venerdì 5 marzo 2021

Che cosa è lo standard

Ci capita spesso di discutere dello standard del nostro cane da pastore tedesco,parliamo di angoli,pesi e misure citando alla perfezione il numero dei denti,l’angolo della spalla piuttosto che la lunghezza della groppa o la profondità del torace.Lo standard rappresenta il nostro rosario e ognuno lo recita più o meno a memoria, come fanno le donne anziane sprovviste di istruzione ma capaci a modo loro di recitare per intero la messa in latino.La conoscenza dello standard rappresenta la cultura di base per un allevatore,ma così come leggere la bibbia o le sacre scritture non forma necessariamente un prete misericordioso ,così la conoscenza dello standard,della cinognostica o di ogni libro che si può scrivere sulla materia non ci trasforma in un buon allevatore e tantomeno in un buon giudice se poi questi dettami non li mettiamo in pratica.Spesso citiamo lo standard e stabiliamo cosa ci porta fuori o ci tiene al suo interno ma non ci soffermiamo mai a comprendere realmente cosa sia.Lo standard è un documento approvato e riconosciuto che fornisce le linee guida per lo svolgimento della nostra attività.La conformità allo standard assicura che i soggetti che produciamo che di solito sono variabili siano assolutamente ripetibili.Conformarsi ad uno standard significa mantenere inalterata la qualità e l’efficienza di un prodotto ed il controllo di gestione,che spetta alla classe giudicante, serve per individuare ed eliminare eventi inaspettati,incidenti , deviazioni e non conformità, così da intervenire prontamente preservando la qualità del prodotto.Lo standard è il frutto di studi sulla materia effettuati da persone il cui grado di competenza è unanimemente riconosciuto che hanno stabilito, per esempio, che per essere un trottatore che si muove in posizione corretta e confortevole tale da facilitare il risparmio di energia(ergonomico),il nostro pastore tedesco deve essere costruito nel rettangolo ,deve avere una taglia media,un’ossatura asciutta e un certo tipo di angoli.Lo standard è il frutto di studi approfonditi di geometria,statica e meccanica oltrechè di medicina fisiologica e comportamentale e non è sicuramente la riproduzione di qualche allegro buontempone che seduto al tavolo di un bar ha deciso un giorno di buttar giù quattro righe “ad CAPOCCHIAM”.Questo termine tanto in voga tra i vecchi liceali rende perfettamente l’idea di una cosa svolta in maniera casuale o approssimativa e badatebene non “alla cazzo di cane” che è un termine che si usa per indicare una cosa fatta al contrario.Chi ha avuto la ventura di frequentare il liceo sa benissimo che l’uso dei latinismi trucidi(maccheronici)è utile perché spesso alcuni termini italiani semplicemente declinati in latino, rendono immediatamente l’idea di quel che vogliamo significare, ed è bellissimo ad esempio dire di un lavoro fatto in maniera approssimativa che è fatto ad minchiam,dove il termine minchia , declinato in latino assume un significato meno volgare.Mentre scrivo mi viene spontanea una riflessione:ci troviamo in un epoca vocata decisamente al femminile e tutto ciò che di negativo possiamo concepire viene ricondotto eslusivamente al povero “organo” maschile,ad capocchiam,ad minchiam,alla cazzo di cane.In definitiva quando una cosa è fatta male,sembrerebbe essere stata concepita da un uomo e infatti siamo soliti dire “è fatta a cazzo”, mai è fatta a fica,una pietanza sciapita non sa di un cazzo ..mai non sa di fica,ecc ecc ecc.Lo standard è il risultato di scienze comparate che resiste da oltre un secolo, è un opera di ingegneria ,di medicina ,di architettura e ci parla di misure ,di leve ma anche di espressioni, di colori e di fiera bellezza ma soprattutto costituisce l’esatto punto di equilibrio della costruzione di un pastore tedesco.La nostra esperienza empirica ci dice che veramente il