mercoledì 2 marzo 2022
I cani della leggenda: l'antidivo,Nando vom gollerweiher
Tra le stelle del firmamento della nostra razza esistono varie tipologie di grandezza, quelle cadenti ,ossia le scommesse irrimediabilmente perdute di qualche responsabile poco avveduto,le “nova” vale a dire quelle che hanno colorato il cielo di luce ed infine le “supernova”, che esplodono in maniera fragorosa ed illuminano le tenebre con una luce più intensa di un’ intera galassia.Sorvolando sulle prime ,presenti irrimediabilmente in tutte le gestioni di ogni responsabile di allevamento( spesso infatti si tratta di “morti annunciate”) ,alla “nova” appartengono i buoni riproduttori,vale a dire quei soggetti che hanno rispettato le aspettative riposte su di loro ed hanno contribuito in qualche modo alla lenta e costante evoluzione della razza.Questa è ovviamente la categoria più importante in quanto indica il vero cammino cadenzato della razza,la mantiene nei margini dello standard e funge da paletto di confine.Abbiamo poi le stelle di prima grandezza,quei soggetti apparsi improvvisamente nel nostro firmamento che hanno portato all’interno della razza elementi di innovazione tali che dopo il loro passaggio il gusto per il pastore tedesco non è stato più lo stesso e tutto ciò che si discostava fenotipicamente(l’insieme delle caratteristiche morfologiche visibili) da quel gusto non era più in grado di reggere al tempo.Esempio classico sono stati sicuramente i fratellastri Uran e Quando,che sul finire degli anni ottanta monopolizzarono completamente la razza imponendo un immagine al cospetto della quale ogni tipologia appariva superata, demodè.A farne le spese furono ad esempio i Trienzbachtal,soggetti rustici,solidi,funzionali ma con delle componenti di tipo che allora vennero ritenute superate e non più al passo con i tempi.A dire il vero di questo “fenomeno” Walter Martin fornì un'altra spiegazione e disse che Leopold Bucher cercò per tutta la vita di creare un soggetto che avesse nel suo pedigree esclusivamente cani rivenienti dal suo allevamento,alla fine lo ottenne ma finì con il perdere irrimediabilmente il cane.Questa frase è sicuramente attribuita a Walter ma quanto fosse legata ad una effettiva convinzione e quanto ai normali piccoli “dispetti” fra grandi competitori non è dato sapere e neppure ci interessa.Ci sono poi quelle luci fioche che brillano a distanza ,dapprima piccole piccole e via via sempre più consistenti,visibili anche ad occhio nudo ma a cui nessuno presta attenzione,che brillano di luce intermittente ,poi fissa seppur relegata in un posto nascosto dell’universo,è questa la stella di NANDO VON GOLLERWEIHER.Nando è il frutto di una delle intuizioni di Ambrogio Verpelli noto personaggio della nostra società al quale forse dovremmo cominciare a rendere qualche merito, abituati come siamo a renderne sin troppo a chi forse ne ha molti di meno ,riviene da una classe giovanissimi non molto talentuosa ,dove tra i primi dieci cani soltanto in due avrebbero in qualche modo scritto la storia,lui e Giovanni Kapellemberg che oggi ritroviamo in tantissimi certificati .Nasce con un affisso sconosciuto e questo fu probabilmente la causa del suo riconoscimento tardivo ma conta su una robusta linea di sangue che non conteneva consanguineità,il padre Yello von ST.Michaels berg,figlio di Enzo Buchhorn,ottiene l’eccellente 12 nella stessa classe in cui Nando si piazza ultimo tra gli auslese,la mamma invece è una Bierstadter hoh figlia di Kevin Murtal e rappresenta una delle pochissime combinazioni vincenti con all’interno Rikkor Bad Boll.Sono sempre stato un grande tifoso di Nando,eppure era decisamente lontano dal mio ideale di tipo, zeppo come era di qualità positive ma anche di indubbie criticità alle quali non ho mai fatto alcun tipo di sconto e l’ho utilizzato non appena mi si è presentata l’occasione,durante il suo temporaneo soggiorno a Potenza .Nando era un cane grande e con una intensa espressività,una testa con volumi non comuni seppur priva di ogni forma di esagerazione ed un’ angolatura scapolo omerale ideale,aveva un omero di una lunghezza incredibile.Il