venerdì 25 marzo 2022

La Sas dell'emulazione,della Libia dopo Gheddafi e dell'isola che non c'è

La morte di un personaggio che è stato protagonista della storia di una società,governandola e intervenendo pesantemente sui suoi meccanismi di gestione genera inevitabilmente alcuni contraccolpi,in primis il tentativo di emulazione di tanti che in qualche modo hanno ritenuto vantaggioso questo sistema di governo ma soprattutto il possibile scoppio di una “guerra civile” che apre gli scenari ad una lotta tra bande rivali o tra singoli,finalizzate alla conquista del potere vacante.Entrambi gli scenari sono estremamente pericolosi,perché nel primo caso si rischia di creare la nascita di un nuovo monarca assoluto che gode di alcuni privilegi estesi ad un esiguo gruppo di sostenitori ,nel secondo invece lo scoppio di una vera e propria guerra civile per la conquista del potere un po' come accaduto nella Libia del dopo Gheddafi,che ha visto trasformare il suo meraviglioso processo rivoluzionario in un fenomeno degenerativo che ha sgretolato il debole tessuto sociale libico acuendo conflittualità antiche di secoli che solo Gheddafi riusciva a tenere a freno.La Sas è stata sempre una terra di forti conflitti ,governata spesso da personaggi dalla forte personalità , alcuni con grande carisma,quasi tutti con scarsa cultura.Mi hanno sempre lasciato perplesso le affermazioni di qualche socio sulla presunta insostituibilità di alcuni di loro,molti sprovvisti dei minimi rudimenti culturali ed alcuni annoverati addirittura nel registro dei falliti.All’epoca la cautela avrebbe dovuto portare a porsi una domanda: può una persona che ha dimostrato di essere incapace di attendere ai propri affari gestire quelli di una società?Ed è stato così che un’associazione fatta di entrate costanti ed uscite previste o prevedibili si è ritrovata in alcuni periodi della storia sull’orlo del fallimento .Abbiamo anche sentito dire che alcuni personaggi erano insostuibili per via della conoscenza della lingua tedesca anche se mi piacerebbe sapere in che modo questa dichiarata dimestichezza poliglotta che presumo sia più o meno paragonabile a quella di Mantello sia stata utile al socio comune, dal momento che mai nessuno si è preoccupato anche solo di tradurre le pubblicazioni dell’Sv o qualche manoscritto cinofilo riveniente dalla madrepatria.Tutt’al più ci si è limitati a tradurre i giudizi del povero Lotar Quoll che stante l’ unanime condanna della storia ci saremmo tranquillamente potuto evitare.In realtà la nostra società è sempre stata carente di regole ed anche quando c’erano, sono state sistematicamente aggirate ,fino ad arrivare al punto che un vecchio presidente si inventava i regolamenti e quando gli facevi obiezione con insistenza era solito dire : “Vabbene ,se questo regolamento non esiste…vuol dire che da questo momento ci sarà”.La rinascita della nostra società è strettamente collegata al rispetto delle regole che devono essere certe e soprattutto uguali per tutti e gli “orrori” commessi in questi ultimi periodi sono soltanto la punta di un iceberg,di un terreno sommerso che mina la credibilità sociale fin dalle sue fondamenta.Il ritiro non autorizzato di una soggetto da una competizione deve essere sanzionato sia esso di Marco come di Clemente,la sensibilità allo sparo di un soggetto va penalizzato sia esso di Oronzo Giangreco come di Beppe Grillo e confesso a questo proposito che, senza averlo richiesto, in passato è stata usata uguale clemenza nei confronti di un mio soggetto,d’altra parte però, ai miei allievi ho sempre insegnato che non si guarda in faccia nessuno ed infatti proprio nei confronti di quel soggetto non l’hanno fatto,penalizzandola come era giusto che fosse.Abbiamo assistito negli anni a disparità di trattamento anche nei confronti dei provvedimenti disciplinari,e a chi scriveva in maniera satirica e pungente venivano comminati 5 anni di squalifica mentre poteva farla franca qualche allievo che scazzottava gli espositori nel bel mezzo di un ring. Aldilà del vasto campionario delle nostre miserie umane delle quali siamo tutti ben consapevoli vorrei esprimere alcune considerazioni sull’attività dell’ultimo consiglio ,già fatte direttamente al nostro capolista Pianelli.Se nella prima riunione di consiglio abbiamo obiettato che come conseguenza della morte del nostro presidente la nomina della giuria al campionato non poteva essere fatta dal consiglio decaduto ,non si capisce il motivo per cui nella riunione successiva è stato nuovamente trattato l’argomento addivenendo ad un accordo su un'altra composizione di giuria.Insomma questo consiglio può o non può nominare la giuria, perché se stabiliamo che lo può fare allora anche la prima giuria poteva essere ritenuta legittima.Come vedete non solo non riusciamo a scrivere le regole ma, laddove ci sono, non riusciamo ad interpretarle, dal momento che tra i tanti giuristi illuminati presenti nella sas non vi è unità di vedute nemmeno circa l’ordinaria e la straordinaria amministrazione ,o meglio, quelli della maggioranza dicono che è ordinaria amministrazione e quelli della minoranza dicono di no,facendoci quindi comprendere che non si tratta di conoscenza delle leggi ma di semplice contrapposizione delle parti.A mio parere ,dal momento che lo statuto afferma che le indicazione riguardo la giuria sono fornite dal comitato tecnico e che questo è presieduto dal Presidente del consiglio,se il presidente muore o si dimette tali indicazioni vengono demandate al nuovo comitato tecnico con alla guida il nuovo presidente. E’ un fatto molto importante perché se siamo assolutamente sicuri di vincere questa battaglia e dovremmo esserlo,non avremmo dovuto fare alcun tipo di concessione,avremmo dovuto attendere l’insediamento del nuovo consiglio e quindi nominare una nuova giuria…….. tutta……… esclusivamente italiana,come è giusto che sia in un momento storico come questo con la Germania ammorbata da ogni genere di corruzione e che andrebbe isolata come la Russia di Putin ,considerato che almeno in questo caso non possiamo addossare alcuna responsabilità alla Nato.Quando tempo addietro qualcuno dei miei amici mi ha chiesto con insistenza di candidarmi alla presidenza della Sas,ho ringraziato e declinato l’invito,sono ancora parte del mondo lavorativo(spero