rapporto torace arti deve essere a vantaggio degli arti,che veramente il garretto deve essere perpendicolare al terreno perché si possa ottenere un movimento ergonomico e che è altrettanto vero che la testa deve avere una forma e una misura adeguata perché il nostro cane se la possa portare a spasso con disinvoltura durante una giornata di lavoro .Le teste di grande effetto vanno valutate con grande attenzione ,perché spesso ,seppur piacevoli, non corrispondono a quanto stabilito dallo standard ,dal momento che anche la testa è strettamente correlata alla funzione per la quale il cane è stato creato.Il nostro è un cane di taglia media con ossatura asciutta,un ausiliario creato per percorrere lunghissime distanze ed una testa di grandi dimensioni puo' essere addirittura d’intralcio durante il lungo cammino intorno al gregge.Voi pensate ,ad esempio,che se Mennea avesse avuto la testa di Tyson(il pugile non il cane) avrebbe mai vinto la medaglia d’oro olimpica sui duecento metri piani?Certo che no.E pensate che Tyson(sempre il pugile non il cane)se avesse avuto la sua testa e il fisico segaligno di Mennea(che significa smilzo …non che si fa le pippe)sarebbe mai diventato campione del mondo dei pesi massimi?Assolutamente no,perché ogni forma è adatta ad una data funzione e quello che può essere un pregio in relazione ad una data applicazione può essere addirittura un grave difetto per un'altra,ragion per cui lo standard custodisce le misure ideali per il nostro cane.A MENO CHE,non ci impegnamo ad effettuare nuovi studi sulla razza,effettuando nuove misurazioni per stabilire quanto l’evoluzione delle specie,gli impatti ambientali e le nuove tecniche alimentari con gli anni possono aver influito sull’anatomia di questo trottatore “seriale” che è stato pensato per resistere senza fatica al lungo cammino.Le razze si evolvono nel tempo ed alcune fotografie del passato ci fanno quasi tenerezza,ma è anche vero che in tutte le razze ,esistono dei picchi di grandezza all’interno dei quali si raggiunge quasi la perfezione e ritengo nella nostra questo sia avvenuto durante quel periodo che il mio maestro Mauro De cillis ha definito “i meravigliosi anni novanta”.Poi ,per quasi tutte le razze, è cominciato il declino,il businnes ha preso il sopravvento e così per esempio i boxer hanno cominciato ad avere problemi cardiaci importanti ,i bulldog non riescono più a respirare ,altre razze non riescono più nemmeno ad accoppiarsi senza l’ausilio dell’uomo e il tutto mentre …le stelle…stanno a guardare.Gli standard sono concetti dinamici,che non possono essere cristallizzati nel tempo,ma la loro evoluzione deve essere collegata a nuovi studi ,a nuove misurazioni,a nuove scoperte e non agli orientamenti che i potenti danno a seconda del soggetto che si ritrovano per le mani.In questa società si discute poco perché di fatto l’esposizione delle idee sembrerebbe vietata ,si studia ancor meno e ci si sposta unicamente perché portati dal vento.Il nostro standard è abbastanza particolareggiato sebbene non privo di lacune,non è stato mai modificato dalla sua nascita e l’unico italiano che ha dato un contributo significativo con i suoi studi è il dott.Walter Gorrieri,dopodichè il nulla.Chiunque pensi di poterlo modificare per adattarlo ai tempi,dovrà studiare,misurare ,esporre teorie ma non potrà farlo attraverso semplici enunciazioni su faacebook .Una volta chiarito cosa è lo standard vediamo adesso di comprendere quali son le competenze della società specializzata e quale quelle dell’allevatore.La società conferisce all’allevatore il compito di produrre soggetti quanto più possibile aderenti al “formato” e stabilisce che l’esposizione è il momento in cui la società stessa controllerà la conformità dei prodotti creati a quanto stabilito.Il giudice ,che attua un controllo di conformiìtà deve classificare i prodotti a secondo