venerdì 11 giugno 2021
LA SAS DEI GIOVANII,DEI GRANDI VECCHI,DI BOB MARLEY E DELLA GENERAZIONE PERDUTA
Sono le sei del mattino ed ho deciso di correre,stamattina niente bici ,quattro chilometri di “trotto veloce”,solo io e Bibì …la mia ultima “fiamma”.Ho sempre dato alle mie cagne i nomi di attrici famose,di super modelle,di cantanti affermate ,l’ho fatto per vezzo o per puro romanticismo,nomi brevi,impegnativi mai privi di significato.L’aria è bellissima,fresca e odorosa e mi avvio a passo leggero tra gli olivi in fiore e il profumo di caffè appena fatto,sono molto motivato,ho qualche chilo di troppo e intendo buttarlo giù senza esitazione.Nella mia famiglia non esistono i nomi ,li abbiamo da tempo sostituiti con piccoli vezzeggiativi,tetè,pingu,fuffi,dodò ,tota e la prospettiva già ventilata di prendere mia nipote dall’asilo facendomi presentare come nonno Pig non mi alletta affatto.Mia madre dice sempre che per accorgerci di quanto stiamo invecchiando dobbiamo tener d’occhio i nostri coetani ed io ovviamente ho deciso di “guardare” al nostro presidente che è per me una gran fonte di ispirazione,entrambi abbiamo decisamente qualche chilo di troppo e più che ai belli del cinema con le loro tartarughe somigliamo alle cicogne con le zampe lunghe e il petto prominente.No,non è una questione di prova costume ma di semplice decoro e non posso accettare il fatto di aver cominciato a diciott’anni con un tanga a filo interdentale per finire a 62 con un sombrero al posto del costume.Noi ex atleti non abbiamo bisogno del dietologo, sappiamo benissimo come fare per rimetterci in tiro,basta evitare il secondo piatto di pasta, i 100 grammi di verdura accompagnata con un chilo di pane e soprattutto….. mangiare una sola pizza,senza impossessarsi della metà della mamma ,del quarto della sorella per finire con l’assalto finale ai bordi rimasti di figlie e nipoti(ma come si fa a lasciare il bordo della pizza?).Adoro la pizza ed è forse per questo che amo Napoli,l’ho sempre ritenuta la patria dell’imbroglio, del talento e della bellezza ,ho le mie abitudini e in qualunque posto del mondo sono diretto ,al ritorno mi fermo sempre in questa splendida città ,uscita Doganelle , Piazza Carlo terzo per la precisione,dove mi aspetta la “fascinosissima “fija d’o Marinaro”,pronta a servirmi la margherita classica ,il brodo di polpo in inverno,le alghe fritte,la sfogliatella e il caffè alla nocciola .E’ una donna bellissima che non accetta il passare del tempo e fra le labbra a canotto e un seno ormai arrotolato a mo di foulard è ancora possibile scorgere i segni di un antico splendore,mi guarda ,mi serve la pizza personalmente e mi dice ogni volta sospirando :“Chesta l’agg fatt pe te”(Dio quanto adoro quella donna).Scrivere è un moto dell’animo,non puoi farlo su richiesta ,non devi farlo sull’onda dell’ira e giammai per un torto subito perchè stanne certo non produrrai mai nulla di buono, per scrivere bisogna essere mossi da un impeto, in pace con se stessi e soprattutto in pace con il mondo. L’ambiente cinofilo è stato sempre una fonte di ispirazione tanto più in questo momento in cui mi sento il padre putativo dei tanti ragazzi che scrivono sul web e mi sembrano fortunatamente lontani i tempi in cui ero da solo contro tutti, armato semplicemente di una penna,del coraggio per utilizzarla e di tanta buona volontà.Una brillante carriera mandata letteralmente a puttane,pochissimi nemici sparsi per la penisola(solo nella mia regione) e …tanti…..numerosissimi amici, la maggior parte dei quali mi sostengono seppur nascosti “dietro gli armadi”.I tempi sono cambiati ed oggi …vivaddio sono in tantissimi ad aver qualcosa da dire e di questo…francamente voglio prendermi un pò di merito.In tutti questi anni ho