mercoledì 24 marzo 2021

il bollettino delle monte:alcune riflessioni

Gli argomenti trattati in tutti questi anni sono tantissimi e dobbiamo constatare con piacere che il numero di lettori è cresciuto nel tempo in maniera esponenziale,gli amici non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno ed ogni commento lasciato sul nostro profilo è stato improntato al massimo rispetto per un lavoro che non è affatto facile.Anche Rehinard Meyer ci ha ringraziato personalmente ed ha condiviso e apprezzato l’articolo a commento della sua intervista.Oggi affrontiamo un tema complesso del quale non ci siamo mai potuti occupare per mancanza di documentazione a corredo di una eventuale riflessione ,un argomento che considero “spinoso” o quantomeno altamente divisivo:il bollettino delle monte.Ho sempre avuto un approccio curioso e distaccato verso questo genere di informazione e in virtù di una mia personale visione non l’ho mai considerato parte del mio bagaglio di allevatore .Non ho mai allevato sulla scorta delle mode del momento , non ho mai utilizzato i cani cosiddetti attuali, quelli appartenenti a proprietà…. che garantiscono il successo o quanto meno non l’ho fatto per questo motivo e tanto meno ho coperto con soggetti che non avevo mai visto dal vivo(tranne in un'unica occasione fidandomi della parola del nostro presidente).La monta è un momento importante nella vita dell’allevatore e se le femmine valide sono il viatico per una produzione di buona qualità, la scelta del maschio rappresenta l’estrema sintesi dell’attività “artistica” dell’allevatore.Nel nostro gruppo, costituito dai collaboratori del nostro allevamento ma anche dai ragazzi che ho cresciuto e percorrono ormai la loro strada autonomamente , ho sempre insegnato che le fattrici, intese come cagne da destinare esclusivamente alla riproduzione non dovrebbero esistere, ed ho sempre detto loro che se un soggetto non è valido per le gare non vedo per quale motivo dovrebbe esserlo per la riproduzione.Ovviamente,ogni buona regola ha le sue eccezioni ed alcuni soggetti ben costruiti seppur privi di appeal si sono dimostrati in realtà pilastri della razza.Un’attenta selezione della linea femminile è la strada per il successo di un allevamento,dove per successo si intende la creazione di buoni soggetti in numero significativo rispetto alla produzione complessiva ed una femmina affidabile deve avere una costruzione armonica e soprattutto rivenire da famiglie consolidate.I piccoli allevamenti come il nostro dispongono generalmente di un numero limitato di alloggi,dei quali uno dovrebbe essere sempre libero per ogni evento “inaspettato”,va da se quindi che i box non possono essere occupati da soggetti di scarso valore espositivo,produciamo mediamente una quindicina di cuccioli all’anno(quando va bene) e dedichiamo di conseguenza la nostra attenzione ad un lotto di 4 /5 cani per ciclo agonistico.Se le femmine provengono da soggetti consolidati in linea femminile ,vale a dire mamme ,nonne,bisnonne e trisavole con buoni risultati espositivi statene certi che lo scarto nella cucciolata sarà minimo ed a volte addirittura inesistente.C’è poi un argomento su cui sono particolarmente intransigente e cerco di trasmettere ai ragazzi una filosofia semplicissima : sei cani sono schiavitù, cinque sono lavoro ..e noi ne abbiamo già uno,quattro sono.. impegno,tre responsabilità, due un gioco,un solo cane è gioia infinita.Da padre o da fratello maggiore,mi permetto di darvi un consiglio,fermo restando che siamo già bravi a sbagliare da soli per farci pure aiutare dagli altri:a meno che non siate dei professionisti,date alla cinofilia il valore che le spetta,evitando che possa diventare un elemento totalizzante della vostra vita e lasciatevi la possibilità e il tempo da dedicare alla “vostra vita” in generale.Ricordate che qualunque risultato riuscirete a raggiungere, alla fine ,come tutte le vicende umane …ci lascerà delusi(è la frase che mi ha detto Mauro De cillis nell’ultimo nostro incontro)e se non sarete riusciti a coltivare spazi ed amicizie alternative vi condannerà alla solitudine proprio nella fase dell’età in cui più avrete bisogno degli altri.Oltretutto un numero importante di cani ostacolerà ogni vostro tentativo di staccare la spina e condizionerà in qualche modo i vostri rapporti sociali e familiari,oltre al fatto che potrete dedicare a ognuno di loro una minima parte del vostro tempo.Fatto questo preambolo passiamo a commentare il bollettino delle monte ,partendo dai numeri che ovviamente rivestono la parte più importante ,per cercare di comprendere le filosofie o le scelte, libere o condizionate che li generano.Il bollettino rappresenta una sorta di bussola per gli allevatori che intendono omologarsi ai comportamenti