per poco) e in una giornata,fra lavoro e sonno,mi restano a malapena 5 ore da dedicare ai cani,alla famiglia ,ai figli e ad una mamma anziana che ha bisogno di presenza.Durante gli ultimi trentacinque anni ho sempre detto alla mia famiglia “oggi ho da fare,ci amiamo domani”,mancando spesso a compleanni,onomastici e feste comandate,perdendomi quasi tutte le recite scolastiche dei miei figli.Oggi,non voglio perdermi per nessun motivo i primi dentini spuntati alle mie nipoti,le loro uscite dall’asilo,i loro pianti e i loro sorrisi,semplicemente voglio esserci quando fanno capricci e quando hanno bisogno di coccole o di consolazione.Mi interessava invece fare parte di un consiglio,non per mire personali che francamente non ho ,ma per mettermi di traverso ogniqualvolta fosse stato necessario,facendomi garante delle legittime aspettative del socio.L’opposizione fatta dalla “nostra “ lista,non mi ha convinto per niente e in 2 anni,indipendentemente dalla pandemia che comincia ad essere una scusa da accampare ad ogni piè sospinto,è stata praticamente inesistente e oltretutto non v’è traccia di interventi nelle delibere.Il rifiuto di questo apporto ,ma anche di quello di altri soci ,e di conseguenza dell’ apporto anche di un buon bacino elettorale mi fa comprendere chiaramente che c’è stato un accordo tra le parti per la presentazione di un'unica lista che può essere eletta anche in assenza di quasi tutti i soci in assemblea.Ho proposto per primo l’idea di un'unica lista con ampi spazi di convergenza,mettendo insieme però il meglio delle capacità della cinofilia italiana,ognuno negli ambiti dove aveva dimostrato di possedere competenze,Pianelli presidente con Beggiato che faceva appena un passo indietro e Gaudiano ad occuparsi di ciò che aveva dimostrato di saper fare meglio di altrii negli ultimi vent’anni,sfrondando qualche ramo inutile e qualche soggetto di scarso gradimento per i soci e nemmeno tanto presentabile.Oggi,dopo aver tirato tutti inutilmente la volata(è il gergo di un mio amico),dopo due mesi passati a serrare le fila , si va verso una lista unica che è lo specchio del governo precedente,con Luciano purtroppo morto e con l’amico Beggiato trombato.Complimenti . Di tutta questa primavera rivoluzionaria che ritengo sarà destinata a ricominciare,faccio salva la netta presa di posizione della classe giudicante italiana,per la prima volta unita e coesa(quelli che ancora mancano spero si aggregheranno) che forse ha compreso che dispone di una potenza di fuoco illimitata che può arrivare fino alla paralisi dell’intera società.Se lo avessero compreso prima,avremmo avuto sicuramente una società migliore,Musolino stesso sarebbe stata una persona diversa e sicuramente il suo immenso talento ci avrebbe regalato il migliore dei sieger possibili.Avevo intenzione di mettere a riposo la penna,magari utilizzandola per scrivere altro e non come un ascia di guerra sempre pronta a colpire ma mi rendo conto che non è possibile,occorre una classe giudicante coesa per tenere a bada il consiglio,un consiglio preparato,onesto e capace per tenere a bada la classe giudicante e le buone penne di alcuni di noi per tenere a bada entrambi.Ora si va in assemblea,se si dovesse arrivare con due liste contrapposte come mi auguro,consegnerò la mia delega e quella dei miei amici alla lista PIANELLI e ancora una volta come del resto la passata tornata la sosterrò seppur con rinnovate e cresciute perplessità (all’epoca dissi in Assemblea al mio amico Luciano: “Non voto per Pianelli ma voto contro di te),se invece si arriverà con una lista unica ,frutto evidentemente di calcoli politici,farò il mio intervento in assemblea astenendomi dal voto.Porca puttana troia ,non credo ai sogni premonitori,ma il mio amico che è l’unico che mi vuole bene ,mi aveva avvisato. In tutta questa vicenda,pur con grande serenità c’è solo una cosa che mi toglie il riposo,il fatto che durante una videochiamata con il Michelino nazionale lui mi abbia detto: “In consiglio ci andiamo quelli che ci hanno messo la faccia” e chi mi conosce bene sa che se ce l’avessi avuto davanti gliel’avrei staccata di netto……..la faccia.Sarà la stessa faccia che ha votato per la mia squalifica,la stessa che ha votato a favore dello statuto,la stessa che non ha mai obiettato niente in tutti questi anni,votando a favore di quanto proposto dal presidente.Perchè sostenerlo allora?Semplicemente perché è l’unico ad aver messo in moto una compagine alternativa al governo uscente,che vivaddio ha bisogno di un ricambio urgente.D’altra parte ,questa società non può fare a meno di nessuno dei suoi giudici,la classe giudicante ha un’età media di più di settantanni e le aspettative di vita ci dicono che nei prossimi 5 vedrà ridurre le proprie unità di circa il quaranta per cento(non vi grattate che generalmente…quelli che si grattavano sono già morti.).Vuoi o non vuoi il nostro attuale responsabile di allevamento rappresenta il futuro di questa società che non vede e non vedrà ingressi significativi nel prossimo quinquennio.Personalmente gli perdono questo inopportuno scatto in avanti ed anche gli strumenti utilizzati per farlo,è un buon allevatore e il cane lo conosce,forse ha solo bisogno di riflettere un po'.Le dinamiche a cui abbiamo assistito alla fine della stagione scorsa e all’inizio di questa devono far riflettere un po' tutti perché minano l’entusiasmo della gente e la credibilità del sistema e pongono seri dubbi sulla trasparenza e sull’eguaglianza dell’iter selettivo.Il nostro candidato presidente legge poco e non frequenta il web ,ogni capo di stato,ogni singolo membro di un governo una volta alzato al mattino,prima ancora di fare la doccia,legge i giornali ed analizza i social,è un momento imprescindibile della giornata di un politico.Il web della Sas ,con le sue penne pungenti è fatto di cecchini infallibili che hanno piano piano demolito il vecchio governo che pure era tosto,Dio quanto era tosto(Luciano lo aveva capito e stava per disimpegnarsi).Come ho già detto in precedenza,ci abbiamo messo vent’anni per far vacillare un gigante,per il resto ci bastera anchè un misero sputo.Personalmente sono sempre alla ricerca dell’isola che non c’è,ma da tempo ho compreso che la vera felicità non è trovarla……è cercarla. Un saluto,forse dall’unico vero MUSOLINIANO.

