
Correva l'anno 2006 o giù di li,e ci accingevamo a partire in cerca " di gloria" verso un raduno di una qualche importanza.In macchina avevamo un ottimo soggetto,"carrozzata" senza parsimonia ,con tanti punti di forza ben distribuiti,angoli,taglia linee,profili e aimè un unico punto debole.........i colori.In verità nel raduno precedente non avevamo ricevuto eccezioni particolari ,tranne un solenne e serafico "avrei preferito una maschera più intensa".Molti giudici forse non lo sanno ,ma per tanti espositori....sicuramente i più sprovveduti,le parole di un giudizio riecheggiano parossisticamente ben oltre la fine dell'esposizione e finiscono per diventare un autentica ossessione.Ancora oggi,ricevo telefonate di amici preoccupati che al ritorno da un raduno,magari di notte, ti chiamano "affranti":"Oro',m 'hanno detto che per la cagna "avrebbero preferito" un omero più lungo, neanche avessero diagnosticato loro chissà quale malattia.L'USO DI UNA CERTA TERMINOLOGIA E' QUANTOMENO DISCUTIBILE,così per esempio il nostro famoso "avrei preferito" declinato alcune volte in maniera apparentemente diversa..con un ..... "sarebbe gradita"appunto ,una "maschera più intensa",come se ci trovassimo di fronte ad una portata al ristorante.Stesso discorso vale per il termine" diagnostico " gioverebbe" ,che richiama gli antichi "cronicari" per malati di tisi,spesso situati in luoghi ameni e con aria pura,che tanto "giova" a questo tipo di patologie.
Tutto questo per ribadire l'importanza per l'espositore della chiarezza del giudizio,che travalica di gran lunga la rilevanza dello stesso piazzamento.E' il giudizio e non il piazzamento a decidere il futuro di un soggetto,o almeno così dovrebbe essere.Converrete con me quindi sul fatto che il giudice ha grosse responsabilità,da lui spesso dipendono le sorti di una carriera e gli investimenti su un soggetto.Occorre quindi stemperare un problema in presenza di altri pregi assoluti ed enfatizzare quanto basta gli stessi prestando particolare attenzione a quel che si dice,perchè l'espositore ascolta e si comporta di conseguenza.Ma ritorniamo alla nostra cagna.Nel mio allevamento,come in tutti gli allevamenti del mondo,si lavora sul ........problema ed il problema che non è "sfuggito" al giudice difficilmente" è sfuggito" all'allevatore.Quindi dopo la gara e fino alla successiva ci si sente con gli amici tenutari dei soggetti e ci si confronta per lavorare ,quando possibile su quanto rilevatoci.L'amico in questione mi telefonò entusiasta, vantando le proprietà taumaturgiche di questo o quell'alimento,carote alghe marine,oli di frittura e misto di crostacei,che a suo parere avevano migliorato a tal punto la maschera da non rendere la cagna quasi riconoscibile.Io sono un uomo di fede,spesso vacillante,ma convinto e credo nei miracoli,intesi come eventi che non hanno una spiegazione logica o razionale e quella telefonata migliorò di molto la mia vita di cinofilo

Iscrissi la cagna al raduno successivo e partimmo per la manifestazione con un unica incrollabile certezza:" non ce ne sarebbe stato per nessuno".Arrivati a Padula,ricordo ancora il posto,l'amico scese la cagna dall' auto e in quel preciso istante fui colto da "malore".La "poveretta" aveva stampato sulla fronte un perfetto triangolo equilatero,nero come la pece ,senza la minima sbavatura e poco mancava ci fosse stampigliato sopra il segnale di pericolo.Il nostro sogno di gloria si era trasformato improvvisamente in....un....semaforo.Infilai la cagna rapidamente in macchina ,nascondandola agli sguardi insistenti degli astanti .Non ero riuscito a risparmiargli il travestimento da "ZORRO",ma volevo quantomeno evitargli ed evitarci un autentica FIGURA DI MERDA.Corsi in paese,cercai una farmacia o un officina e acquistai un diluente,strofinai per circa mezz'ora e caddì sfinito al suolo,non senza però aver trasformato la nostra splendida cagna nel "fantasma dell'opera" da allora soprannominata " Ghost".