comuni dal momento che il massiccio utilizzo di uno stallone è propedeutico ad un utilizzo ulteriore,i numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni di alcun genere ,Wacron e Mondo fanno bottino pieno e Mondo cede lo scettro di primo in classifica da lui detenuto l’anno precedente,142 monte complessive che non lasciano alcun dubbio sulle scelte degli allevatori .Mettono a segno un numero significativo di coperture anche Leon di casa Beggiato(52),Spencer di casa Massarelli(44) e Diablo di Aurelius Victor(38) seguito a ruota da Tom di Santa Venere(36) e Mosè dei Monti della laga(27).Seguono diversi soggetti con numeri di monta poco significativi,tra i quali tre auslesi con una “manata” di monte e diversi eccellenti,oltre a qualche giovane appena entrato “in classifica” .La razza è in mano a pochi stalloni , nonostante le “chiusure pandemiche” e l’utilizzo inferiore alle potenzialità di Spencer di casa Massarelli abbiano favorito il discreto utilizzo di alcuni soggetti.Mondo e Wacron sfruttano il rispettivo eccellente al campionato del mondo,la buona linea di sangue di provenienza,entrambi infatti sono figli di un sieger e soprattutto l’importanza della proprietà,capace di intercettare negli ultimi vent’anni tutte le migliori femmine in circolazione ed eventualmente di valorizzare qualche prodotto di valore riveniente da queste discendenze.Leon di casa Beggiato trae vantaggio dall ‘essere un cane onesto e con una buona costruzione generale,la linea di sangue assolutamente alternativa,libera da Furbo e con una spruzzatina di Vegas(oggi mi sento chef ),mentre sono destinate invece a salire le quotazioni in borsa di Ibor ,a mio parere uno dei soggetti con il sangue più interessante in circolazione.AI fini esclusivamente riproduttivi,la globalizzazione ha consentito a tutti gli espositori di raggiungere qualunque stallone,ha dato la possibilità a tutti i riproduttori di avere una progenie ed ha consentito ai soggetti auslesi tedeschi di presentare comunque un gruppo di riproduzione ,non sempre in passato è stato possibile.L’assidua frequentazione negli ultimi dieci anni della massima manifestazione tedesca mi ha fatto notare però che in molti casi i gruppi di riproduzione altro non sono che un semplice assembramento di soggetti provenienti dal medesimo capostipite e persino quelli di alcuni sieger sono “messi insieme” per numero, senza la qualità che giustifichi in alcun modo il conferimento di un titolo così significativo.Uno stallone titolato in Germania riesce ad effettuare durante la carriera un numero minimo di trecento monte che sommate alla vendita finale fanno numeri da piccola e media impresa,senza trattamenti di fine rapporto,stipendi,contributi,sindacati e rischio d’impresa.Comprendiamo bene quindi, perché dietro questi titoli si muovamo interessi di ogni genere e mentre per alcuni espositori il piazzamento rappresenta il raggiungimento della gloria per altri è un’occasione rilevante di guadagno.Intorno ad ogni stallone si genera un indotto importante che può essere costituito dalla vendita dei figli o comunque di altri soggetti di cui si dispone.Conosco questo mondo come le mie tasche,l’ho visto progredire durante il suo periodo migliore e lo vedo oggi declinare come tutti i grandi imperi della storia e questo bollettino ci dice sostanzialmente una cosa: due,tre stalloni sono troppo pochi per garantire una sufficiente varietà genetica alla razza,che patisce una materiale assenza di “ossigeno”.Oltretutto Mondo e Wacron hanno provenienze femminili estremamente simili, riconducibili ad un cane di gran fascino come Landos che però non era esente da criticità evidenti.Landos ed il figlio più rappresentativo Ulkan, hanno dato grande visibilità all’allevamento italiano ,raggiungendo attraverso la progenie risultati a livello mondiale di altissimo livello che hanno consacrato in maniera definitiva il loro proprietario .Questa consacrazione,indipendentemente da Mondo, sarebbe arrivata comunque perché di fatto è il giusto riconoscimento di una vita dedicata interamente alla razza …seppur con evidenti ristori economici.Alla nostra età e con oltre quarant’anni di militanza nella società conosciamo benissimo le dinamiche indispensabili per entrare nel gotha degli allevatori mondiali che sono l’assidua partecipazione alla vita sociale tedesca,l’adesione obbligata ad “alcune dinamiche” e soprattutto la costruzione di una rete di relazioni con i personaggi che contano al suo interno ,senza l ‘aiuto dei quali non è neppure pensabile di affacciarsi alle posizioni che contano,indipendentemente dal cane che si possiede.Insomma occorre il cane e il resto(Capetti dixit) e se in alcuni casi del cane si può fare a meno….il resto è indispensabile e questo il nostro presidente