venerdì 5 agosto 2022

L' Auslese,chi pressa e chi sogna

Ci sono parole che hanno la valenza di un sogno,per un attore l’Oscar,per un calciatore la Champions ,per un ciclista la vittoria di un giro,per noi pastoristi …..l’Auslese.Dal punto di vista esclusivamente etimologico, auslese è un termine della lingua tedesca che significa scelta ,selezione, ed identifica un particolare tipo di vino frutto di una vendemmia tardiva,prodotto da grappoli d’uva particolarmente maturi e con un grado di zucchero più alto ,denominato appunto Auslese.Va da se quindi che la “selezione” di queste uve particolari origina un prodotto che si allontana fortemente dalla media qualitativa dei vini sul mercato.Nella trasposizione del termine l’ auslese sta ad indicare un soggetto eccezionalmente dotato e nettamente al di sopra della media qualitativa della razza,in poche parole un “fuoriclasse”.Nel linguaggio calcistico il fuoriclasse è quel giocatore che si stacca decisamente dai valori generali di una squadra dove è possibile trovare i buoni calciatori ,i campioni e i fuoriclasse.Proviamo a fare un esempio :Se Gattuso può essere definito un buon calciatore e Cabrini un campione,il termine di fuoriclasse è prerogativa esclusiva di un numero ristretto di atleti come ad esempio Maradona,Pelè,Cruyff,Maldini,Van Basten,Baggio ecc.ecc.Nel mondo cinofilo troviamo pressappoco le stesse analogie ,abbiamo infatti il semplice eccellente,l’eccellente di punta , l’auslese.Nel tempo si è voluto arricchire questo titolo con varie connotazioni,snaturandone la sua naturale definizione che dovrebbe essere :Soggetto che per capacità psico-fisiche e morfologiche si eleva qualitativamente dalla media della razza.In realtà,già la qualifica di eccellente dovrebbe attenzionare un dato soggetto in maniera decisa, è un soggetto che spicca all’interno di una popolazione per doti, meriti e pregi,eccellente infatti è un aggettivo superlativo,che ha in se qualcosa di eccezionale e straordinario, e in ambito scolastico corrisponde al voto di dieci(10).Comprendiamo quindi che anche nell’attribuzione della qualifica di eccellente occorre utilizzare una certa parsimonia,perché un soggetto così qualificato già all’ingresso del ring dovrebbe calamitare l’attenzione.Quindi…. l’Auslese è ben altra cosa,vale a dire un soggetto che esprime valori tali da farlo ritenere qualitativamente al di sopra di tutta la popolazione,un dieci con la lode e il bacio accademico,un soggetto che al suo ingresso in un ring divide le acque.Di fatto però, non esiste alcuna indicazione da parte della società specializzata che stabilisca i requisiti per l’attribuzione di questo titolo, tutto è lasciato alla libera interpretazione dei vari giudici che si avvicendano nel giudizio delle classi lavoro,mentre invece sono ben specificati i requisiti “burocratici” che il soggetto deve possedere,cioè due brevetti di lavoro ,la selezione propria ,dei genitori,dei nonni.Ovviamente sono pochissimi i soggetti che si elevano decisamente dalla media e se dovessimo effettivamente conferire questo titolo unicamente a coloro i quali rispettano i canoni enunciati,in Germania solo 4/5 soggetti negli ultimi dieci anni avrebbero potuto fregiarsi di questo titolo ,mentre in Italia,altrettanto sicuramente quasi nessuno.Il fuoriclasse è quel soggetto che ruba la scena,che appare all’improvviso calamitando l’attenzione, che ti costringe a seguirlo con lo sguardo per tutta la gara facendoti partecipare al capannello finale intorno a lui.Il fuoriclasse ha charme,stile,appeal,gira il ring con il piglio del vincitore,calpesta la terra con forza e attacca la profondità con sfrontata spavalderia,guarda in avanti con lo sguardo fiero annusando l’aria