura del vivere il cane completamente,presenziando a tutte le fasi della sua esistenza,dalla nascita ,alla crescita,all'educazione alla carriera agonistica.I nostri cani vivono il box e il trasportino,poco il campo,quasi mai la "piazza".
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| desperados von pendler a lavoro |
Ecco perché la Germania raggiunta e quasi superata per valore zootecnico dai nostri cani è lontana anni luce da questo punto di vista.I campi tedeschi sono grandi cooperative sociali,dove il cinofilo ,svestiti i panni di operaio,artigiano libero professionista,si reca in compagnia della famiglia .Un boccale di birra,un panino e via a lavorare col cane.La maggior parte dei nostri campi,ovviamente non tutti (e spero si sia abbastanza intelligenti da capirlo),sono immense scatole vuote che si aprono ormai esclusivamente per allestire il solito set cinematografico, per inondare il web di filmati e..via....e per molti di quei cani questa è l'unica uscita della settimana..Per non parlare poi dei tantissimi campi di sezione esistenti sulla carta che possono essere assimilati a semplicissime particelle di terreno.In compenso abbiamo moltissimi cani laureati(da non confondere con i laureati cani che pure sono tantissimi),molti in possesso di master di specializzazione (ipo3). Per intenderci, a un cane in possesso dell'ipo3 devi poter dare i soldi e lui sarà capace di fare la spesa,comprare il giornale e se necessario andare a fare benzina e portare pure i tuoi figli al giardinetto.Ora,come già successo nel 2007 si leveranno gli scudi,si costruiranno barriere sulle autostrade e la maggior parte degli allevatori ci sbatteranno contro.Alcuni,ovviamente quelli più scafati o con maggiori possibilità economiche aggireranno l'ostacolo mandando i loro cani in Germania altri dovranno arrampicarsi sugli specchi aspettando che l'acqua "infiltrandosi nelle crepe" ricominci a scorrere veloce.E' chiaro che io mi aspetto che i nostri governanti,presidente,vice presidente e membri tutti del consiglio dimostrino buon senso e siano loro a dare per primi il buon esempio lasciando che i loro cani conseguano il brevetto in Italia così da potersi rendere conto delle eventuali difficoltà che incontra il socio,altrimenti sarebbe come vedere Edoardo Agnelli girare in Wolkswagen o Berlusconi tifare per la Juve.
| Silvio,sempre sia lodato |
I problemi caratteriali della nostra razza sono assolutamente fisiologici perché legati al fatto che la selezione avviene attraverso diverse centinaia di soggetti di cui ovviamente la società non può che "controllarne" realmente solo una minima parte,paradossalmente solo quelli che transitano dal campionato.Non dimentichiamo che la società è quasi esclusivamente nelle mani degli allevatori,che ovviamente sono più attenti al bello che al bravo.Quindi se per i soggetti stalloni auslese o eccellenti esiste una sorta di prova tv costituita dall'attacco al campionato e quindi la possibilità per l'allevatore di rendersi conto di persona delle qualità caratteriali, per le centinaia di fattrici la maggior parte delle quali sconosciute che si sottopongono alla prova di selezione e che costiituiscono la base genetica della nostra razza occorre affidarsi al........................ " Buon Dio".Io penso che un inversione di tendenza da questo punto di vista potrebbe passare attraverso una rivisitazione dei regolamenti di brevetto,creando un apposito "brevetto da esposizione" che contenga esclusivamente gli esercizi dell'addestramento di base:seduto,a terra, a terra libero ,condotta con e senza guinzaglio e attacco ,lasciando l'addestramento più approfondito a chi si "vuole cimentare".E' l'unico modo per riportare la gente e ....qualcun altro.... sul campo.Ma forse a tutti,me compreso,sta bene così.Per noi allevatori il brevetto non è una parte indispensabile dell'abbigliamento del nostro cane necessario per farlo vivere meglio,ma un fardello pesante ed inutile di cui faremmo volentieri a menoPer fare l'iter canonico dei due brevetti,quello per intenderci necessario per adire a un titolo occorre un anno buono e....mamma mamma....e soprattutto un buon cane ,e capirete che un anno su un soggetto la cui carriera agonistica dura in media 2 anni e mezzo se FEMMINA e 3 e mezzo se MASCHIO è un arco temporale sproporzionato rispetto alla carriera stessa .E' chiaro quindi che in assenza di questa rivisitazione,occorrerebbe tanto "buon senso " tra i giudici di lavoro,lo stesso che i giudici di esposizione applicano nelle gare per il conseguimento della qualifica da parte dei cani da lavoro.Sono percorsi difficili,che necessiterebbero di studi e autorizzazioni da parte delle autorità competenti ma con la solita pragmaticità che mi distingue e che ha reso la mia vita "meravigliosa e diffcile" vi chiedo:E' meglio avere un figlio laureato in Albania come "il trota" che non ha mai frequentato una lezione e ha sostenuto gli esami a "mezzo filo" oppure avere un figlio con la terza media conseguita sul campo...ops...sui banchi.Ed oggi ,a distanza di tanti anni dal mio ingresso nella sas,sparite le greggi di pecore e con i delinquenti che ti sputano