venerdì 3 dicembre 2021

i cani della leggenda,Jeck von Noricum

Era il 10 di luglio del 1993 e imbarcata la famiglia e le relative valigie mi avviavo verso il mio primo giorno di ferie in Salento.E’ la mia terra,li sono nato ed appena posso ci torno ,mi aspettava il mare e mia nonna, con le sue zuppe di pesce,li sanapi(una verdura tipica delle nostre parti) ed ogni bene di Dio.Appena arrivavo mi preparava il pranzo,si sedeva al mio fianco e mi guardava innamorata,adorava vedermi mangiare.Squillò il telefono ,mia moglie rispose , era Gino Mantellini,mi passò la cornetta sconsolata e capì che qualcosa….stava per succedere.” ORO’,ma da fa nu favor(mi devi fare un favore)”….dimmi Gino…..” risposi……”ma da ccumpagnà in Germania?”(mi devi accompagnare in GERMANIA), Ok ,quando? Rispose:“MO”(adesso,avverbio di tempo nell’accezione della massima urgenza).”Vabbene,sto arrivando”.Gino è il mio maestro,a lui devo molto,soprattutto la fiducia che mi dava nella gestione del ring quando gli facevo da assistente,con lui sono cresciuto e da lui ho ricevuto i primi rudimenti di cinematica più simili in verità alle lezioni tenute dalle insegnanti della LIS(la lingua dei segni).Gino ti insegna il cane in dialetto e a gesti e un buon anteriore te lo rappresenta con le braccia,portando l’omero il radio e l’ulna verso la profondità e guardandoti in faccia di sbiego,come se stesse nuotando.Un grande, anzi ..un grandissimo ,il primo meridionale a spostarsi sistematicamente in GERMANIA per coprire solo e unicamente con i migliori stalloni tedeschi,insieme ..penso si sia fatto un buon lavoro.Tempo di dare il bacio di Giuda a mia moglie e ai miei figli e sono già in macchina,finestrini aperti,il vento tra i capelli(li ho avuti anche io)e Zucchero che canta “solo una sana e consapevole libidine” a me che la monta con jeck noricum equivaleva ad un amplesso.Arrivai a casa di Gino,neanche il tempo di oltrepassare il cancello e Adele aveva già pronta in mano la mia tazza di caffè,poi guardò Gino e lo squadrò come si fa con i figli prima di accompagnarli a scuola,gli aggiustò la camicia,lo pettinò e gli fece tutte le raccomandazioni del caso che ormai conoscevo a memoria e le ripetevo con lei: “mi raccomando a cosa mangi,telefona appena puoi,compra il parmigiano al casello di Reggio Emilia,quello che costa a settantamila lire al chilo ….non quello a quindici,e “MI RACCOMANDO A TE”.Per ogni essere umano del sud il “mi raccomando a te “ è una frase tombale,che chiude ogni discussione sul nascere e che ti fa capire chiaramente che l’unica persona dalla quale ti devi guardare,quella più pericolosa….sei proprio tu.Si parte con turni di guida Salomonici,sei ore per me che guidavo all’inglese tendenzialmente a sinistra e mezz’ora per Gino che sembrava un sismografo della scala Mercalli,faceva muovere l’auto con movimenti sussultori, alternati a possenti derapate e dopo qualche centinaia di metri riassaporai il gusto delle rape stufate di mia nonna.La strada scorreva veloce e non sentivo la fatica e in men che non si dica arrivammo in Baviera,non avevamo il satellitare,ne i telefoni cellulari ma un indirizzo scritto con una grafia che nemmeno Gino ricordava di possedere e che stentava a decifrare.Girammo per un buon quarto d’ora poi il lampo di genio,Gino incrociò un taxi,lo fermò e chiese ad un tassista napoletano di accompagnarci pagandogli la corsa.Ci portò in giro per un quarto d’ora e mi sembrò un po' esagerato,in fondo era un paesino di quattrocento anime,arrivammo a destinazione,pagammo quaranta marchi,cifra con cui oggi puoi comprare un discreto paio di scarpe per fare probabilmente il giro dell’isolato.Suonammo il campanello di una casa bavarese,non molto grande ,con un prato inglese rasato alla perfezione, accolti da due anziani signori alti e a dire il vero bruttini ,come del resto la maggior parte dei tedeschi dell’epoca,la razza ariana a lungo perseguita non aveva dato grossi risultati quanto a bellezza esteriore.Quanto è strano il mondo,allora la maggior parte dei tedeschi con le loro donne giunoniche erano tutti particolarmente brutti ma avevano cani bellissimi,oggi invece ,grazie alla “mano de dios” …o forse qualche altra cosa …. di qualche Italiano o turco o francese hanno donne meravigliose e cani bruttissimi( quante