venerdì 18 marzo 2022

i cani della leggenda: 7LMV46 IL MARCHIO DELLA GLORIA

Era l’ estate del 2006 e dopo una riunione di consiglio tenuta a Casole bruzio presso l’hotel Virginia,ci dirigemmo verso la casa di Salvatore Furfaro per festeggiare con le nostre famiglie ….francamente……..non chiedetemi cosa.Ci fermammo a parlare all’interno del podere in attesa della cottura del famoso maiale calabrese discutendo del più e del meno,cercando in questo modo di stemperare la fame.Mentre passeggiavo fui attratto improvvisamente dalla sagoma di un cane in lontananza all’interno di un piccolo box e mi avvicinai a lui.Si muoveva freneticamente, con una classe ed un portamento fuori dal comune,non era più giovane ma era un vecchio re deposto che continuava a mostrare i segni di una nobiltà mai sopita,mi avvicinai ulteriormente e lui si fermò mostrando bene in vista un tatuaggio nell’orecchio che era possibile leggere a distanza : 7LMV46,era proprio lui,Dux della Valcuvia,auslese tedesco e sieger Italiano.Per i ragazzi di oggi,che magari non lo sanno,quando non c’era ancora il Dna i cani si tatuavano a garanzia di univocità e confesso che di tutta la mia attività cinofila quella è stata realmente la più trucida e drammatica,si faceva a crudo e sentivi in una mano lo scricchiolio degli aghi che trafiggevano l’orecchio e nell’altra il tremolio doloroso della bocca del cucciolo,7LMV46,dove sette stava per l’anno di nascita della cucciolata(1997) LMV stava per Luciano Musolino Valcuvia e 46 il numero dei cuccioli prodotti da lui fino a quel momento nell’anno.Luciano Musolino nasce in Calabria il giorno di Natale del 1959 da una famiglia di insegnanti ed alla loro influenza si deve probabilmente l’eloquio fluente che utilizzava nelle descrizioni all’interno del ring,è sempre stato un settentrionale convinto e non c’era occasione in cui non mi ricordasse come fosse grato alla madre per aver piantato” baracca e burattini” ,fatto le valigie e trasferito tutta la famiglia al nord. Andava molto fiero del fatto di essere nato il giorno di natale e mi diceva spesso:”Vedi,sono nato lo stesso giorno di Nostro Signore” ed io gli rispondevo: “Si,ma non gli somigli per niente”.Del sud amava ricordare i ritorni estivi e le famose puntate al “Limoneto” ,una famosissima discoteca di Reggio Calabria che voglio sperare esista ancora.Mi raccontava spesso dei viaggi senza soldi in Germania,dei primi guadagni importanti e del meraviglioso rapporto con i fratelli Martin,fra i primi a credere nel talento smisurato di questo ragazzo.Di lui si ricordano due storici sodalizi: Musolino- Bianconi e Musolino- Caniello-Senesi che è storia recente e che conoscete un po' tutti.Con Vasco Bianconi ha costruito una coppia vincente,un braccio e mente assoluto,dove la mente pensa e il braccio è il fronte esecutivo ,che non fa domande,tutt’al più palesa qualche dubbio e ritengo quello sia stato il suo periodo migliore,quello che in qualche modo ha costruito il mito.All’epoca portò a casa un piccolo gioiellino ,una cagna in controtendenza per l’epoca la Ulme de valdovin,piccola (59 cm)dinamica,correttissima , in un epoca in cui il credo di Walter Martin imperava: “la fattrice deve essere grande e simile ad una vacca”.Quando Vasco vide quello “scricciolo” espresse la sua perplessità e Luciano rispose con tono deciso: “Vasco,mettiamo fieno in cascina(parole sue).Questa della media taglia in realtà è sempre stata una leggenda metropolitana ed anche nelle classi adulti femmine di oggi il “prototipo” è costituito da cagne ben al di sopra del limite massimo consentito.Dal 94 al 97,la Ulme conquista tutto quello che è disponibile sulla piazza,tre volte sieger in classe adulti in Italia,una volta va3 in Belgio fino alla vetta più alta,va6 alla Bsz con giudice Helmut Buss.Di lei ricordiamo le mitiche condotte senza guinzaglio al piede di Vasco e le fantastiche camminate verso la gloria.Ma la Ulme è soprattutto la mamma di Una Valcuvia,insieme alla Ester senza dubbio una delle cagne più belle mai prodotte da Luciano Musolino,ma anche della Sandra figlia di Natz von steigerhof auslese italiana e della sorella Simba,mamma di Marco, auslese tedesco e capostipite di una linea oggi presente nei pedigree di tutto il mondo soprattutto attraverso Ulkan von Maikhus.Una della Valcuvia,nasce da un accoppiamento visionario fra soggetti complementari fra loro,entrambi (Nero e Ulme)dotati di un omero più che normale e con Nero che godeva in Germania di una pessima fama,i tedeschi lo chiamavano “una testa che cammina” e mai avrebbero potuto immaginare che tramite Dux e Vegas avrebbe completamente monopolizzato la razza.Una della Valcuvia,scala in breve tutte le classifiche ,conquista il titolo di sieger in Italia e si ferma a causa di un regolamento successivamente eliminato al primo eccellente in Bsz.E’ dall’accoppiamento in assoluta compensazione con Max della loggia dei Mercanti che nasce “L’opera omnia “ di Luciano Musolino,il suo soggetto di maggior valore,la firma d’artista,Dux della Valcuvia,oggi presente in tutti i pedigree del mondo.Il cane fu venduto da cucciolo e recuperato da Luciano intorno ai 6 mesi(o giù di li )e consegnato a un Vasco Bianconi a dire il vero molto perplesso ,che nell’occasione non esitò a manifestare tutti i suoi dubbi.Vasco aveva ragione,quel cane ,come del resto il padre Max rappresentava per l’epoca un elemento di forte innovazione,abituati come si era agli stalloni rustici, con forti ossature e più distesi,sia