E' inutile dirvi che non la presentammo ,ma quanto raccontatovi è vero fino nei minimi particolari.Son passati diversi anni dall'episodio e quel che era un "vezzo" di pochi professionisti del settore ,semmai emulati da qualche sprovveduto improvvisatore,oggi è un fenomeno ormai totalitario dalle dimensioni preoccupanti e mentre un tempo "qualcuno" si limitava semplicemente ad "irrobustire " i colori delle foto oggi il restyling è totale,live, con rafforzamento della maschera (anche quando non necessario),della sella, delle tonalità di rosso.Che il fenomeno fosse diffuso,lo avevo ormai notato da un pezzo,ma è stato il campionato italiano di quest'anno a convincermi che la pratica è ormai comune alla gran parte degli allevatori,non tutti fortunatamente....ma.... sempre... troppi.Nella classe adulti maschi vi era una straordinaria omogeneità di colori,scomparsi del tutto i mantelli lievemente pallidi che avevano caratterizzato tutte le precedenti manifestazioni e che costituivano una giusta componente della classe,almeno da un punto di vista statistico.Quest'anno no,i cani chiari sono miracolosamente scomparsi e a farne le spese sono stati paradossalmente i cani "realmente" ben pigmentati che al cospetto dei "variopinti " concorrenti ,sfiguravano quasi.Come anticipatovi nel precedente articolo ho posseduto alcuni dei cani meglio pigmentati della storia di razza(ARRO E JECK VON ADELOGA) ed alcuni fra i più pallidi(OLLI DELORI) e altri che mi si sono "STINTI" tra le mani (QUAI VON THERMODOS) e quindi ho sviluppato immediatamente "dopo la sola" una particolare capacità di individuare ogni sfumatura innaturale di colore.Oggi,una gran parte di cani che calcano i ring presentano evidenti interventi sulla pigmentazione,con risultati "pittorici" diversi a seconda della maestria o della "professionalità" di chi li ha operati.Quando ho sottoposto la problematica,qualcuno ha obiettato che occorre adeguarsi alle regole del mercato,ed oggi il mercato richiede cani fortemente pigmentati.Se è vero quanto obiettato,ed è vero,sapete anche che il "mercato é "stravagante e propone richieste di varia natura che spesso,direi quasi sempre ,confliggono con lo standard.Vi sarà capitato l'acquirente "intenditore" che voleva si il cane ma lo voleva della razza gigante,perchè del nostro cane ,nell'immaginario collettivo esistono varie tipologie di taglia.E tu stai a dirgli che esiste tutto un movimento,un lavorio,una "selezione" tesa al contenimento della taglia che in vero per la nostra razza è media.Niente da fare ,lui lo vuole gigante.Come pure quello che ti dice chiaramente che vuole un buon soggetto,robusto ,forte agile ,purchè sia bassissimo da dietro,perchè dice lui ,che se ne intende ,tra la punta delle orecchie e la groppa ci deve essere...badi bene. un buon mezzo metro di differenza.Tu lo tranquillizzi e gli dici che ...stando così le cose,vorrà dire che al primo tagliando fra circa sei mesi,gli toglieremo le sospensioni posteriori.


Ma la richiesta più bislacca ricevuta da un amico allevatore è quella di un cliente,che voleva un cane,lo voleva buono,era disposto a pagare qualunque cifra,purchè il cane avesse la displasia."Io le dò quel che vuole,qualunque cifra,diceva battendo i pugni sul tavolo ,ma lei mi deve garantire che il cane abbia la displasia",la di spla sia ME LA DEVE DARE!!!!!!!.
Non abbiamo scherzato nemmeno un pò,ed è servito spero per far capire come spesso il mercato confligga con le esigenze dello standard che,per esempio, alla voce colore recita: NERO CON FOCATURE ROSSO BRUNE-BRUNE,GIALLE FINO AL GRIGIO CHIARO.Il buon allevatore è colui che sa vendere il suo prodotto,'perchè creato attenendosi scrupolosamente alle norme stabilite dallo standard,accoppiando tra loro soggetti altamente selezionati,facendo ben presente all'acquirente che nell'intento l'accoppiamento è stato concepito per ottenere soggetti sani,forti e bellissimi,ma che è anche probabile che nella realtà i soggetti non risponderanno a tutti i requisiti nelle intenzioni.Sono solito agli amici che vogliono acquistare un cane,far presente i nostri progetti ricorrendo ad un esempio semplicissimo:"noi cerchiamo di accoppiare le nostre "Sofia loren" all' "Alain Delon"disponibile sulla piazza,ma è pur verosimile che dall'unione possa venire fuori un prodotto al di sotto delle nostre aspettative ,se non addirittura impresentabile nostro malgrado