cose buone riesce a fare la giusta differenziazione genetica).Il sig.Lugbauer ,titolare dell’affisso von noricum e proprietario di jeck era alto ed emaciato ed aveva un volto solcato di vene che sembrava una carta geografica,la signora invece era gentilissima e cortese, con un naso aquilino ed un numero importante di bozzi sulle guance,con tutto il rispetto ,era molto simile alla strega di biancaneve,con i capelli tenuti insieme da un ferro da calza e libidinosa quanto una cassa da morto.E sul fondo c’era lui,nero come la pece e rosso come il sangue ,assolutamente disinteressato al mondo ,e per giunta non ci filava per niente.Scendemmo la cagna,la annusò spisciacchiando a destra e a sinistra ,fece uno sbuffo e se ne andò contrariato e sembrò dire fra se e se:”per il momento non se ne parla”.Jeck von noricum nasce dal fortunatissimo incontro fra il divino Odin Tenenmeise ed una bella figlia di Uran,la Annette von noricum,sieger della classe giovani in Austria.Jeck è il frutto di un evidente accoppiamento in compensazione fra un soggetto dall’impronta prepotente ,dal fisico statuario caratterizzato però da un assoluta indolenza nel ring e la bellissima Annette,solida,piena di vita,molto ben costruita e con una testa “assolutamente normale”.Consanguineo su Palme (3-3),Jeck più che assomigliare al padre Odin ricordava il nonno Quando,con un tipo più piacevole ed un pelo bellissimo.Le orecchie molto grandi e molli furono probabilmente all’origine della sua controversa carriera che lo vide scalare i vertici con fatica e mai prima di allora era accaduto che un Sg 59 in classe giovani( in Italia succede molto spesso anche oggi) diventasse successivamente va9,va8 e infine sieger nel 1993.Jeck aveva un gruppo di riproduzione impressionante,tutti i suoi figli maschi ottennero la massima qualifica in classe lavoro e ben otto presentarono a loro volta gruppi di riproduzione,due di loro,Visum von Arminius e Apol lacher haus fecero gli auslese e Visum ,in realtà molto diverso da lui,diventò addirittura sieger , originando l’italianissimo Max della loggia dei mercanti e da lui Dux Valcuvia autentiche pietre miliari della razza moderna.Jeck d’altro canto si espresse quasi esclusivamente in linea maschile e solo qualcuna delle sue figlie femmine si rese protagonista di risultati interessanti,nessuna di loro invece conseguì il titolo di auslese.Jeck era un cane affascinante e mentre i grandi stalloni di oggi sono assolutamente appariscenti nel ring almeno quanto inquietanti nel loro vivere quotidiano,lui era esattamente il contrario,statuario da fermo nella sua villa, con linee morbide e sinuose,con colori accecanti e il nero più intenso di una miniera di carbone,un po' caracollante nel ring con un andatura tendente all’ambio e le orecchie sempre portate alla dolce vita.Era un po' come quelle donne che se le guardi bene sono piene di difetti ma fascinose……e …….ti vanno a sangue.Jeck era un cane raccolto,con una linea dorsale molto solida ma leggermene convessa,un torace un po' troppo disteso, molto ben sviluppato in profondità ma poco in larghezza che lo portava sistematicamente all’ambio nelle andature intermedie e come diceva il mio maestro De cillis,camminava più di schiena che di gambe a differenza del fratellastro Zamb von Wienerau,figlio allo stesso padre ,che grazie al suo rapporto torace arti ideale e la sua schiena rettilinea procedeva “a gambe” come del resto tutti i Wienerau(cit.Mauro De cillis).Jeck soffriva visibilmente di una certa lassità generale, testimoniata tralaltro da una difficile esenzione da displasia raggiunta tramite un “ancora ammesso”,ma occorre dire per onore di giustizia che generò figli con un alta percentuale di esenzione ,sicuramente maggiore di quella del famosissimo fratellastro Zamb che vantava una controversa esenzione totale(normal).La sua riproduzione è stata molto valida e aldilà delle personali interpretazioni che chiunque finisce col dare di queste pietre miliari della razza ha lasciato un patrimonio importante, soprattutto attraverso suo figlio Visum.Fra i suoi punti di debolezza,qualche orecchio un po' molle,qualche problema di espressione ,qualche stop non sempre marcato e talvolta un eccesso di nervosismo riveniente dal retaggio della famosissima linea