Dux che Max invece erano cani di “classe”,correttissimi,solidi , asciutti e leggermente compressi come era logico aspettarsi dalle provenienze di Jeck von noricum e Visum,ma con una fluidità di movimento mai vista fino a quel momento.Vasco aveva ragione ma Luciano era un visionario,capace di vedere avanti di vent’anni e ritengo sia stata questa l’operazione che lo ha realmente consegnato al mito.Dux,attraverso il figlio Quantum e soprattutto il nipote Zamp Thermodos,in stazione uno dei soggetti più belli della storia di razza è entrato di prepotenza in tutte le genealogie costituendo al momento la più grossa miniera in produzione.A Dux Luciano era molto legato,e nonostante non fosse propriamente un cuor di leone,all’epoca sbagliò la condotta,per me il suo vero lascito testamentario che oltretutto racchiudeva nel nome,DUX,la sintesi della sua idea della politica ,della quale non ne aveva mai fatto mistero.E’ strano,quando hai un feeling con qualcuno o non ne condividi le idee politiche,o le filosofie di vita o il gusto sulle donne ed io e Luciano in questo abbiamo fatto filotto non avendo realmente niente in comune.Ma, a proposito di donne, ce n’era una che ci metteva d’accordo.Alla fine di un consiglio tenutosi di sabato mi chiese se volevo accompagnarlo scendendo verso casa per un raduno che doveva giudicare nelle Marche,al mattino facemmo colazione insieme e mentre parlavamo si avvicinò al nostro tavolo una donna bellissima,con un profumo inebriante che ancora ricordo,l’accento pariolino,una classe e un portamento da diva del cinema ,si sedette non prima di poggiare senza cura una bellissima tolfa intarsiata(era una borsa molto in voga al tempo) e sorrise dicendoci:”ragazzi,c’è un posto per me?”. Luciano la guardò come per assentire , ed io capì subito che quello era l’amore della sua vita.Sulle donne avevamo gusti un po' differenti,lui era un amante dei fisici mozzafiato,io dei volti che “mi dicono qualcosa”,dammi un bel viso e un po' di cervello e sotto ci puoi appiccicare quello che vuoi,spesso mi diceva: Oro’,sei come mio padre,ti piacciono i culoni”,ovviamente non era vero o meglio anche pure,non voglio Margherita Hack ma almeno una donna che quando apra la bocca non abbia a farti vergognare.Penso sia così,per un un uomo come per una donna,fortunatamente però ognuno cerca cose diverse ,chi la bellezza ,chi l’intelligenza,chi il fascino,chi addirittura …e molto più spesso di quel che pensiamo…. la stupidità,diversamente non ci spiegheremmo il perché di uomini che scelgono alcune donne o viceversa.Personalmente, mi accontento di una donna che mi guardi con gli occhi di mia madre con un unico elemento imprescindibile,odori di pulito.Sappiamo in verità che l’amore è cieco ,è sordo e se necessario si tura anche il naso ed è per questo che molti riescono a trovare l’anima gemella.Ognuno di noi è stato segretamente “innamorato” di Luciano Musolino,persino io che ho “indubitabilmente” l’emisfero destro del cervello a forma di figa,il mio amico presidente del resto era un uomo di gran fascino,ma “fizzusu”(uno capriccioso che ha spesso da ridire) e quando affrontavamo l’argomento ero solito dirgli: “fossi una donna non ti vorrei nemmeno per compagno dietro la processione(i compagni dietro le processioni sono casuali e non si scelgono)”,lui mi rispondeva: “infatti non mi ha voluto nessuno ed io non ho fatto niente per farmi prendere “ e sorrideva.Luciano era un uomo generoso,almeno nei miei confronti,nel 2004 fece scendere in occasione del campionato Italiano di Cosenza il belga Mark van Hout,un grande conduttore dei giorni nostri per affidargli la conduzione del mio cane fresco di risultato in Germania.Quando lo vidi, rimasi impressionato dalla stazza di quell’uomo,sembrava uno scaricatore di porto e mai avrei potuto immaginare che con quelle braccia e con quelle gambe si potesse condurre un cane.Luciano notò la mia perplessità e mi disse: “tranquillo è uno dei migliori sulla piazza”,fu realmente così e francamente non avevo mai visto “danzare” un cane in quella maniera.A fine gara mi avvicinai a Luciano e chiesi quanto dovevo per la conduzione,lo aveva fatto scendere dal Belgio e lo aveva ospitato,ma lui mi rispose: Niente,ho già fatto io “.Gli regalai una ventiquattrore e un biglietto che conservava ancora e che mi mostrò un paio di anni orsono : “per tutti quelli che come te girano il mondo in cerca di gloria e spesso la trovano.”Ritengo quelli siano stati realmente i suoi anni migliori,poi il potere….troppo……poi Landos,un cane difficile da giustificare per un responsabile dell’allevamento e che realmente ci ha diviso e le dinamiche tedesche che hanno svuotato di ogni significato l’elemento selettivo e gli stadi.La storia dirà sicuramente che per oltre quindici anni abbiamo avuto un uomo solo al comando e che quell’uomo ci ha portato nella storia,come nazione,come allevamento,come cani.Per me resta un grande amico,un uomo impossibile, che però mi ha combattuto a viso aperto spesso portandomi a cena ,avvalendosi di motivazioni che non stavano ne in cielo ne in terra,quasi sempre aizzato da giannizzeri ,proprio quelli che avrebbero dovuto tenere a freno il suo ego smisurato.Ora rimarrà per qualche tempo all’interno delle nostre discussioni,spesso motivo di scontro,come avviene per tutti quei personaggi che comunque hanno detto la loro mettendoci la faccia,poi con il tempo più nulla,in una società che non è capace di scrivere niente, nemmeno la propria storia.Dux,al pari