lo ha compreso benissimo. Personalmente sono tra i grandi estimatori di Luciano Musolino,gli riconosco un talento,un fascino ed un carisma non comune se è vero come ho sempre sostenuto che se anche portasse a casa un labrador, una gran quantità di soci ci vedrebbe qualcosa di utile per la nostra razza e ci andrebbe a coprire. Avere una buona considerazione di una persona però non significa necessariamente accettare acriticamente tutto quel che propone perché nella fattispecie ci troveremmo di fronte a due condizioni alternative: “l’infatuazione” o “il servilismo” e se nella prima condizione ci si può legittimamente incappare “soffrendo le pene d’amore” nella seconda …francamente ci si trova per scelta ,perché si è nati gregari oppure per mera convenienza.Personalmente sono un romantico e giustifico esclusivamente le scelte d’amore.Questi stalloni dicevamo ,intercettano la quasi totalità delle monte disponibili, generando un meccanismo perverso che porta irrimediabilmente alla mancanza di investimenti sui maschi.Ulkan e landos oltretutto sono presenti in una buona parte dei soggetti di punta ,Julio,Fedez,Vasco,Isac,Quinto che però nonostante l’eccellente o addirittura il titolo conseguito, che ne Landos ne Ulkan hanno ottenuto, stentano ad avere una qualche considerazione, confermandomi nell’idea che le scelte sono legate alle proprietà più che ai cani. Ho sempre incoraggiato gli amici ed i miei ragazzi a brevettare e selezionare i buoni maschi,purchè corretti ,armonici e di buona famiglia e nel mio piccolo non mi sottraggo dal farlo,occorre però che i soci diano una mano a questi impavidi coraggiosi.La società d’altra parte, dovrà pure chiedersi come mai la maggior parte dei soggetti nominati auslesi in Italia stentano ad arrivare alla dozzina di monte, come pure perché quasi tutti gli eccellenti non vengano minimamente utilizzati e non riescono a fare nemmeno il numero di monte necessario al prelievo del campione biologico.Ritengo che alla base del nostro ragionamento ci sia una filosofia assolutamente legittima:”Copro con quei cani le cui proprietà mi assicurano una buona carriera ai soggetti che riuscirò a produrre”!Le sette monte di Isac dei Micelius per esempio ,uno dei soggetti più interessanti degli ultimi anni ,mi conferma appunto nell’idea che sono altre e non tecniche le dinamiche che governano la scelta di uno stallone .Se il titolo di auslese è lo strumento forte nelle mani del responsabile di allevamento per indirizzare la razza, come mai gli auslesi italiani non godono di alcuna considerazione da parte degli allevatori ?E’ di fatto un paradosso,noi usiamo i cani del presidente ,ma non quelli che come responsabile italiano dell’allevamento ci indica,personalmente ho la coscienza a posto avendo sempre utilizzato tutti i cani indicati e molti dei suoi,ovviamente..non tutti.E’ necessario un atto di fiducia nei confronti di questi cani e delle direttive della società, bisogna utilizzare i tanti stalloni che insistono sul territorio, diversamente nell’arco di un quinquennio assisteremo alla completa desertificazione della classe adulti maschi,fenomeno che si sta già verificando.Ovviamente la società dovrà indicare soggetti “proponibili” e gli allevatori dovranno evitare di baciare esclusivamente “le scale sante”, è l’unico modo per salvare la nostra società e aiutare coloro i quali si avventurano nel difficile compito di portare un maschio alla selezione e all’agonismo.Chi scrive,oltre a non aver alcun interesse economico di parte ha sempre utilizzato gli stalloni indicati e pur combattendo strenuamente alcune derive che le società hanno intrapreso da tempo ha seguito comunque le indicazioni fornite ,perché l’unico modo che conosco di far parte di un’associazione è quello di seguirne le indicazioni criticamente. Occorre selezionare, importare con giudizio(Renzo e Figo ad esempio sono state delle grandi intuizioni), spostare gli stalloni sul territorio nazionale così da renderli fruibili a tutti annullando le distanze che per un semplice eccellente costituiscono il vero punto debole,consiglierei per esempio al proprietario di Isac di mandarlo altrove in stazione di monta perché è veramente un peccato che un soggetto di valore non trovi una giusta considerazione nell’allevamento.Ultimamente manca lo spirito pionieristico,la voglia di percorrere strade sconosciute,una volta lo facevamo e oggi i risultati i risultati sono sotto gli occhi di tutti,i cani di oggi ricordiamolo sono frutto delle intuizione e degli investimenti fatti sui cani di ieri, invece si finisce per camminare sempre sugli stessi percorsi ,su strade tracciate,nella speranza …che nasca un bel cane che “qualcuno” dovrà valorizzare.Gli anni novanta sono stati veramente i migliori anni,Arek,Wolf,Orno