della maggiore(più avanti) o minore(più indietro)adesione alle caratteristiche richieste.Noi allevatori produciamo da oltre un secolo sempre lo stesso prodotto che nel frattempo aveva raggiunto, una certa stabilità.Quello dei giudici quindi, non è un compito complesso, trattandosi in definitiva di conoscere quattro angoli,due rette parallele e il principio delle leve.E’ sufficiente guardare con attenzione, ed a volte non serve nemmeno quello , per comprendere se le rette parallele che per assioma non si incontrano mai non prendano strade diametralmente opposte(Marlo,Cyrus ,Gamba ad esempio).Diciamo quindi che il giudice ha la stessa funzione dell’insegnante che corregge i compiti ,sottolineando con la matita rossa qualche errore grossolano ma per una sorta di paradosso ci troviamo in un periodo storico in cui gli alunni correggono gli insegnanti e le aziende produttrici(gli allevatori) sono costrette a fare in proprio i controlli di conformità.I compiti sono fatti male,ma gli insegnanti sembrano non accorgersene,gli alunni ritenuti più bravi non ne azzeccano una,coniugano il verbo essere senza l’ accento e il verbo avere senza la mutina…ma nessuno li corregge, continuano sfrontati ed imperterriti,ciucci e presuntuosi.E così per esempio ,la Gamba diventa il miglior compito della classe,è molto alta,ha un testone difficile da portare appresso per un cane da gregge,è storta come nonna papera e macchinosa come un vecchio treno a vapore,eppure è il compito migliore della classe e non si discute.Approfitto del riferimento a questo soggetto per sfatare tralaltro una delle più grandi fake(minchiate) della storia del nostro movimento,il fatto che una grande fattrice(una femmina capace di riprodurre soggetti di valore) debba avere una testa grossa,una forte ossatura,una taglia abbondante e come diceva Walter essere assai simile ad una vacca (anche i grandi sbagliano..ma lo fanno, sapendo di sbagliare).La storia ci dimostra che nessuna di queste teorie è corretta e che in realtà non ci sono regole fisse,teoremi o assiomi infrangibili e se prendiamo come esempio la più grande fattrice di tutti i tempi,Palme vom wildsteigerland ci accorgiamo che la stessa era longilinea,aveva una testa normale ,un ossatura asciutta e una generale mancanza di appeal.Palme però,aveva una caratteristica molto importante e che ritroviamo espressa in tutte le grandi fattrici della storia,l’armonia di profili ed un giusto rapporto altezza lunghezza del tronco.Nella mia trentennale esperienza di espositore ho sentito tante volte pronunciare da giudici ed espositori una frase che suggerirei a tutti di cancellare dal proprio vocabolario:”Questo soggetto ha le caratteristica della grande fattrice”.Niente di più sbagliato,perché la grande fattrice ha in se il lievito madre della creazione,l’afflato benefico di Dio,lo spirito salvifico della natura e quello credetemi non è dato a nessuno di vederlo in anticipo.Alla luce di quanto diciamo da tempo,allora di grazia,che senso ha discutere fino a tarda notte di cani,di stalloni,di standard,sognare monte ,aspettare con ansia una nascita ,una lastra ,il conseguimento del brevetto.Che senso ha insegnare ai nostri ragazzi un appiombo corretto,un garretto,una spalla,un comportamento sportivo se poi vedono nonna papera fare la sieger e cani disabili passati in carrozzeria fare l’auslese.Sembrerebbe la mia una fissa,una sorta di ostinazione,ed infatti e così.Ad un cane da lavoro, e parliamo di quello fisico,fatto di percorrenze di diecine di chilometri al giorno possiamo perdonare molte cose,un piccolo eccesso di taglia,una focatura non particolarmente accentuata,persino un occhio un po' biricchino,ma mai un problema di correttezza di appiombi o un eccesso esagerato di angolature.Oltretutto ,se la spinta può essere un opinione come pure l’ampiezza della copertura di terreno,se può essere opinabile una dote caratteriale al limite tra il presente e il pronunciato,il cane storto….