suo garrese non era particolarmente rilevato e il suo dorso presentava una lieve interruzione all’altezza delle vertebre dorsali e di conseguenza,come spesso avviene in questi casi la sua groppa era un po' corta e sfuggente.Mi venne incontro all’arrivo con il suo fare da “zuzzurellone” invitandomi ripetutamente al gioco con un legnetto e fu così che ne rimasi immediatamente stregato.Aveva colori intensi e bellissimi ed uno sguardo che esprimeva fierezza e nobiltà,non era il cane dei miei sogni , ho sempre ricercato soggetti geometrici,armonici e lineari,eppure ebbi subito la sensazione di trovarmi davanti un razzatore.Per tutti i giudici era unicamente il cane di Ambrogio e come tale meritava rispetto a prescindere,ma nessuno gli diede mai la considerazione che realmente meritava ,per i suoi meriti,per le sue indubbie ed evidenti qualità.Sempre ben piazzato ovunque e con chiunque ,nessuno ebbe per lui alcuna menzione particolare.Stessa sorte in questo senso la subì in Italia il nostro Ghildo anche se in questo caso parliamo di storie diverse,se per Nando infatti la disattenzione è in larga parte dovuta al suo proprietario e scopritore,da sempre poco attento alla protezione dei suoi investimenti,nei confronti di Ghildo,che in realtà vantava tantissimi estimatori compreso il sottoscritto, ci fu un vero e proprio ostracismo da parte dell’allora responsabile di allevamento italiano,con obiezioni tecniche che riguardavano ora i colori(sic!) ora la testa(sic!sic!).La storia dice che sia Ghildo che Nando si sono comunque ritagliati la loro stella sull’Hollywood boulevard, il loro piccolo pezzo di cielo a testimonianza del fatto che nessuno potrà mai soffocare il talento.La stella di Nando ormai vive di luce propria e nonostante abbia coperto pochissime femmine di grande qualità,il suo nome lo troviamo sparso per ogni dove,molto più frequentemente di quel che pensiamo,autentico pilastro della razza(la mamma del richiestissimo Champ von Hannes è ad esempio una figlia di Mentos).Nando ha trasmesso piacevolezza di tipo ,armonia,colori ed ottima esenzione da displasia oltre alle straordinarie doti caratteriali.Giuli della valle dei rovi,Ferro hoenzelle e Paer blue iris ,oltre al fratello Pares hanno conquistato il titolo di auslese in varie nazioni e Paer è stato senza dubbio uno degli auslesi più belli mai proclamati nel nostro paese,mentre in Germania Mentos von osterberger land ha conquistato più volte il titolo di auslese e infine quello meritatissimo di sieger ,autore di una delle migliori prove caratteriali a cui abbiamo assistito ad una siegerschau.Da lui il bellissimo Yuri osterberger land e da questo Marlboro hilton e tutto ciò che da loro è venuto.Nando è stato il vero razzatore, il cane che riesce a donare alla razza il meglio di se tenendo a bada i propri “DEMONI”,i suoi figli erano in taglia,quasi tutti corretti,armonici e pieni di tipo e muniti di straordinarie doti caratteriali.Sebbene ai giorni nostri alcuni soggetti di scarso valore zootecnico riescono ad avere un importante impatto sulla razza grazie all’intervento di potenti finanziatori che ne garantiscono un massiccio utilizzo intercettando le migliori femmine sulla piazza, il talento prescinde comunque dalla gestione e si esprime indipendentemente dall’attenzione o dalla trascuratezza.Nando si è imposto nonostante tutto, ed oggi è possibile trovarlo all’interno dei certificati molto più spesso di quanto possiamo immaginare.Sul finire della carriera ,durante una delle sue innumerevoli cene,chiesi ad Ambrogio Verpelli se fosse stato possibile ottenere il cane in stazione di monta e lui sorridendo mi disse:”Ti ho offerto tutto per venire con me(è vero) e tu hai sempre rifiutato ed ora mi chiedi l’unico cane che non ti posso dare,ne sarei felice,ma appartiene a mia moglie e lei non se ne può separare”.Lo ringraziai ugualmente e ne fui felice,un grande campione in fondo merita di chiudere l’esistenza accanto alla persone che gli hanno voluto bene,ma questa in verità dovrebbe essere la sorte di tutti i cani del mondo.
Wes hall Overcome.
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