scritto animato da un'unica incrollabile certezza acquisita con l'età e con le esperienze : “La penna è sicuramente l’arma più potente che possediamo ed oggi,anche grazie ai social ,crea correnti di pensiero,abbatte i muri e con essi i governi.Stimolo sempre i ragazzi o..le ragazze a scrivere,alcuni di loro lo fanno veramente molto bene ,mi piacciono quelli che ci fanno sorridere , sognare, evito invece come il colera gli scritti melensi ,stucchevoli, scontati ,quelli di chi si piange addosso e soprattutto quelli che attaccano alla cieca mossi unicamente dal furore dell’ira perché chi distrugge per il gusto di farlo difficilmente sarà poi capace di ricostruire e soprattutto chi non ha il senso dell'humor o si prende troppo sul serio difficilmente potrà cambiare il mondo .Chi scrive deve essere disposto a pagarla cara perché non conosco nessuno che abbia attaccato in maniera decisa i poteri forti e che sia riuscito al tempo stesso a farla franca.Se a sorreggerci è però la buona fede ,la storia ci darà ragione e quando tutto il mondo salirà sul carro dei vincitori dicendo con la classica faccia da culo…..”io ve l’avevo detto…” , noi sbandierando un piccolo pezzo di carta diremo: “io ve l’avevo scritto” ed allora …al mondo...non resterà che tacere.Scrivere costa,in termini di tempo, di energie, di “risultati” ma ripaga con una moneta dal valore inestimabile,la gente assumerà il tuo linguaggio, ed il tuo pensiero diventerà patrimonio comune e sarà bellissimo risentire nei ragazzi teorie e argomentazioni che sai benissimo essere le tue,loro le ripeteranno e ci aggiungeranno qualcosa se hanno talento ,riservandoti una citazione se è loro anche il senso della gratitudine.Mi piacciono i ragazzi “rivoltosi” , quelli “scossi” da un briciolo di follia e dalla voglia di cambiare il mondo perché è terribilmente vero quel che diceva il noto statista Winston Churcill: “Se non sei di sinistra a vent’anni non hai cuore,se sei di sinistra a 40 non hai cervello” e l’unico vanto che mi faccio nella vita è quello di essere rimasto lo smidollato di sempre anche in un età in cui la maggior parte delle persone giocano a fare il pompiere .Il potere è forte ma nessun governo farà mai qualcosa di buono in assenza di una qualche opposizione .E’ compito di chi scrive, non “buttarla mai “ sul personale,non offendere,non cantilenare , non rispondere alle provocazioni ,l’avversario non è il nemico e non si può combattere svilendone le capacità soprattutto quando sono ben evidenti .Per scrivere , non bisogna avere scheletri nell’armadio perché …statene certi….la controparte “stenderà immediatamente i vostri panni al sole” stritolandovi in una morsa senza scampo,pensate che al sottoscritto si fa ancora pesare l’amicizia con il nostro presidente che a me è costata cinque anni di squalifica e a lui l’appuntamento sul mio blog con la sua coscienza . Questa società è rimasta sepolta per troppi anni sotto una coltre di silenzio,una Chernobyl sommersa da tonnellate di cemento,c’è assolutamente bisogno di parlare ,liberi di essere ascoltati e soprattutto dalla paura di essere “riferiti”,la Sas è la casa di tutti ma quando si governa da troppo tempo si finisce per considerarla casa propria.Occorrerà nello scrivere evitare i tecnicismi o l’utilizzo di un linguaggio complicato perché se l’obiettivo è quello di scambiare il proprio bagaglio di conoscenze con una platea di interlocutori “indefinita” è indispensabile utilizzare uno stile di scrittura modesto e semplice.Ai ragazzi chiediamo di essere resilienti (la resilienza è assimilabile a ciò che nel mondo cinofilo chiamiamo tempra) e di evitare di ammiccare al potere perché se lo fanno da giovani è lecito aspettarsi che a quarant’anni si lanceranno dal balcone come