in segno di sfida e sembra dire a chiunque: “guardami son qua”.Tralasciando i vecchi campioni non essendo oggi avvezzo alla nostalgia,sono pochi i soggetti che hanno realmente interpretato questo ruolo in maniera adeguata e negli ultimi anni,a parte Remo e Mentos,penso che Yanke vom feuermelder,Groovy di casa Massarelli,Kaspar vom Tronje ed Asap Aldamar possano essere annoverati tra questi.Nessuno di loro come ben sapete era scevro da una qualche criticità,Remo con il suo collo un tantino sulla verticale,Yanke con la sua linea inferiore un tantino retratta,Groovy con il suo “millimetrico torace arti,Mentos e Kaspar con il tronco perfetto e un’espressione un po' beota , Asap aldamar meraviglioso soldatino dal collo biricchino.Auslese quindi,non è sicuramente sinonimo di perfezione che come sapete per definizione non esiste,ma di buona adesione allo standard unita ad un ‘ aura di classe e distinzione non comuni nel resto degli individui,un po' come quelle donne che quando passano sono capaci di farti girare la testa indipendentemente dalla loro bellezza.Ovviamente ,non va assolutamente dimenticato il carattere,uno degli elementi peculiari della razza,ed in questo l’auslese dovrebbe essere normodotato,in lui dovrebbero essere presenti po' di tutto,tempra(ma non troppa) ,coraggio(quel che basta)e ….al giorno d’oggi, affabilità nel rapporto con gli esseri umani,e soprattutto l’attitudine a vivere in società e nel complesso degli elementi, dei gruppi e delle loro relazioni.Ovviamente così come nel mondo del calcio si è “tolleranti” nei confronti degli immancabili eccessi caratteriali che spesso accompagnano questi esseri geniali ,basterebbe citare per esempio le “pippate” di Maradona,le “ubriacature” di Paul Gascoigne,la vita disgraziata tra bar e mignotte di Manoel Francisco dos Santos ,detto Garrincha,così agli auslesi si è perdonato il fatto che non fossero propriamente dei “cuor di leoni”.Basterebbe infatti dare un occhiata in casa nostra,dove Max della Loggia dei mercanti,il figlio Dux,il grande Arek dell’isolotto(bello quanto impossibile) e il mitico Groovy non erano esattamente dei gladiatori.Ho citato in questo modo gli ultimi veri fuoriclasse italiani , tutti Auslese e tutti accomunati da una vita vissuta pericolosamente sul filo della paura.Si è fatto bene a tollerare?…….non lo so,ma chi non perdonerebbe i capricci della Marylin Monroe o di Monica Bellucci di George Clooney o di Brad Pitt? Io ………si,ma questa è la mia opinione ,è un vezzo che voglio permettermi, sbaglio scientemente sapendo di sbagliare.A questi soggetti poi per una sorta di “estensione”,cioè una funzionalità aggiuntiva,si è richiesto con sempre maggiore insistenza,fino a farla diventare una “conditio sine qua non”(condizione indispensabile al raggiungimento del titolo)la capacità di trasmettere la propria “genialità” alla prole e capirete bene che questo comincia a essere un tantino più difficile,dovendo costruire quello che siamo soliti definire “il gruppo”.Sempre ispirandoci al mondo del calcio ,non ricordo alcun figlio di Maradona,Pelè,Cruyf,Van Basten,Ronaldo, che sia stato a sua volta un fuoriclasse,tutt’al più Paolo Maldini,ma il padre Cesare è stato niente di più che un buon calciatore.Va da se quindi che i soggetti Auslese siano particolarmente ricercati come partners ideali per le fattrici di un allevatore, in virtù della buona aderenza allo standard ma soprattutto perché garantiscono alla progenie il vantaggio di un buon lignaggio,nascendo rampolli di un ottima casata.Ovviamente il titolo raddoppia e triplica il numero delle monte e di conseguenza gli introiti in denaro e oltretutto quel soggetto potrà essere rivenduto a cifre decisamente ragguardevoli,è