dell’alto Pino,solo per citarne alcuni stazionavano stabilmente in Italia ed i loro proprietari non ascoltarono le lusinghe provenienti dall’estero rinunciando in alcuni casi a somme considerevoli.Gli stessi proprietari furono però ripagati da un buon utilizzo che consentì loro di non pentirsene e a noi di ritrovare ancora oggi questi soggetti all’interno dei nostri pedigree.La crisi profonda che attanaglia il nostro movimento è legata a tutta una serie di dinamiche e questa è forse la principale.Alcuni cani che hanno fatto la storia negli ultimi anni sono stati altamente divisivi,molti ,me compreso,non li ritenevano assolutamente adeguati allo spessore tecnico e alle grandi competenze di chi li deteneva e proponeva,altri li osannavano apertamente senza averli neppure visti,dal momento che questi cani sono usciti dal box solo per fare le monte.Se da una parte questa fede cieca è un segnale di grande autorevolezza che del resto anche io riconosco ,dall’altra è fonte di immensa responsabilità perché chi guida un treno su cui la gente sale con fiducia ha l’obbligo di far viaggiare tutti in sicurezza . E’ mia opinione personale che il migliore degli stalloni non meriti oltre le 200 monte nell’arco della propria esistenza e questo perché immancabilmente ognuno di loro porta con se elementi di criticità spesso molto importanti.Duecento monte sono mediamente un migliaio di figli,e tra questi ci sarà sicuramente qualche stallone che a sua volta produrrà un numero considerevole di discendenti, come pure un centinaio di fattrici che a loro volta genereranno diverse migliaia di cuccioli dando vita ad un incredibile indice di penetrazione di uno stallone all’interno della razza,capirete quindi che gli elementi di criticità vanno soppesati con grande attenzione perché statene certi verranno fuori.Nell’arco della storia della nostra razza l’unico soggetto che abbia effettivamente giustificato un attenzione parossistica è stato Uran von wildsteigerland che ha effettuato un numero incredibile di monte.Uran è stato un soggetto sano e longevo ,integro e assolutamente universale per l’utilizzo , unico nella storia a presenziare fisicamente alla presentazione del suo nono gruppo di riproduzione alla veneranda età di undici anni.Voglio ricordare ai ragazzini che calcano il ring da qualche anno e che accendono altarini sotto i cani virtuali di Magicom , che quando Uran entrò dal sottopasso dello stadio fresco come un ragazzino ,fu accolto con un applauso lungo “una vita” ed ognuno dei presenti si senti in obbligo di alzarsi in piedi ad omaggiare quel meraviglioso “ animale” ormai anziano togliendosi il cappello,io stesso lo feci davanti al mio lettore di videocassette.Nella scelta degli stalloni così come nel giudizio in un ring bisogna essere liberi da condizionamenti di ogni genere,occorre coprire sempre ed unicamente guardando il cane ,mai levando gli occhi oltre la sua testa e soprattutto occorre utilizzare tutti i buoni prodotti presenti sui banconi,in fondo alcuni dei più grandi sieger della storia(Uran e Quando) erano figli di anonimi eccellenti e la mamma di questi campioni per una sorta di paradosso ,si espresse meglio con gli squattrinati che con gli aristocratici, stessa storia succede oggi per Willy,figlio del fratello povero della famiglia.La salvezza della razza passa soprattutto dalla capacità di garantire un ventaglio ampio di famiglie così da evitare che il monopolio di alcune di esse possa insinuare difetti e tare con il tempo difficilissimi da estirpare ma soprattutto occorre ripagare il faticoso lavoro di tanti piccoli allevatori.Alcuni diranno: “Ma questi hanno i cani migliori! “.Spesso è così,spesso… ….ma non sempre e proviamo anche a farci una domanda: “Cyrus o la Gamba nelle nostre mani che risultati avrebbero fatto? “Oltretutto , questi cani,spesso sono i nostri cani e non si capisce per quale motivo cambiando di mano acquistano un valore differente,subiscono nel transito una sorta di mutazione genetica che li rende più fascinosi.Occorre ovviamente rendere merito a questi grandi espositori, capaci di farsi largo in un mondo spietato e popolato di squali come quello tedesco ,per aver portato alla notorietà soggetti e allevamenti che diversamente nessuno avrebbe conosciuto, tutti ,me compreso,a questa gente dobbiamo qualcosa ,d’altra parte però ,questa gente deve comprendere che è assolutamente necessario lasciare almeno un po' di spazio, altrimenti questo mondo non reggerà più .Un altro aspetto del bollettino delle monte è quello squisitamente politico,è altrettanto pericoloso ..se non di più ma quello lo lascio al vostro intuito e alla vostra intelligenza,leggete il bollettino e fate le vostre considerazioni.Questi articoli non hanno alcuna velleità di fare cultura e