Fantozzi per prendere l’autobus.Chi scrive deve partecipare attivamente alla vita sociale e soprattutto cimentarsi nell’iter selettivo evitando assolutamente di lanciare gavettoni dall’ultimo piano nascondendosi dietro i parapetti.Mentre scrivo,ascolto in radio una canzone di Bob Marley,cantautore visionario che già quarant’anni fa cantava “ everything’s gonna be alright” “andrà tutto bene” e mi tornano alla mente ricordi meravigliosi .Bob è stato per quelli della mia generazione una figura iconica e trasgressiva e ricordo che il giorno della sua morte insieme ad alcuni amici universitari decidemmo di rendere omaggio a questo grande musicista.Nei vari gruppi studenteschi si organizzarono nottate a suon di musica, vino,birra e canne a volontà e stabilimmo che non ci si poteva assolutamente astenere dal tributare la nostra riconoscenza .Non ho mai bevuto in vita mia e l’unica volta che l’ho fatto sono rimasto in piedi per ore sul pianerottolo in attesa che qualcuno mi aiutasse ad infilare la chiave nella toppa così da franare fra le braccia amorevoli di mia madre.Io ed un mio amico ,oggi alto prelato e Vescovo reverendissimo ,ci facemmo promotori di una singolare iniziativa che fu subito ben accolta dal resto della compagnia,ci saremmo fatti le pippe(le seghe) fino allo sfinimento per tutta la giornata, notte compresa.Può sembrare semplice ma vi posso assicurare che è più facile a dirsi che a farsi e dopo l’iniziale entusiasmo nutrito dalle fantasie erotiche con tutte le amiche di facoltà …docente di diritto commerciale compresa, cominciammo a perdere smalto,fummo colti da un senso parossistico di smarrimento che sfociò a notte inoltrata in un annebbiamento …via via sempre più diffuso della vista che al culmine del trasporto si trasformò in dolori intensi e fittissimi agli occhi . Nessuno aveva voglia di desistere,Bob meritava questo ed altro e se proprio non ci riusciva di bere e fumare non era stata mai la nostra passione, occorreva un tributo nel campo in cui avevamo dimostrato grandi capacità e particolare maestria e senza offesa per nessuno quanto a pippe eravamo una vera e propria autorità………quindi buttammo il cuore oltre l’ostacolo e portammo a termine la piccola “pugna”.A conferma del fatto che questa attività ha un valore storico riconosciuto vorrei ricordare a tutti l’importanza della radice comune con il latino, dove la pippa …volgarmente detta… assume addirittura la denominazione di pugnetta,vale a dire in latino “PICCOLO COMBATTIMENTO” equiparando in questo modo i pugnettisti o i segaioli ai prodi cavalieri.Le nostre madri vennero a prenderci all’alba allertate da un amico preoccupato e ci fecero salire sull’ auto in preda ad una vera e propria crisi mistica , ormai completamente ciechi.Passammo l’intera settimana che seguì fra impacchi di ghiaccio e novene a Santa Lucia,protettrice della vista,sfiniti ma felici,sapevamo in cuor nostro di aver compiuto un 'impresa,in quella stanza avevamo lasciato il cuore e sul pavimento il materiale necessario per ingravidare l’intero pianeta.Ancora oggi il mio amico vescovo ricorda con soddisfazione quell’episodio e ci fa notare come la mano di Dio,”a differenza delle nostre”, operi grandi cambiamenti su ognuno di noi magari trasformandoci da indomabili segaioli in filantropi e uomini di fede. Intanto si ricomincia e sembra quasi che l’era glaciale stia per terminare,fra poco si scioglierà l’ultima neve e vedremo sotto quel che c’è rimasto,due anni di confinamento sono molti per una società ed un meccanismo già in grande difficoltà.Siamo contenti?Si,forse,non so….ni,la convinzione è che si ricomincerà con gli stessi meccanismi che hanno allontanato uomini e cani .La Germania,approfittando di questo fermo avrebbe potuto