di tante stelle di prima grandezza ,non è stato sicuramente un cuor di leone,non lo era lui e non lo era il padre Max e non lo era nemmeno tutta la famigerata famiglia Q.arminius costituita per larga parte da psicopatici, autentici pendagli da forca .Ultimamente discutevo con un amico(queste elezioni hanno di buono il fatto che ci hanno permesso di conoscere gente con cui è ancora possibile parlare di tecnica e di cani) il quale mi chiedeva se la razza avesse potuto fare a meno di questi soggetti tecnicamente ineccepibili seppur “lievemente” mancanti di una componente di tipo importante come il carattere. Probabilmente si,sicuramente si,ma altrettanto sicuramente oggi avremmo un altro cane.Sono dell’idea che all’interno di una linea di sangue ogni soggetto costituisce un piccolo mattoncino,togliendo il quale avremmo un altra tipologia di costruzione.Migliore? non lo so e non lo sapremo mai.Del resto se è vero che il carattere è una componente di tipo importante lo sono altrettanto le correttezze degli appiombi,le giuste angolature,le teste ben cesellate e il corretto portamento delle orecchie e nessuno standard ha mai redatto una classifica della maggiore o minore importanza delle deviazioni delle varie componenti dal tipo costituzionale.Lungo il processo selettivo tanti errori sono stati commessi,alcuni in buona fede altri perseguendo unicamente interessi personali ed oggi abbiamo come unico obiettivo quello di non ripeterli, e sarà possibile solo vigilando attentamente e osservando strettamente le regole.Dux ,durante la sua carriera riproduttiva ha generato diversi soggetti di valore,sia maschi che femmine, tutti molto lontani dalle sciatte controfigure dei giorni nostri.Non possiamo riavvolgere il nastro e il tasto “delete”(cancella) non è un opzione consentita,se io non fossi diventato padre a vent’anni forse oggi sarei amministratore delegato della FCA,ma è anche probabile che sarei morto in una delle tante battaglie della legione straniera o magari mi sarei fatto esplodere in una piazza dopo essermi arruolato fra i martiri di allah.Con i “se” e con i “ma” si costruiscono piacevoli discussioni fra amici ma sicuramente non si riscrive la storia.Nel firmamento di questa razza,Dux è una stella di prima grandezza e vuoi o non vuoi,ogni volta che scorriamo un pedigree che di fatto è il nostro rosario,lui c’è,persino nei cani di coloro i quali,forse a ragione, non l hanno mai amato. We shall overcome

mercoledì 9 marzo 2022

il Wesen test in tempi di guerra

Mi piace pensare che ognuno possa vivere la cinofilia come gli pare ,chi instaurando un rapporto simbiotico con il cane vivendolo come fosse un figlio, chi facendone di lui un piccolo soldato e chi semplicemente un compagno di gite in montagna,di scarrozzate in bicicletta o di traversate in canoa.Io appartengo all’ultima categoria,ho sempre avuto la filosofia “un uomo ,un cane” e ritengo possa essere questa la mia personale ricetta per la felicità.Quando i numeri crescono ,a meno che non si tratti di allevamenti professionali,diminuiscono drasticamente le nostre libertà fino ad essere compresse totalmente,non permettendoci di stare male,di viaggiare e quel che è peggio di avere una vita sociale a prescindere dalla cinofilia.Oltretutto la mia è una scelta obbligata non avendo alcun tipo di aiuto in famiglia,mio figlio che condivide con me la passione è sempre in giro per navi ed oceani,mia moglie fa da sempre la moglie di Ponzio Pilato,vuol bene ai cani ,a me ….ma “veditela tu che io ho già troppo da fare”,le figlie li adorano ma mi considerano un senza cuore,gli affido un compito,lo disattendono del tutto e non aspettano altro che liberarli da quelle che definiscono le patrie galere, i box.Qualche mese fa,per consentirmi una gita nella mia casa di montagna, affidai a una di loro la mia cucciola figlia di Asap raccomandandogli qualche piccola attenzione,movimento quanto basta, “ hai tre box puliti devi solo spostarla ogni giorno”,un bicchiere di mangime al mattino ed uno alla sera”.Dopo tre giorni la trovai felicissima , incinta di tre mesi,e l’esame radiografico dimostrava l’ingestione di una intera pianta ornamentale.Oddio ,non è che chissà che mi aspettassi,dal momento che una ventina di anni prima,alla stessa figlia avevo affidato Quai thermodos,fresco del titolo di auslese sas,raccomandandomi accoratamente di curarne l’alimentazione ritrovandolo poi in rosticceria anche lui felicissimo,intento a sgranocchiare un intero cosciotto di pollo con tanto di patatine, ketchup e maionese.Il nostro è un cane duttile,o almeno così abbiamo sempre amato definirlo, adattabile ad ogni ruolo nei limiti della dignità e ragionevolezza ma è anche un cane proveniente da una selezione umana che non sempre evidentemente è stata capace di scegliere “i migliori” in base a caratteristiche oggettive di qualità e in applicazione di criteri funzionali.Abbiamo più volte detto che a partire da una certa data(e francamente non è nemmeno utile stabilire quale)è avvenuta una vera e propria dicotomia della razza con la ricerca da una parte di sempre più vacui elementi estetici e dall’altra di performance addestrative sempre più spinte e già trent’anni orsono scrissi chiaramente che ormai si allevavano due razze distinte,entrambe e per diversi motivi ai confini dello standard.All’interno di questa forbice le cui lame si allontanano sempre di più,ci sono uno sparuto numero di individui che altrettanto erroneamente riteniamo ancora all’interno dello