tantomeno informazione,vogliono essere una finestra sul nostro mondo partendo dall’esperienza personale di un socio qualunque ma soprattutto da un’analisi basata prevalentemente su una vagonata di logica.Alcune persone,poche in verità,lamentano il fatto che nei gruppi o sui profili si scrive ,si parla, ma ci si applica poco.Parlare di cani con gli amici,magari di fronte ad una tavola imbandita è l’aspetto più gratificante dell’attività cinofila ed oggi,afflitti da un presente “ a distanza” cerchiamo di colmare questa mancanza lasciando alla scrittura i nostri pensieri.Non sono d’accordo con chi dice che può parlare di cani solo colui il quale consegue risultati importanti,diversamente….consentitemi… potrebbe farlo solo il nostro presidente,perché francamente i risultati sono i suoi,cosa ne sarebbe stato dei nostri cani senza la sua mano santa?Vorrei che questa mia posizione possa essere considerata legittima almeno quanto quella di chi la avversa,altrimenti sarebbe come affermare che solo il pasticciere può dire che un bignè è buono (Cit.Dondero) o che solo un musicista può stabilire se una canzone ti prende il cuore.Se così non fosse,spero almeno che l’aver esposto e selezionato ogni anno ininterrottamente per trentatre anni,l’aver ricoperto quasi tutte le cariche all’interno della società e soprattutto il tenere in vita con fatica insieme a pochi “eroi” una sezione,tagliando il prato ,decespugliando,aprendo il campo e chiudendolo,aver organizzato ogni genere di manifestazione mi lascino la possibilità di esprimere opinioni.In un mondo caratterizzato da un silenzio assordante, ognuno può legittimamente esprimere il proprio pensiero e vi esorto anche a fare una considerazione: “Se questi quattro “pazzi scabbinati” che gridano nel deserto fossero stati in silenzio durante questo lungo periodo di distanziamento fisico , qualcuno ricorderebbe ancora di far parte di una società cinofila?Ometto volutamente di parlare di tutti coloro i quali vogliono sempre trovare una motivazione subdola al fatto che si “richiami il potere” a logiche più popolari,perché questo si tenta di fare.Chi parla dell’uva che è troppo alta, chi dell’invidia che muove ogni azione e chi di sogni infranti o di gelosie,agitando sentimenti meschini che sembrerebbero animare ogni gesto ed ogni frase del mondo.Da tempo immemorabile ho fatto mia una filosofia che appartiene alla mia famiglia e che tento di trasmettere ai mie figli ,penso sia valida anche per ciascuno di noi :”Teniamoci stretta la nostra vita che a desiderare quella degli altri non sappiamo mai quel che ci può capitare e soprattutto che il primo passo verso la felicità è il riuscire ad apprezzare quelle poche cose che abbiamo, in fondo un piccolo soffio di vento spazza via in un attimo anche gli imperi più grandi. Mi rendo conto di quanto sia difficile credere che ci sia gente animata eslusivamente da buoni propositi e’ invece molto più facile immaginare che si parli sempre sorretti dalla frustrazione o per un qualche interesse personale ,ma questo al pari del cancro è il male del secolo.Del resto come recita un vecchio detto siciliano:”l’uomo di mala coscienza come opera pensa”. Ps.Nessuno ovviamente punta la pistola alla tempia e le monte sono il risultato di una libera scelta degli allevatori.E' un dato statistico inconfutabile che con le 400 e passa monte di Cyrus von osterbergerland e con il livello delle cagne coperte anche il famosissimo cane del benzinaio potrebbe dire la propria.Un povero eccellente molto spesso invece è costretto a superare i propri limiti ma sopratutto quelli delle femmine che può incontrare. Che la vita ci sorrida

venerdì 5 marzo 2021

Che cosa è lo standard

Ci capita spesso di discutere dello standard del nostro cane da pastore tedesco,parliamo di angoli,pesi e misure citando alla perfezione il numero dei denti,l’angolo della spalla piuttosto che la lunghezza della groppa o la profondità del torace.Lo standard rappresenta il nostro rosario e ognuno lo recita più o meno a memoria, come fanno le donne anziane sprovviste di istruzione ma capaci a modo loro di recitare per intero la messa in latino.La conoscenza dello standard rappresenta la cultura di base per un allevatore,ma così come leggere la bibbia o le sacre scritture non forma necessariamente un prete misericordioso ,così la conoscenza dello standard,della cinognostica o di ogni libro che si può scrivere sulla materia non ci trasforma in un buon allevatore e tantomeno in un buon giudice se poi questi dettami non li mettiamo in pratica.Spesso citiamo lo standard e stabiliamo cosa ci porta fuori o ci tiene al suo interno ma non ci soffermiamo mai a comprendere realmente cosa sia.Lo standard è un documento approvato e riconosciuto che fornisce le linee guida per