semplificare il meccanismo selettivo definito dallo stesso responsabile dell’allevamento mondiale pieno di prove inutili e ripetitive ,ma di fatto aldilà delle prime dichiarazioni di facciata non è stato fatto nulla,segno di una società governata da incapaci e dilaniata al proprio interno, dove i numeri li fa la bellezza ma il potere è saldamente nelle mani del lavoro( Cit.Margit van Dorsen) .Questo periodo passerà alla storia come quello della generazione perduta,con i cani nati tra il 2018 e il 2019 che non sono mai entrati in un ring e che non hanno mai visto uomini e campi e che probabilmente non ci entreranno mai e con quelli nati nel 2017 che non hanno avuto la necessaria considerazione.Le manifestazioni riprendono con grande difficoltà ,non so quante prove si possano richiedere all’Enci,quel che è certo è che non ci sono neppure i giudici, che sono pochissimi e non hanno il dono dell’ubiquità. Voglio a questo punto rammentare l’altro grande problema di questa società, vale a dire una classe giudicante ridotta all’osso,anziana e con alcuni di loro già vecchi prima ancora di cominciare.Ho puntato più volte l’attenzione sull’ argomento in consiglio e su questo blog,ho parlato a lungo negli anni con il presidente dello scarso interesse della società verso l’attività formativa e soprattutto dell’iter infinito di formazione della classe giudicante che …”comunque”,aldilà dell’applicazione o delle capacità……. resta eslusivamente legato ai “santi del paradiso”.Vi sembra normale per esempio che per fare una selezione in Sicilia si chiami un giudice del Trentino?E questo sparuto manipolo di giudici,molti dei quali “eccezionalmente” avanti con gli anni , può mai essere sufficiente a soddisfare le richieste di prove di tutte le regioni italiane?In trentacinque anni di appartenenza alla società ho organizzato ogni genere di manifestazione,dalle resistenze ai raduni,dalle selezioni ai campionati giovani,dagli stage ai corsi per allievi giudici e vi dico che oggi non ci sono più le condizioni economiche per sostenere questo tipo di attività e molti preferiscono partecipare alle prove del “vicino” pur di non accollarsi l’onere delle proprie.L’iter di formazione della classe giudicante risente in verità della vetusta impostazione data all’Enci dal famosissimo professore Solaro ,che all’epoca gestì in maniera monocratica insieme ad un manipolo di amici(5)l’intera cinofilia italiana,facendo il bello e il cattivo tempo .Ai tempi ad esempio,mentre in America ed in Inghilterra gli esperti giudici delle varie razze erano diverse migliaia in Italia ne mantenne scientemente un numero molto esiguo lasciando a quei pochi (5) il destino della cinofilia.Oggi,l’Enci è soprattutto un colosso economico che non produce letteratura cinofila e, per la cronaca, il professor Solaro è morto da indigente,aiutato dal sostegno di pochi amici dopo aver dilapidato il patrimonio per la “cinofollia”.E’ necessario un processo di accelerazione verso la formazione nel prossimo decennio di una nuova classe giudicante,giovane e numerosa e con una praparazione comune ,perché solo da un comune processo di apprendimento può nascere un giudizio condiviso.Abbiamo bisogno di quattro/cinque giudici per regione sia nel lavoro che nella bellezza oltre ad un numero …”innumerevole” di figuranti ,così che le prove possano essere organizzate su base regionale senza un aggravio economico insostenibile per le sezioni evitando tralaltro al concorrente di sostenerle lontano dal suo territorio.Il futuro della nostra società si basa essenzialmente su due pilastri fondamentali: economicità dell’iter selettivo e affidabilità della classe giudicante e del giudizio .Intanto si riparte con una giuria tutta italiana…… VIVADDIO…,si realizza un mio