addosso proiettili con il semplice movimento della lingua qual è il carattere che dobbiamo cercare?Anni fa ebbi per un qualche periodo una figlia di Kuoll di casa Nobili in allevamento.Era una cagna terribile ,con la fissa della manica nel cervello,non avrebbe sbagliato un attacco nemmeno se gli si fosse piantato dinanzi l'intero esercito della legione straniera e nella sua selezione si leggeva :"indicata per migliorare le doti caratteriali".Con quella cagna,nessuno ,che fosse della famiglia o meno, tranne me,poteva avere alcun tipo di rapporto e sembrava aver il mondo per nemico.D'altro canto,a distanza di anni, ho tenuto come cagna di famiglia un fantastico pastore tedesco,gioviale e fiero,assolutamente disinteressato alla manica ma alla quale avrei potuto tranquillamente affidare la mia nipotina di pochi giorni.Era amica dei miei figli e compagna di giochi dei loro amici ed era parte integrante della mia famiglia .Ovviamente non l'ho selezionata,ma qual è il carattere che dobbiamo cercare o forse dobbiamo chiederci se il carattere che dobbiamo cercare passa ancora solo ed esclusivamente attraverso la manica?Ricordiamoci che noi costruiamo prototipi,che a loro volta daranno vita alle berline che finiranno in mano alla gente, ed abbiamo l'obbligo di tutelare la razza.Che strano,noi siamo un paese che vuole cambiare la costituzione ma non siamo capaci di cambiare un regolamento.Non ha molto senso scimmiottare la Germania e la Germania madrepatria della razza dovrebbe accettare la presenza di diversi regolamenti delle nazioni affiliate in quanto quelle differenze nascono dalle diverse situazioni geografiche,storiche e culturali e dal diverso background.Sappiamo benissimo che in Germania c'è una diversa cultura del lavoro...e non soltanto in termini cinofili,purtroppo.Certo questo non può e non deve essere una scusante ma anzi dovrebbe spronare all'emulazione ma nemmeno un ostacolo insormontabile...altrimenti "fatta la legge trovato l'inganno" e noi italiani in questo siamo i numeri uno.Oltretutto la Germania è dotata di campi dalla tradizione centenaria,autentiche piccole aziende,noi invece frequentiamo nella maggior parte dei casi "terreni da pascolo".
| sezione di Hockenheim dal 1946 |
Ed oltretutto mi domando:il movimento è cresciuto ,i cani che vengono selezionati ogni anno più che triplicati,abbiamo addestratori a sufficienza da poter impattare la richiesta di brevetti ,visto l'inarrestabile calo di "vocazioni" tra i lavoristi?(In puglia ,tranne qualche rara eccezione sono gli stessi da trent'anni).
NO,non occorre meditare occorre sedersi ad un tavolo e far lavorare i comitati tecnici e discutere, altrimenti si sprecheranno solo fiumi d'inchiostro e continueremo a tingere carte,oltrechè spendere inutilmente un mare di soldi.Questo consiglio ha dimostrato che laddove ci sia la volontà,nulla è impossibile,vedi l'acquisto della nuova sede.Ecco,appunto ci deve essere la volontà e secondo me,cominciando da me ,è proprio ciò che manca.Un cane agonista è ormai un lusso eccessivamente oneroso che il socio medio ha serie difficoltà a permettersi e tranne qualche rara eccezione la sas è costituita esclusivamente da soci medi.Un normale eccellente, ha un costo medio da 0 a tre anni comprensivo di brevetto e selezione di circa 5000,00 euro,cifra calcolata per difetto ed esente da "incidenti di percorso"e occorre considerare pure che spesso per arrivare ad un "normale eccellente" occorre scartare diversi soggetti durante la fase della crescita ,vuoi per problemi di displasia,di carattere o perché semplicemente non ritenuti idonei alla carriera agonistica .Le statistiche dicono che una famiglia media per mettere da parte 5000,0 euro ha bisogno di cinque anni e dicono anche che solo pochissime famiglie riescono a farlo.Per i soci agonisti "professionali" ,quelli per così dire che hanno "RITORNI ECONOMICI" dall'attività espositiva queste sono semplicissime SPESE,per il resto dei soci,quasi tutti.......semplicissime "PERDITE".Ecco perché occorre tanto buon senso da parte dei giudici,ma occorre soprattutto che chi prepone cariche all'interno della società consideri questo come una missione a favore del socio e della razza.Con la stessa pragmaticità che mi distingue dico che tutto questo è difficile,direi impossibile perché la gente abituata a vivere da anni di pensione difficilmente vorrà ritornare a lavorare .E voglio sperare che non ci sia qualcuno che si alzi e dica:"il cane non ce lo ha ordinato il medico" perché a queste persone dico semplicemente che qualunque medico di buon senso ci prescriverebbe di prenderci un cane ma di star fuori da una società popolata da pazzi come la nostra, in cui verosimilmente il più pazzo sono io .E ricordate sempre:"vulesse a Maronna che il cane ce lo ordinasse il medico".
Comunque e sempre e.....con la mano sul cuore viva la sas,perchè la sas è la società che tutela la razza e come a tutte le società e le aziende non possiamo imputargli le colpe di miseri uomini come noi.
A breve :il raduno di Castrovillari ...tra depressione nostalgia e sgomento

Super ��
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