lo svolgimento della nostra attività.La conformità allo standard assicura che i soggetti che produciamo che di solito sono variabili siano assolutamente ripetibili.Conformarsi ad uno standard significa mantenere inalterata la qualità e l’efficienza di un prodotto ed il controllo di gestione,che spetta alla classe giudicante, serve per individuare ed eliminare eventi inaspettati,incidenti , deviazioni e non conformità, così da intervenire prontamente preservando la qualità del prodotto.Lo standard è il frutto di studi sulla materia effettuati da persone il cui grado di competenza è unanimemente riconosciuto che hanno stabilito, per esempio, che per essere un trottatore che si muove in posizione corretta e confortevole tale da facilitare il risparmio di energia(ergonomico),il nostro pastore tedesco deve essere costruito nel rettangolo ,deve avere una taglia media,un’ossatura asciutta e un certo tipo di angoli.Lo standard è il frutto di studi approfonditi di geometria,statica e meccanica oltrechè di medicina fisiologica e comportamentale e non è sicuramente la riproduzione di qualche allegro buontempone che seduto al tavolo di un bar ha deciso un giorno di buttar giù quattro righe “ad CAPOCCHIAM”.Questo termine tanto in voga tra i vecchi liceali rende perfettamente l’idea di una cosa svolta in maniera casuale o approssimativa e badatebene non “alla cazzo di cane” che è un termine che si usa per indicare una cosa fatta al contrario.Chi ha avuto la ventura di frequentare il liceo sa benissimo che l’uso dei latinismi trucidi(maccheronici)è utile perché spesso alcuni termini italiani semplicemente declinati in latino, rendono immediatamente l’idea di quel che vogliamo significare, ed è bellissimo ad esempio dire di un lavoro fatto in maniera approssimativa che è fatto ad minchiam,dove il termine minchia , declinato in latino assume un significato meno volgare.Mentre scrivo mi viene spontanea una riflessione:ci troviamo in un epoca vocata decisamente al femminile e tutto ciò che di negativo possiamo concepire viene ricondotto eslusivamente al povero “organo” maschile,ad capocchiam,ad minchiam,alla cazzo di cane.In definitiva quando una cosa è fatta male,sembrerebbe essere stata concepita da un uomo e infatti siamo soliti dire “è fatta a cazzo”, mai è fatta a fica,una pietanza sciapita non sa di un cazzo ..mai non sa di fica,ecc ecc ecc.Lo standard è il risultato di scienze comparate che resiste da oltre un secolo, è un opera di ingegneria ,di medicina ,di architettura e ci parla di misure ,di leve ma anche di espressioni, di colori e di fiera bellezza ma soprattutto costituisce l’esatto punto di equilibrio della costruzione di un pastore tedesco.La nostra esperienza empirica ci dice che veramente il rapporto torace arti deve essere a vantaggio degli arti,che veramente il garretto deve essere perpendicolare al terreno perché si possa ottenere un movimento ergonomico e che è altrettanto vero che la testa deve avere una forma e una misura adeguata perché il nostro cane se la possa portare a spasso con disinvoltura durante una giornata di lavoro .Le teste di grande effetto vanno valutate con grande attenzione ,perché spesso ,seppur piacevoli, non corrispondono a quanto stabilito dallo standard ,dal momento che anche la testa è strettamente correlata alla funzione per la quale il cane è stato creato.Il nostro è un cane di taglia media con ossatura asciutta,un ausiliario creato per percorrere lunghissime distanze ed una testa di grandi dimensioni puo' essere addirittura d’intralcio durante il lungo cammino intorno al gregge.Voi pensate ,ad esempio,che se Mennea avesse avuto la testa di Tyson(il pugile non il cane) avrebbe mai vinto la medaglia d’oro olimpica sui duecento metri piani?Certo che no.E pensate che Tyson(sempre il pugile non il cane)se avesse avuto la sua testa e il fisico segaligno di Mennea(che significa smilzo …non che si fa le pippe)sarebbe mai diventato campione del mondo dei pesi massimi?Assolutamente no,perché ogni forma è adatta ad una data funzione e quello che può essere un pregio in relazione ad una data applicazione può essere addirittura un grave difetto per un'altra,ragion per cui lo standard custodisce le misure ideali per il nostro cane.A MENO CHE,non ci impegnamo ad effettuare nuovi studi sulla razza,effettuando nuove misurazioni per stabilire quanto l’evoluzione delle specie,gli impatti ambientali e le nuove tecniche alimentari con gli anni possono aver influito sull’anatomia di questo trottatore “seriale” che è stato pensato per resistere senza fatica al lungo cammino.Le razze si evolvono nel tempo ed alcune fotografie del passato ci fanno quasi tenerezza,ma è anche vero che in tutte le razze ,esistono dei picchi di grandezza all’interno dei quali si