personale cavallo di battaglia degli ultimi vent’anni…..ma sono pienamente consapevole del fatto che …….. c’è voluta una pandemia.Si riparte da dove ho personalmente cominciato,Salvatore Capetti,l’uomo che più di trent’anni fa regalò ad un allevatore sconosciuto, un ragazzo alla sua prima esperienza(il sottoscritto) e ad un conduttore poco più che sedicenne un sogno, ma anche la consapevolezza che nulla è impossibile se hai passione,spirito di sacrificio, abnegazione e …….soprattutto una buona cagna.Si riparte da un personaggio scomodo, fuori dalle righe ,non nuovo a colpi di teatro, decisioni discutibili, uscite di scena turbolente ,proprio quello di cui ha bisogno una società dove si cerca disperatamente di “tenere tutto sotto controllo”,un grande vecchio,un giudice competente ed esperto ma soprattutto moralmente affidabile.Fu lui a lasciare sieger di fronte ad un pubblico che fischiava uno svogliato Hobby von gletschertopf che in seguito avrebbe costruito un bel pezzo di razza così come fu lui a rimandare anzitempo negli spogliatoi la buonanima del Bad Boll che “smadonnava”,ricordandogli che sono i cani a fare i titoli e non i loro sponsor. AH……quante volte ho sentito il mio amico presidente tuonare “quello con me non giudicherà più” ,pensate che in un consiglio arrivammo quasi alle mani agitando le sedie per aria(non lo troverete nei verbali ma fatevelo raccontare dai testimoni che ci fermarono),salvo poi ritornare ….”con calma” sui suoi passi.Il nostro presidente ha tanti difetti,se io impiego una giornata per recitare l’atto di dolore lui ce ne impiega due ,ma non è uno stupido e sa benissimo chi sono “ i nemici” di cui fidarsi e “gli amici” da tenere il più possibile lontano .Qualcuno dirà:”ma in fondo diciamo sempre le stesse cose da anni!”E’ assolutamente vero…..…..”Gutta cavat lapidem” la goccia perfora la roccia e senza quasi rendercene conto abbiamo finito per scrivere in qualche modo una parte dell’agenda politica di questa società profetizzandone gli sviluppi in anticipo e spesso indicando la strada.Abbiamo previsto le glorie, i trionfi e le cadute di uomini e cani ma soprattutto abbiamo dato alla gente il coraggio di dare voce alle proprie difficoltà e alle proprie aspirazioni e così facendo abbiamo in qualche modo aiutato la società a orientarsi.Francamente è una cavalcata lunga e faticosa,fatta di polvere e solitudine,di ingratitudine e tradimenti ,fatta di 40 “mi piace” ma di lettori che aumentano in maniera esponenziale ed oggi tocchiamo quasi la quota di centomila in tre anni con punte di duemila lettori per articolo.Ogni mattina mi alzo e corro in bicicletta con il mio pastore tedesco,è una dipendenza alla quale non so e non voglio rinunciare e non ck’è giorno che non mi ripeto: “Fanculo,sono troppo vecchio per queste cose” (Danny Glover in Arma letale”).Poi lo guardo mentre pedalo con fatica ed è lui che mi dice: “Forza ….che fai ti fermi,stai proprio invecchiando,le pippe si pagano”.Sono in un età particolare ed ogni giorno mi alzo ponendomi una semplice domanda:”Vediamo quale parte del corpo da stamattina non mi funziona più” ,ma sono anche un “ ragazzo” incorreggibile,un indomito pippaiolo che un tempo ha rischiato la cecità pur di andare avanti fino alla fine,fino alla morte e…alla morte di croce.Ah certo,poi ci sono i generali che guidano le guerre nascosti sulle montagne e ci sono i filosofi qualunquisti che dicono : “Tanto sono tutti uguali e magari gli altri sono pure peggio”. Embhè…e che fa ……. se saran peggio vorrà dire che noi ……. ricominceremo da capo,l’importante è che almeno il potere non se la canti e se la suoni da solo.
Che la vita ci sorrida ,con la mascherina..ancora per un po'.
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