standard e cioè quei cani da lavoro che ancora conservano i tratti di un buon pastore tedesco ma che mai potrebbero competere a buoni livelli in ambiente espositivo e quei cani da esposizione dotati di buoni istinti caratteriali e che mai potrebbero competere se non con ruolo di comprimari in ambiente addestrativo.L’Iter selettivo è unico ma le esigenze sono assolutamente diverse dal momento che un cane da lavoro,SEMPRE ALLA RICERCA DI PUNTI, comincia la propria carriera agonistica intorno ai tre anni per raggiungere la piena maturità ed i risultati ad una età in cui un cane da esposizione si è già ritirato da un pezzo se non è addirittura morto.Un cane che aspiri infatti alla qualifica massima di auslese o di eccellente di punta, all’età di tre anni deve essere già corredato di ogni grado di addestramento dal momento che a cinque quasi tutti hanno serie difficoltà a trovare una collocazione vincente in un ring.Come si può facilmente evincere anche il semplice approccio all’igp avviene in tempi differenti e mentre un cane da esposizione ha tempi strettissimi per il suo conseguimento,pensiamo ad esempio ad una fattrice o ad uno stallone che per riprodurre cuccioli vincenti devono già essere in possesso del brevetto,un cane da lavoro oltre ad approcciarsi sin dalla tenera età con le dinamiche del lavoro,ha tempo sino agli otto /nove anni(in soggetti in buona salute)per raggiungere dei buoni risultati..Come diceva il mio insegnante “dove non ci accompagna la scienza che almeno ci accompagni la logica” . Per questi due tipi di soggetti con differenti esigenze agonistiche esiste un unico iter selettivo e spesso il giudice da lavoro chiude un occhio per consentire ad un cane cosiddetto di bellezza di superare il brevetto ed il giudice di bellezza li chiude entrambi per immaginare che quello che ha davanti è ancora un pastore tedesco(non sempre ovviamente).Il nostro è stato un iter selettivo particolarmente tribolato,partito con un percorso semplice e che dovremmo rimpiangere tutti, fatto da resistenza ,sch1 e selezione per poi essere riempito di tanti ingredienti come i piatti mal cucinati ai quali aggiungiamo ogni genere di “ncuacquio” per dargli un po' di sapore .Con il tempo abbiamo assistito all’aggiunta del bh , il brevetto del buon cittadino che poteva tralaltro essere inserito all’interno dell’ igp , ed infine , l’ode alla follia, il famigerato Wesen test.Penso di essere stato il primo a dedicare uno scritto sull’inutilità di questa “prova”,e quasi tutti i grandi tecnici tedeschi tra cui anche Reinhard Mayer si sono successivamente accodati,alcuni scrivendomi in privato per dirmi che erano assolutamente d’accordo con me.Ribadiamo innanzitutto che il wesen test è una prova e non un test dal momento che il “candidato” per sostenerla si prepara preventivamente ripetendo “a casa” gli esercizi prestabiliti ed è proprio in questa preventiva conoscenza che sta la differenza .Il test sul quoziente intellettivo umano per esempio è costituito da una serie di 40 domande non conosciute e permette di determinare il proprio livello di capacità di apprendiimento e comprensione,nonché la capacità di risoluzione rapida di problemi che vengono posti.Oltretutto il wesen test è ripetibile ,si può essere “bocciati” e quindi ritenuti poco adatti ad essere avviati all’allevamento e ripeterlo e cosa…..ancora peggiore non è propedeutico,cioè puoi fare prima il Bh,poi l’igp e infine il wesen test che di fatto doveva stabilire se potevi essere avviato a fare le prove precedenti.IL WESEN TEST in realtà è frutto dell’ultima follia tedesca e nasce per venire incontro ad una particolare esigenza,cito testualmente quanto dichiarato dalla maggiore società di tutela al mondo del cane da pastore tedesco :In Sv si alleva la razza da oltre 125 anni,fino ad oggi non esistono “annotazioni” per quanto riguarda la disinvoltura,la socializzazione ,la sensibilità ai rumori,la stabilità del movimento,la destrezza,il gioco e la pulsione predatoria e il carattere di base dei nostri soggetti allevati.I tedeschi,badate bene sottoscrivono chiaramente come in 125 anni di selezione a loro dire…. non hanno prestato attenzione a tutti questi elementi ,ma a pensarci bene, le caratteristiche sinora citate e oggetto del test sono abbondantemente contenute sia nelle gare di addestramento che nelle esposizioni.Disinvolura e sensibilità ai rumori e persino la stabilità nel movimento sono attitudini che testiamo in ogni esposizione di bellezza o di addestramento ,i nostri cani si esprimono infatti fra gruppi di persone starnazzanti che gridano all’impazzata intorno ad un ring,agitando molotov di plastica contenente pietrisco, trombe con acutezza di suono da fare invidia alle sirene delle portaerei,il tutto mentre un impavido sceriffo spara nel ring all’impazzata.Si,si sentiva assolutamente la necessità di questa prova,Il mondo è effettivamente pieno di psicopatici che lanciano catene o ciotole dai balconi e di gente che passeggia per le strade brandendo una motosega che ….badate bene ….deve essere priva di catena .Ma poi,quale essere vivente dovrebbe essere così stupido e incosciente da non “scantarsi”(dal siciliano…improvviso scatto di paura di fronte ad un evento imprevisto) di fronte all’improvvisa comparsa di uno stimolo “negativo”?Solo un essere vivente che “gli puzza di campare”,ma i cani fortunatamente obbediscono ad istinti primordiali .Aldilà di ogni considerazione sull’argomento che ovviamente sto enfatizzando ,resta l’insostenibilità di questo iter infinito che non ha spostato di una virgola le qualità caratteriali del nostro cane ,dal momento che le statistiche dicono che tutti ,nessuno escluso,superano il test.Sta di fatto che il wesen test è oramai parte dell’iter selettivo e viene erogato al costo più alto che sia stato mai preteso per una prova, in italia come in Germania,150 euro se comprensivo di mora(neanche parlassimo di cambiali).Il wesen test a questi costi ha probabilmente salvato…temporaneamente… l’Sv dal default(il fallimento) ed ha contribuito in maniera fattiva all’acquisto della sede da parte della sas ma per una sorta di circolo vizioso ha fatto diminuire drasticamente il numero dei soci(in Germania il declino è inarrestabile anche in considerazioni dei noti elementi di corruzione) e il numero di cani da avviare all iter selettivo.L’intento era quello di fare uscire i cani dai box,ma non per mandarli a cena da “Vissani”.Facciamo pulizia delle tante prove inutili ,non c’è più trippa per gatti e ricordiamoci anche che già da oggi il mondo è molto più povero.Ah dimenticavo,se per i più svariati motivi si volesse fare il wt in Italia per poi concludere il percorso addestrativo in Germania,,dovrete ripeterlo,perché la madrepatria il nostro Wt ,pagato se moroso al prezzo di 4 giornate lavorative di un bracciante al sud,non lo riconosce. Ps.ho tentato di scrivere una mia cagna alla selezione,è una figlia del covid,nata a inizio 2018,è già in possesso del bh e di un igp eseguito brillantemente con i propri piedi:Siccome il wesen test è stato introdotto con efficacia retroattiva,questo soggetto è già nato moroso,un po' come i nostri figli che nascono con un debito pubblico di 2000 miliardi che graverà sulle loro spalle.Vabbene,pagheremo 150 euro per ballare il flamenco sul tavolo,agitando catene al ritmo di una motosega ,sostentadoci ogni tanto mangiando una mela trovata sotto la cassetta del fruttarolo, ma mi dicono che la nostra cagna ha un altro problema,ha solo una qualifica ottenuta in una gara Enci con il giudice Luciano Musolino e le qualifiche enci non hanno valore in Sas ai fini selettivi.Bene,ho una qualifica ottenuta con il responsabile nazionale dell’allevamento italiano in una gara svolta all’interno dell’Enci,ente supremo della cinofilia italiana,sotto la cui egida opera la Sas che non ha alcun valore.Dovrò quindi rimandare la selezione in attesa di poter fare la qualifica nella prima gara a disposizione,che sarà di molto buono in Adulti femmine (superati i tre anni e senza la selezione in Italia……..a differenza che in Germania non è possibile ottenere la qualifica di eccellente).Non ho parole e spero non ne abbiate nemmeno voi che leggete e siete veramente in tanti. We shall overcome.

mercoledì 2 marzo 2022

I cani della leggenda: l'antidivo,Nando vom gollerweiher

Tra le stelle del firmamento della nostra razza esistono varie tipologie di grandezza, quelle cadenti ,ossia le scommesse irrimediabilmente perdute di qualche responsabile poco avveduto,le “nova” vale a dire quelle che hanno colorato il cielo di luce ed infine le “supernova”, che esplodono in maniera fragorosa ed illuminano le tenebre con una luce più intensa di un’ intera galassia.Sorvolando sulle prime ,presenti irrimediabilmente in tutte le gestioni di ogni responsabile di allevamento( spesso infatti si tratta di “morti annunciate”) ,alla “nova” appartengono i buoni riproduttori,vale a dire quei soggetti che hanno rispettato le aspettative riposte su di loro ed hanno contribuito in qualche modo alla lenta e costante evoluzione della razza.Questa è ovviamente la categoria più importante in quanto indica il vero cammino cadenzato della razza,la mantiene nei margini dello standard e funge da paletto di confine.Abbiamo poi le stelle di prima grandezza,quei soggetti apparsi improvvisamente nel nostro firmamento che hanno portato all’interno della razza elementi di innovazione tali che dopo il loro passaggio il gusto per il pastore tedesco non è stato più lo stesso e tutto ciò che si discostava fenotipicamente(l’insieme delle caratteristiche morfologiche visibili) da quel gusto non era più in grado di reggere al tempo.Esempio classico sono stati sicuramente i fratellastri Uran e Quando,che sul finire degli anni ottanta monopolizzarono completamente la razza imponendo un immagine al cospetto della quale ogni tipologia appariva superata, demodè.A farne le spese furono ad esempio i Trienzbachtal,soggetti rustici,solidi,funzionali ma con delle componenti di tipo che allora vennero ritenute superate e non più al passo con i tempi.A dire il vero di questo “fenomeno” Walter Martin fornì un'altra spiegazione e disse che Leopold Bucher cercò per tutta la vita di creare un soggetto che avesse nel suo pedigree esclusivamente cani rivenienti dal suo allevamento,alla fine lo ottenne ma finì con il perdere irrimediabilmente il cane.Questa frase è sicuramente attribuita a Walter ma quanto fosse legata ad una effettiva convinzione e quanto ai normali piccoli “dispetti” fra grandi competitori non è dato sapere e neppure ci interessa.Ci sono poi quelle luci fioche che brillano a distanza ,dapprima piccole piccole e via via sempre più consistenti,visibili anche ad occhio nudo ma a cui nessuno presta attenzione,che brillano di luce intermittente ,poi fissa seppur relegata in un posto nascosto dell’universo,è questa la stella di NANDO VON GOLLERWEIHER.Nando è il frutto di una delle intuizioni di Ambrogio Verpelli