facile comprendere quindi che con il tempo questo fiume di denaro che gira intorno a questi soggetti(parliamo della Germania)ha destato gli appetiti di “faccendieri” e di gruppi criminali che hanno intravisto in questo settore la possibilità di facili guadagni come pure di riciclo di denaro .Dalla rigidità dei canoni richiesti negli esordi,si è passati via via a concessioni sempre più grossolane ed ai giorni nostri , soggetti di scarso valore zootecnico,spinti da importanti “proprietà”, possono facilmente raggiungere la piazza più ambita.Qualcuno potrebbe obiettare: “ma in Germania è richiesto un gruppo per poter aspirare al titolo! “.Bene,quando la proprietà è particolarmente “ben organizzata” non soltanto spinge in avanti in classifica lo stallone ma anche i pezzi della sua progenie e questo indipendentemente dalla qualità dell’uno e degli altri.Ci sono stati poi casi di auslese che hanno raccattato “quattro cani per strada” li hanno confezionati in un gruppo……e ….va bene così.Occorre fare una puntualizzazione: un’auslese tedesco durante la sua esistenza effettua mediamente dalle 300 alle 500 monte ad un costo medio di 900 euro ,sarà rivenduto all’estero a cifre altrettanto considerevoli ,generando tralaltro un indotto dalla vendita di figli e nipoti,in pratica il bilancio di una media impresa italiana,senza contributi,quasi sempre senza tasse,senza sindacati e senza capannoni industriali,praticamente un’ azienda senza il rischio d’impresa.Frequento la Germania da quasi trent’anni ed ho assistito negli ultimi dieci ad un lento e inarrestabile declino di uomini e cani oltre ad un terribile degrado morale,abbiamo oggi stalloni rinomati di scarso valore zootecnico,che effettuano un numero inverosimile di monte,intercettando per giunta la meglio gioventù al femminile del pianeta( il parco cagne è ancora di buon valore),è chiaro quindi che qualcosa di buono da questi incontri possa venir fuori.E’ ormai un circolo vizioso che occorre lasciare al proprio destino,troppi soldi sul tavolo,troppi ricconi che comprano cani e sono pronti a inondare di denaro il “tavolo” pur di conseguire il titolo di auslese,non conta poi se si chiama Zenit o Cyrus…..conta lo status.La Germania è ormai andata ,lasciamola al proprio destino,gente cresciuta in quell’ambiente e che si è cibata di quelle dinamiche difficilmente potrà tornare indietro e persino i figli di alcuni grandi allevatori son peggio dei padri perché la cinofilia vera non l ‘hanno nemmeno vissuta.Ovviamente un giudice,nel conferire il titolo dovrà considerare diverse variabili,che spostano completamente il ragionamento dalla scelta “dei migliori soggetti” a quelli realmente utili alla razza in un dato momento storico,per cui prenderà in considerazione Asap per il suo pigmento e la sua dialisi di sangue, Nero per il piglio e la baldanza nella speranza che tenga a bada le sue orecchie di plastica e i suoi appiombi paperini, Karo von Asbacher land(per il carattere bisogna giocoforza pescare nel passato) per gli straordinari istinti caratteriali,il tutto ovviamente mantenendo la necessaria variabilità genetica.Nel fare questo il giudice Sas prende completamente le distanze dal giudice Enci,che non legge il catalogo,non considera la variabilità genetica e tantomeno quel che serve alla razza in un dato momento storico ed è per questo che con i giudici ENCI il cane della signora Cesira si prende la sua bella rivincita battendo magari una star del calibro di Gary vom huhnegrab.Quale la strada maestra?Cum grano salis e con tanta onestà e competenza senza dubbio quello della società specializzata che compenetra le diverse esigenze ed è per questo che ho sempre auspicato un definitivo distacco dall’Enci