Q.Jeck è stato un cane con profili armonici e accattivanti ed una bellissima uscita di collo,uno di quei cani che se lo lanci per aria cade per terra perfettamente in posa(di solito lo spiego così ai miei ragazzi),è stato per certi aspetti un innovatore,donando alla razza profili più morbidi e piacevoli in stazione.D’altro canto però,ha introdotto una certa compressione generale ed un profilo superiore lievemente convesso,per certi aspetti la vera antitesi del nostro standard .Il suo rapporto torace arti non perfettamente ortodosso e lievemente a vantaggio del torace è stata una sua componente personale che non ha mai trasmesso ai figli che invece avevano arti lunghi,garresi rilevati e buoni diametri trasversi ed uno di loro,Visum von Arminius,ha fatto del dinamismo e della solidità nel movimento il fattore più importante per la conquista del titolo di sieger(quanto era brutto però).Jeck è stato il primo cane dell’era moderna con evidenti criticità a livello di proporzioni ma non possiamo negare il fatto che alcuni suoi discendenti ,Visum von arminius e Lord george victor turm,padre di Hobby e nonno di Ursus Batu hanno letteralmente edificato la razza moderna.Come mai un soggetto con problematiche assolutamente evidenti agli occhi di “UN TECNICO” ha finito per orientare il gusto degli allevatori ed influenzare un intera popolazione senza arrecare danni evidenti?La spiegazione è una soltanto,ha potuto contare su una razza sostanzialmente sana e nonostante col tempo le consanguineità su di lui si siano irrimediabilmente create nessuno all’epoca si è mai sognato di ricercarle.E’ un monito per gli allevatori moderni che spesso utilizzano soggetti con qualche criticità e non contenti li richiamano pure in consanguineità,se da una parte infatti è molto difficile che il richiamo del sangue riproduca l’ideale anteriore di Karly o la magnifica testa di Odin è assolutamente certo che riuscirà a “riesumare” la displasia di Zamb o gli appiombi sciancati di Cyrus..C’è anche un'altra considerazione da fare:la moderna globalizzazione ha reso possibile raggiungere qualunque stallone e mentre un tempo coprire con i cani più titolati era prerogativa di pochi, oggi gli stalloni più titolati sono raggiungibili da tutti(vivaddio).Questa “democraticità” del sistema rappresenta l’aspetto positivo ma l’altra faccia della medaglia e che oggi i nostri cani sono pieni fino all’inverosimile di “reiterati richiami” sugli stessi soggetti.Scientemente ho evitato sia Vegas che Furbo per convinzioni assolutamente personali che non pretendo possano essere condivise,bene,oggi, quasi tutti i miei cani hanno tre volte Vegas e 2 volte Furbo e qualunque “incontro” dovessimo concepire fungerebbe da moltiplicatore esponenziale di questi due grandi stalloni.Da uno studio fatto sugli auslesi e i primi eccellenti del recente campionato italiano , nessuno di loro è libero da Furbo e Vegas ed anzi quasi sempre li hanno entrambi,spesso più volte richiamati e su questo occorrerà quantomeno riflettere per comprendere se il loro utilizzo indiscriminato sia alla base di alcune problematiche importanti del momento.Alla fine,dopo non poche riluttanze e una serie infinita di masturbazioni da parte della signora Lugbauer ,jeck riuscì a salire,trovando in quella “mano” uno spunto di libidine che personalmente non sarei riuscito nemmeno a concepire,da quella cucciolata nacquero un buon numero di soggetti ed uno di loro,Odin della Valle d’itria si piazzò tra gli eccellenti di punta al campionato italiano.Tornammo in tutta fretta in Italia non prima di aver fatto un buon carico di parmigiano ,quello dell’autogrill di Reggio Emila che costava quanto una collana di perle,guidammo sereni ed ogni cento chilometri telefonammo ad Adele che voleva sapere com’era il tempo in ITALIA,regione per regione,provincia per provincia.Trovai mia moglie sulla porta ad aspettarmi con un figlio appeso al collo e le altre due che tiravano la gonna e mia nonna che apparecchiava la tavola,fave e verdura e trancetti di cernia ….ero felice,loro, i tedeschi, avevano sicuramente i cani che facevano la storia,noi donne bellissime e per giunta devote, e si che ci voleva coraggio per starci dietro. Che la vita ci sorrida

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