noto personaggio della nostra società al quale forse dovremmo cominciare a rendere qualche merito, abituati come siamo a renderne sin troppo a chi forse ne ha molti di meno ,riviene da una classe giovanissimi non molto talentuosa ,dove tra i primi dieci cani soltanto in due avrebbero in qualche modo scritto la storia,lui e Giovanni Kapellemberg che oggi ritroviamo in tantissimi certificati .Nasce con un affisso sconosciuto e questo fu probabilmente la causa del suo riconoscimento tardivo ma conta su una robusta linea di sangue che non conteneva consanguineità,il padre Yello von ST.Michaels berg,figlio di Enzo Buchhorn,ottiene l’eccellente 12 nella stessa classe in cui Nando si piazza ultimo tra gli auslese,la mamma invece è una Bierstadter hoh figlia di Kevin Murtal e rappresenta una delle pochissime combinazioni vincenti con all’interno Rikkor Bad Boll.Sono sempre stato un grande tifoso di Nando,eppure era decisamente lontano dal mio ideale di tipo, zeppo come era di qualità positive ma anche di indubbie criticità alle quali non ho mai fatto alcun tipo di sconto e l’ho utilizzato non appena mi si è presentata l’occasione,durante il suo temporaneo soggiorno a Potenza .Nando era un cane grande e con una intensa espressività,una testa con volumi non comuni seppur priva di ogni forma di esagerazione ed un’ angolatura scapolo omerale ideale,aveva un omero di una lunghezza incredibile.Il suo garrese non era particolarmente rilevato e il suo dorso presentava una lieve interruzione all’altezza delle vertebre dorsali e di conseguenza,come spesso avviene in questi casi la sua groppa era un po' corta e sfuggente.Mi venne incontro all’arrivo con il suo fare da “zuzzurellone” invitandomi ripetutamente al gioco con un legnetto e fu così che ne rimasi immediatamente stregato.Aveva colori intensi e bellissimi ed uno sguardo che esprimeva fierezza e nobiltà,non era il cane dei miei sogni , ho sempre ricercato soggetti geometrici,armonici e lineari,eppure ebbi subito la sensazione di trovarmi davanti un razzatore.Per tutti i giudici era unicamente il cane di Ambrogio e come tale meritava rispetto a prescindere,ma nessuno gli diede mai la considerazione che realmente meritava ,per i suoi meriti,per le sue indubbie ed evidenti qualità.Sempre ben piazzato ovunque e con chiunque ,nessuno ebbe per lui alcuna menzione particolare.Stessa sorte in questo senso la subì in Italia il nostro Ghildo anche se in questo caso parliamo di storie diverse,se per Nando infatti la disattenzione è in larga parte dovuta al suo proprietario e scopritore,da sempre poco attento alla protezione dei suoi investimenti,nei confronti di Ghildo,che in realtà vantava tantissimi estimatori compreso il sottoscritto, ci fu un vero e proprio ostracismo da parte dell’allora responsabile di allevamento italiano,con obiezioni tecniche che riguardavano ora i colori(sic!) ora la testa(sic!sic!).La storia dice che sia Ghildo che Nando si sono comunque ritagliati la loro stella sull’Hollywood boulevard, il loro piccolo pezzo di cielo a testimonianza del fatto che nessuno potrà mai soffocare il talento.La stella di Nando ormai vive di luce propria e nonostante abbia coperto pochissime femmine di grande qualità,il suo nome lo troviamo sparso per ogni dove,molto più frequentemente di quel che pensiamo,autentico pilastro della razza(la mamma del richiestissimo Champ von Hannes è ad esempio una figlia di Mentos).Nando ha trasmesso piacevolezza di tipo ,armonia,colori ed ottima esenzione da displasia oltre alle straordinarie doti caratteriali.Giuli della valle dei rovi,Ferro hoenzelle e Paer blue iris ,oltre al fratello Pares hanno conquistato il titolo di auslese in varie nazioni e Paer è stato senza dubbio uno degli auslesi più belli mai proclamati nel nostro paese,mentre in Germania Mentos von osterberger land ha conquistato più volte il titolo di auslese e infine quello meritatissimo di sieger ,autore di una delle migliori prove caratteriali a cui abbiamo assistito ad una siegerschau.Da lui il bellissimo Yuri osterberger land e da questo Marlboro hilton e tutto ciò che da loro è venuto.Nando è stato il vero razzatore, il cane che riesce a donare alla razza il meglio di se tenendo a bada i propri “DEMONI”,i suoi figli erano in taglia,quasi tutti corretti,armonici e pieni di tipo e muniti di straordinarie doti caratteriali.Sebbene ai giorni nostri alcuni soggetti di scarso valore zootecnico riescono ad avere un importante impatto sulla razza grazie all’intervento di potenti finanziatori che ne garantiscono un massiccio utilizzo intercettando le migliori femmine sulla piazza, il talento prescinde comunque dalla gestione e si esprime indipendentemente dall’attenzione o dalla trascuratezza.Nando si è imposto nonostante tutto, ed oggi è possibile trovarlo all’interno dei certificati molto più spesso di quanto possiamo immaginare.Sul finire della carriera ,durante una delle sue innumerevoli cene,chiesi ad Ambrogio Verpelli se fosse stato possibile ottenere il cane in stazione di monta e lui sorridendo mi disse:”Ti ho offerto tutto per venire con me(è vero) e tu hai sempre rifiutato ed ora mi chiedi l’unico cane che non ti posso dare,ne sarei felice,ma appartiene a mia moglie e lei non se ne può separare”.Lo ringraziai ugualmente e ne fui felice,un grande campione in fondo merita di chiudere l’esistenza accanto alla persone che gli hanno voluto bene,ma questa in verità dovrebbe essere la sorte di tutti i cani del mondo. Wes hall Overcome.