almeno nella preparazione e nella nomina della classe giudicante.Ovviamente,c’è un limite a tutto e “na brutta bestia” è pur sempre “na brutta bestia” anche se fa vedere qualcosa in riproduzione,la bellezza,come tutte le componenti, resta per sempre nel sangue e prima o poi rispunterà di nuovo, la bruttezza invece ……statene certi si paleserà sempre immediatamente.I giovani di oggi sono i testimoni viventi della “ grande bruttezza”,che non è una pellicola di Sorrentino ma è la condizione in cui versa la razza, i numeri in picchiata testimoniano da una parte il rifiuto dei soci delle dinamiche che governano le società specializzate ma soprattutto l’assenza di soggetti di valore sui quali investire,in trentacinque anni non avevo mai visto una razza così brutta e la colpa è sicuramente anche mia.Personalmente ho sempre preferito usare i soggetti belli che “non davano niente” anziché quelli brutti che riproducevano bene.Non ho la presunzione che il mio sia un modello da seguire,personalmente ne sono soddisfatto ed oggi l’investimento fatto su un bel soggetto che per tutti era una “sola” è rimasto nel portafoglio dei patrimoni del mondo,ma questa è un’altra storia e un giorno ve la racconterò. Ps. IL CONFERIMENTO DI UN TITOLO AD UN DATO SOGGETTO ,OLTRE AD AUMENTARNE L’UTILIZZO,MIGLIORA SENSIBILMENTE LA QUALITA’ DELLE FEMMINE CHE GLI VENGONO PROPOSTE E SOPRATTUTTO IL LIVELLO DEGLI ALLEVATORI CHE LO PRENDONO IN CONSIDERAZIONE.QUALE CHE SIA LA SCELTA DEL GIUDICE ,DEVE ESSERE LIBERA DA OGNI GENERE DI CONDIZIONAMENTO E FRUTTO DELLE PROPRIE CONVINZIONI,E RAPPRESENTERA’ IL SUO MODO DI VEDERE E INDIRIZZARE L’ALLEVAMENTO.ANNI DI SCELTE SBAGLIATE ED INEQUIVOCABILMENTE INTERESSATE HANNO PORTATO LA RAZZA ALLO SFACELO E I SOCI AD UNA GRANDE CONFUSIONE.HO LOTTATO PER ANNI CONTRO CANI CHE VENIVANO DEFINITI “FUORICLASSE” ,CHE LA GENTE NON AVEVA MAI VISTO IN UN RING PERCHE’ MAI C’ERANO ENTRATI E MAI CI SAREBBERO POTUTI ENTRARE.QUESTI SOGGETTI SONO STATI PER IL PROPRIETARIO UNA FONTE DI BUSINNES INCREDIBILE MA HANNO INDISCUTIBILMENTE SANCITO IL FALLIMENTO DELL’INTERO PROGETTO ALLEVATORIALE ITALIANO,LE POCHE PUNTE PRODOTTE NON SONO ALTRO CHE L’ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA.ORA,NUOVI APPETITI INCOMBONO SULLA TAVOLA APPENA LASCIATA IMBANDITA,PERCHE’ E’ FACILISSIMO DIFFONDERE IL MALCOSTUME ALMENO QUANTO E’ DIFFICILE PERSEGUIRE L’INTEGRITA’ MORALE,E’ MOLTO PIU’ FACILE INFATTI EMULARE VALLANZASCA CHE MARIA TERESA DI CALCUTTA. Ps2 :Più di qualcuno lamenta l’assenza di commemorazioni ufficiali per ricordare la figura di Luciano Musolino dal momento che si susseguono in alcune parti del mondo le intitolazioni di campionati e raduni.La cosa francamente non mi stupisce,le ultime vicende politiche ci fanno chiaramente capire come sia facilissimo prendere le distanze dal passato e persino dalle amicizie fraterne per motivazioni di chiara convenienza politica,ancora una volta ,persone che si sono combattute(FU VERA GUERRA?) sembrano andare d’amore e d’accordo.”NEMO PROPHETA IN PATRIA” recita la locuzione latina pronunciata da Gesù di Nazareth per stigmatizzare la fredda accoglienza dei suoi conterranei,una frase verissima che però non andrebbe mai scomodata per un comune mortale,tantomeno per chi all’estero godeva di grandi favori mentre in patria veniva combattuto da gente che evidentemente lo conosceva meglio .Oltretutto l’obbligo di organizzare qualche celebrazione spettava a tutti coloro i quali in questi anni hanno condiviso,ostentato e “beneficiato” della sua amicizia e dei suoi favori,non certo a quelli che come me quell’amicizia,pur rispettandola, l’hanno pagata cara. Che la vita ci sorrida

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