raggiunge quasi la perfezione e ritengo nella nostra questo sia avvenuto durante quel periodo che il mio maestro Mauro De cillis ha definito “i meravigliosi anni novanta”.Poi ,per quasi tutte le razze, è cominciato il declino,il businnes ha preso il sopravvento e così per esempio i boxer hanno cominciato ad avere problemi cardiaci importanti ,i bulldog non riescono più a respirare ,altre razze non riescono più nemmeno ad accoppiarsi senza l’ausilio dell’uomo e il tutto mentre …le stelle…stanno a guardare.Gli standard sono concetti dinamici,che non possono essere cristallizzati nel tempo,ma la loro evoluzione deve essere collegata a nuovi studi ,a nuove misurazioni,a nuove scoperte e non agli orientamenti che i potenti danno a seconda del soggetto che si ritrovano per le mani.In questa società si discute poco perché di fatto l’esposizione delle idee sembrerebbe vietata ,si studia ancor meno e ci si sposta unicamente perché portati dal vento.Il nostro standard è abbastanza particolareggiato sebbene non privo di lacune,non è stato mai modificato dalla sua nascita e l’unico italiano che ha dato un contributo significativo con i suoi studi è il dott.Walter Gorrieri,dopodichè il nulla.Chiunque pensi di poterlo modificare per adattarlo ai tempi,dovrà studiare,misurare ,esporre teorie ma non potrà farlo attraverso semplici enunciazioni su faacebook .Una volta chiarito cosa è lo standard vediamo adesso di comprendere quali son le competenze della società specializzata e quale quelle dell’allevatore.La società conferisce all’allevatore il compito di produrre soggetti quanto più possibile aderenti al “formato” e stabilisce che l’esposizione è il momento in cui la società stessa controllerà la conformità dei prodotti creati a quanto stabilito.Il giudice ,che attua un controllo di conformiìtà deve classificare i prodotti a secondo della maggiore(più avanti) o minore(più indietro)adesione alle caratteristiche richieste.Noi allevatori produciamo da oltre un secolo sempre lo stesso prodotto che nel frattempo aveva raggiunto, una certa stabilità.Quello dei giudici quindi, non è un compito complesso, trattandosi in definitiva di conoscere quattro angoli,due rette parallele e il principio delle leve.E’ sufficiente guardare con attenzione, ed a volte non serve nemmeno quello , per comprendere se le rette parallele che per assioma non si incontrano mai non prendano strade diametralmente opposte(Marlo,Cyrus ,Gamba ad esempio).Diciamo quindi che il giudice ha la stessa funzione dell’insegnante che corregge i compiti ,sottolineando con la matita rossa qualche errore grossolano ma per una sorta di paradosso ci troviamo in un periodo storico in cui gli alunni correggono gli insegnanti e le aziende produttrici(gli allevatori) sono costrette a fare in proprio i controlli di conformità.I compiti sono fatti male,ma gli insegnanti sembrano non accorgersene,gli alunni ritenuti più bravi non ne azzeccano una,coniugano il verbo essere senza l’ accento e il verbo avere senza la mutina…ma nessuno li corregge, continuano sfrontati ed imperterriti,ciucci e presuntuosi.E così per esempio ,la Gamba diventa il miglior compito della classe,è molto alta,ha un testone difficile da portare appresso per un cane da gregge,è storta come nonna papera e macchinosa come un vecchio treno a vapore,eppure è il compito migliore della classe e non si discute.Approfitto del riferimento a questo soggetto per sfatare tralaltro una delle più grandi fake(minchiate) della storia del nostro movimento,il fatto che una grande fattrice(una femmina capace di riprodurre soggetti di valore) debba avere una testa grossa,una forte ossatura,una taglia abbondante e come diceva Walter essere assai simile ad una vacca (anche i grandi sbagliano..ma lo fanno, sapendo di sbagliare).La storia ci dimostra che nessuna di queste teorie è corretta e che in realtà non ci sono regole fisse,teoremi o assiomi infrangibili e se prendiamo come esempio la più grande fattrice di tutti i tempi,Palme vom wildsteigerland ci accorgiamo che la stessa era longilinea,aveva una testa normale ,un ossatura asciutta e una generale mancanza di appeal.Palme però,aveva una caratteristica molto importante e che ritroviamo espressa in tutte le grandi fattrici della storia,l’armonia di profili ed un giusto rapporto altezza lunghezza del tronco.Nella mia trentennale esperienza di espositore ho sentito tante volte pronunciare da giudici ed espositori una frase che suggerirei a tutti di cancellare dal proprio vocabolario:”Questo soggetto ha le caratteristica della grande fattrice”.Niente di più sbagliato,perché la grande fattrice ha in se il lievito madre della creazione,l’afflato benefico di Dio,lo spirito salvifico della natura e quello credetemi non è dato a nessuno di vederlo in