(da questa "monta")
(questo il risultato sperato )
Ovviamente con questo tipo di accoppiamento è sicuramente più probabile ottenere prodotti di grande soddisfazione per l' allevatore e l' acquirente che se accoppiassimo Fantozzi alla moglie.
Quindi non facciamoci trasportare dalle lusinghe del mercato e i giudici a loro volta non enfatizzino una problematica,quella del colore, che pur contemplata dallo standard,non comporta problemi di sopravvivenza alla razza .Oltretutto operando le giuste compensazioni e ponendendosi il giusto tempo è di facile soluzione.Ma siccome oggi "alleviamo" come se fosse il nostro ultimo giorno,basta un pò di "permanganato di potassio" o l'intero kit dell'OREAL per risolvere i nostri problemi.
(da quest'altra......monta)

(questo il risultato ottenuto)
Per ovvi motivi di buon gusto,ometto scientemente di pubblicare foto facilmente reperibili sul web di sieger,auslesi,eccellenti,cani italiani,tedeschi,francesi, prima della cura ...dopo la cura ....prima dell'acquisto....dopo la vendita in Cina,che testimoniano che i maggiori costi affrontati dai proprietari non sono relativi al mantenimento ma alla "messa in piega".Ovviamente questa abitudine quasi consolidata del dare una mano di pittura sui cani,e' estremamente disdicevole e oltretutto vietata da tutti i regolamenti.Sarebbe cosa "buona e giusta" che i vertici sas,molti dei quali affermati allevatori professionali,dessero il buon esempio e spendessero qualche iniziativa a riguardo,che non fosse la semplice "raccolta Natalizia del pelo",che a ben vedere non solo non ha dato alcun risultato ma anzi sembrerebbe aver acuito il problema.Oltretutto questo tipo di condotta,a quanto pare tollerata dalla società specializzata,potrebbe configurare il reato di "propaganda ingannevole" in quanto viene presentato un prodotto che ha in se requisiti diversi da quelli visibili.Eppure l'esperienza personale maturata in tutti questi anni,mi conferma nella convinzione che mentre fissare alcuni elementi di tipicità è estremamente difficile(testa,angoli,linee,correttezze,carattere in senso lato),l'elemento colore è quello su cui si può lavorare con buona percentuale di miglioramento già dalla generazione successiva.
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VA Quai von Thermodos |
nipote di quai |
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nipote di quai |
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nipote di quai |
Mi perdoni il mio indimenticato Quai se delle tante foto in mio possesso ho scelto quella che non esalta le sue meravigliose linee ,anzi le mortifica,ma ho preferito farlo vedere con la sua pigmentazione reale prima dei "periodici tagliandi in carrozzeria".Ho lavorato tanto su questo soggetto e già nella seconda generazione,debitamente compensata,il problema del colore è scomparso del tutto,sicuramente "latentizzato",lasciando però inalterati i suoi indiscutibili pregi anatomici.Il problema è che noi vogliamo tutto e subito,e chi vuole tutto e subito può definirsi tutto tranne che allevatore.
E allora signori,diamoci una regolata,giudici e consiglio su tutti.Il nostro cane ha angoli ormai "insostenibili",o come diceva un mio amico ,"che proprio non si possono guardare",è storto davanti...ben oltre il limite del lieve mancinismo e mezzo claudicante perchè la displasia ,sia essa del posteriore o del gomito sembra un cancro inestirpabile.E a tal proposito mi preme condividere una considerazione.Dove vanno a finire tutti i soggetti displasici che noi regaliamo ai privati,sempre che qualcuno "di noi" non li metta incautamente in ......."riproduzione".Finiscono in villa ,dove spesso vengono fatti riprodurre e i loro figli costituiscono ,regalati ad amici o venduti,il vero parco circolante della nostra razza,le "utilitarie" che prendono vita dai nostri "prototipi".Se i prototipi,cioè i cani che noi selezioniamo sono tarocchi,figuriamoci le utilitarie e tutto ciò che ne deriva.Un pò di coscienza,la nostra razza è una splendida ragazza non una volgare battona coperta di rossetto.

BUON NATALE

BUON NATALE
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