è storto per tutti ed è questo ad aver messo in crisi l’intero sistema.Se poi si è così sprovveduti da mettere la Gamba non in mezzo alle tante auslesi ma in cima alla lista così che tutti la possano “ammirare” allora sei proprio un “TRMON” per dirla alla barese.Ormai sono solo parole, che blateriamo spesso unicamente per partito preso,per appartenenza ad una fazione,mi sembra superfluo ribadire ancora una volta a persone intelligenti che un trottatore con appiombi deviati non può essere resistente al lungo cammino e nemmeno un cane con gli arti corti.Capisco invece che è molto più complicato far comprendere a un pubblico indistinto che la testa di Gary o peggio ancora di Duran può essere più appagante per il profano, ma quella di Willi è molto più vicina allo standard di razza.Questo “fermo biologico” che stiamo vivendo a livello planetario poteva essere l’occasione per rivedere alcuni regolamenti e l’intero iter selettivo,La Germania così orgogliosamente nazionalista, poteva fare qualche passo indietro senza perdere la faccia ,sfrondando le prove e giustificando il tutto con la necessità di agevolare il momento storico che viviamo.Vedo purtroppo l’assoluta immobilità di un mondo stantio e privo di idee ,già condannato all’oblio dalla storia e mi vengono in aiuto le parole di uno dei più grandi filosofi della storia ,Lucio Anneo Seneca: “nessun vento sarà mai favorevole per un marinaio che non sa dove andare”. Ps.Sull’onda di quanto si scrive , personalmente mi sforzo di farlo in maniera semplice, coinvolgente e civile, si creano movimenti di opinione che sono di grande utilità per il movimento e soprattutto per la razza.La credibilità e l’autorevolezza di chi espone i propri pensieri è data sicuramente dal bagaglio culturale che riesce ad esprimere ma soprattutto dai trascorsi e dalla trasparenza del proprio operato all’interno della società.Chi scrive non può avere scheletri nell’armadio ma soprattutto deve sperimentarsi quotidianamente con il duro mestiere di allevare e questo indipendentemente dai risultati.D’altra parte chi governa ha onore ed oneri e tra gli oneri vi è quello di veder “vivisezionato” e…purtroppo qualche volta “vilipeso” il proprio operato,fa parte del gioco.Oltre a scrivere ,leggo silenziosamente, evitando scientemente ogni forma di commento.Tante sono le persone che propongono concetti interessanti e diversi giovani coraggiosi esprimono le proprie idee spesso sballottolati tra le onde delle procelle.Scriviamo di cani,di linee di sangue ,di criticità e mai colleghiamo il cane alle persone,la critica è alle problematiche di cui un soggetto può essere portatore ,mai all’operato dell’allevatore che in lui ha creduto.Discorso diverso va fatto nei confronti di chi oltre ad essere proprietario di un dato soggetto ricopre incarichi di orientamento all’interno della società.Tra le varie cose interessanti che si scrivono sul web ,una mi ha colpito in maniera particolare a firma di un giovane socio: “ un cane di grande interesse espositivo cessa di appartenere unicamente al suo allevatore o proprietario,per esporsi giustamente ai pareri di coloro i quali intendono utilizzarlo o semplicemente commentarlo”.Una verità forte e al tempo stesso inconfutabile che fa riflettere tutti coloro i quali conferiscono titoli e qualifiche che dovrebbero essere consapevoli del fatto che il loro operato,a differenza di quanto avveniva in passato è sottoposto al vaglio di un pubblico sempre più competente.Oltretutto,come ha commentato un altro ragazzo,alcune cose sono così evidenti che negarle rappresenta un’offesa all’altrui intelligenza e su questo non è possibile transigere.Come vedete, i giovani crescono e con loro le nostre speranze. Che la vita ci sorrida

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