anticipo.Alla luce di quanto diciamo da tempo,allora di grazia,che senso ha discutere fino a tarda notte di cani,di stalloni,di standard,sognare monte ,aspettare con ansia una nascita ,una lastra ,il conseguimento del brevetto.Che senso ha insegnare ai nostri ragazzi un appiombo corretto,un garretto,una spalla,un comportamento sportivo se poi vedono nonna papera fare la sieger e cani disabili passati in carrozzeria fare l’auslese.Sembrerebbe la mia una fissa,una sorta di ostinazione,ed infatti e così.Ad un cane da lavoro, e parliamo di quello fisico,fatto di percorrenze di diecine di chilometri al giorno possiamo perdonare molte cose,un piccolo eccesso di taglia,una focatura non particolarmente accentuata,persino un occhio un po' biricchino,ma mai un problema di correttezza di appiombi o un eccesso esagerato di angolature.Oltretutto ,se la spinta può essere un opinione come pure l’ampiezza della copertura di terreno,se può essere opinabile una dote caratteriale al limite tra il presente e il pronunciato,il cane storto….è storto per tutti ed è questo ad aver messo in crisi l’intero sistema.Se poi si è così sprovveduti da mettere la Gamba non in mezzo alle tante auslesi ma in cima alla lista così che tutti la possano “ammirare” allora sei proprio un “TRMON” per dirla alla barese.Ormai sono solo parole, che blateriamo spesso unicamente per partito preso,per appartenenza ad una fazione,mi sembra superfluo ribadire ancora una volta a persone intelligenti che un trottatore con appiombi deviati non può essere resistente al lungo cammino e nemmeno un cane con gli arti corti.Capisco invece che è molto più complicato far comprendere a un pubblico indistinto che la testa di Gary o peggio ancora di Duran può essere più appagante per il profano, ma quella di Willi è molto più vicina allo standard di razza.Questo “fermo biologico” che stiamo vivendo a livello planetario poteva essere l’occasione per rivedere alcuni regolamenti e l’intero iter selettivo,La Germania così orgogliosamente nazionalista, poteva fare qualche passo indietro senza perdere la faccia ,sfrondando le prove e giustificando il tutto con la necessità di agevolare il momento storico che viviamo.Vedo purtroppo l’assoluta immobilità di un mondo stantio e privo di idee ,già condannato all’oblio dalla storia e mi vengono in aiuto le parole di uno dei più grandi filosofi della storia ,Lucio Anneo Seneca: “nessun vento sarà mai favorevole per un marinaio che non sa dove andare”. Ps.Sull’onda di quanto si scrive , personalmente mi sforzo di farlo in maniera semplice, coinvolgente e civile, si creano movimenti di opinione che sono di grande utilità per il movimento e soprattutto per la razza.La credibilità e l’autorevolezza di chi espone i propri pensieri è data sicuramente dal bagaglio culturale che riesce ad esprimere ma soprattutto dai trascorsi e dalla trasparenza del proprio operato all’interno della società.Chi scrive non può avere scheletri nell’armadio ma soprattutto deve sperimentarsi quotidianamente con il duro mestiere di allevare e questo indipendentemente dai risultati.D’altra parte chi governa ha onore ed oneri e tra gli oneri vi è quello di veder “vivisezionato” e…purtroppo qualche volta “vilipeso” il proprio operato,fa parte del gioco.Oltre a scrivere ,leggo silenziosamente, evitando scientemente ogni forma di commento.Tante sono le persone che propongono concetti interessanti e diversi giovani coraggiosi esprimono le proprie idee spesso sballottolati tra le onde delle procelle.Scriviamo di cani,di linee di sangue ,di criticità e mai colleghiamo il cane alle persone,la critica è alle problematiche di cui un soggetto può essere portatore ,mai all’operato dell’allevatore che in lui ha creduto.Discorso diverso va fatto nei confronti di chi oltre ad essere proprietario di un dato soggetto ricopre incarichi di orientamento all’interno della società.Tra le varie cose interessanti che si scrivono sul web ,una mi ha colpito in maniera particolare a firma di un giovane socio: “ un cane di grande interesse espositivo cessa di appartenere unicamente al suo allevatore o proprietario,per esporsi giustamente ai pareri di coloro i quali intendono utilizzarlo o semplicemente commentarlo”.Una verità forte e al tempo stesso inconfutabile che fa riflettere tutti coloro i quali conferiscono titoli e qualifiche che dovrebbero essere consapevoli del fatto che il loro operato,a differenza di quanto avveniva in passato è sottoposto al vaglio di un pubblico sempre più competente.Oltretutto,come ha commentato un altro ragazzo,alcune cose sono così evidenti che negarle rappresenta un’offesa all’altrui intelligenza e su questo non è possibile transigere.Come vedete, i giovani crescono e con loro le nostre speranze. Che la vita ci sorrida