mercoledì 1 giugno 2022
La taglia,un problema piccolo piccolo
Di tutte le problematiche che un allevatore deve affrontare quella della taglia è sicuramente la più spinosa perchè rappresenta l’investimento più a lungo periodo che si possa fare su un soggetto ,occorre infatti attendere quasi un anno per la sua definitiva definizione .Se da una parte esiste uno standard che indica le misure e stabilisce un indice di tolleranza in un centimetro ,dall’altra assistiamo continuamente al suo sforamento e negli ultimi anni abbiamo visto conferire il titolo di sieger,cioè il soggetto che meglio rappresenta la razza in un dato momento storico a individui che andavano ben oltre il limite consentito come ad esempio Ballack,Willi,Gary.Ovviamente ,se si decidesse alla stato dell’arte di applicare alla lettera l’indice di tolleranza avremmo gran parte dei soggetti fuori dallo standard e se decidessimo di essere ancora più rigidi negando la selezione a tutti quei soggetti che esuberano la taglia di oltre un centimetro probabilmente vedremmo la nostra razza decimata per oltre il sessanta per cento dei suoi appartenenti. Affronterò questo argomento con la consapevolezza di chi,come voi, è alle prese con problematiche di varia natura ,dalla taglia alla displasia,dalle correttezze ai denti,al carattere ,da persona che si aggira nell’iter selettivo come all’interno di un campo minato ed è costretto ad operare scelte a volte dolorose per non vanificare il lavoro di anni.La taglia a differenza delle correttezze ,dei colori o di tutto quanto è visibile agli occhi è un dato fortemente soggettivo in quanto sono solo in due a conoscerlo,il proprietario e il giudice che effettua le misurazioni e vi esorto a diffidare assolutamente dalle valutazioni fatte ad occhio.Altro dato importante è la difficoltà di ottenere una misurazione assolutamente attendibile,il cane infatti ,a seconda della posizione che assume potrebbe “restituirci” una misura diversa e con un limite di tolleranza di un centimetro è possibile essere dentro o fuori con estrema facilità.Come dico ai miei ragazzi,noi dobbiamo misurare il nostro cane…… “per noi”,quindi consiglio di bloccare il cinometro sul centimetro 61 o 66 ,poggiarlo all’altezza del garrese e se questo lascerà aria al di sotto della base vorrà dire che ……siamo o dovremmo……essere fuori.Il problema taglia ha un impatto economico importante sulla vita dell’allevatore in considerazione dell’arco temporale necessario alla sua definizione,se infatti sei mesi sono sufficienti per la dentatura definitiva e sempre a quell’età una preventiva alle articolazioni può fornire buone indicazioni sulle aspettative future,per la taglia,come dicevamo, occorre aspettare un intero anno di vita e quindi cercheremo di dare indicazioni che consentano di fare alcune previsioni.Sul nostro campo ,per abitudine consolidata cominciamo a misurare i nostri soggetti in tenera età anche solo per motivi statistici,i dati rilevati su tantissimi cani misurati ci portano ad affermare con buoni margini di sicurezza che se una femmina a sei mesi misura 51, 52, 53 centimetri e un maschio 55,56, 57, ci sono buone possibilità che la taglia definitiva richiesta dallo standard possa essere rispettata,al contrario invece nei soggetti di grosse dimensioni quasi sempre è possibile rilevare già a sei/sette mesi misure molto vicine ai limiti massimi .Partiamo da un presupposto inconfutabile e cioè……….. se è vero che la genetica è imprevedibile è altrettanto vero che tutto quanto “metti dentro” in un soggetto lo ritroverai in futuro, è come se lasciassi sul fondo di una piscina una bottiglia di plastica vuota , non sai in che punto ,ma stanne certo, ritornerà a galla.Sono un uomo sufficientemente alto,1,84 cm , nasco da genitori normali di statura,ma ho entrambi i nonni che superavano il metro e ottantacinque ed è quindi così spiegabile la mia taglia “sostenuta”.Siamo dei mammiferi ed obbediamo alle stesse leggi della genetica,se tu hai gli occhi blu ci sono buone possibilità che li abbia anche tuo figlio …ma non la certezza , mentre è invece matematico che quella variante del colore ricomparirà nelle prossime generazioni future a te riconducibili.Questo problema della taglia ha assunto ultimamente “dimensioni” preoccupanti ed un po' come succede alle tendenze che nascono nelle grandi città metropolitane per poi propagarsi nelle periferie,il problema è stato inizialmente “avvertito” in Germania per poi essere recepito nel resto del mondo.Luciano Musolino,qualche anno fa ,a bordo ring di un Gorrieri mi disse : “Oro’ ,noi a differenza della Germania non abbiamo problemi di taglia” ed …allora.. aveva ragione.Oggi,questo problema è presente prepotentemente nei nostri allevamenti in virtù di un principio semplicissimo,quando la motrice di un treno accelera è la prima a subire l’aumento della velocità e solo dopo la avvertono tutti i vagoni ad essa collegati e lo stesso dicasi per la frenata.La taglia dei nostri cani è aumentata,basta del resto esaminare la maggior parte delle auslesi tedesche,per renderci conto che sebbene ottimamente costruite viaggiano quasi tutte sui 62/63 centimetri.Ovviamente non c’è bisogno di modificare lo standard come qualcuno sostiene impropriamente ,le misure sono quelle giuste per garantire al nostro pastore tedesco un movimento efficace ottenendo il massimo risultato dallo sforzo profuso, stabiliamo invece quali possono essere i limiti dell’effettiva tolleranza e i veri punti di rottura.C’è anzitutto un binomio terribile che si deve evitare nel momento in cui si decide di investire comunque su un soggetto di taglia sostenuta,vale a dire l’eccesso di taglia unito all’eccesso di angolature del posteriore,soggetti costruiti in questa maniera hanno scarsissima resistenza e tenderanno sistematicamente all’ambio e sarà praticamente impossibile rimetterli al trotto.Se perfettamente disegnato,con corrette angolature anteriori e posteriori e perfetto parallelismo degli appiombi un pastore tedesco potrà sostenere un eccesso di taglia massimo di tre centimetri nelle femmine,quindi 63,mentre invece i maschi ,che scontano un maggior volume delle masse ed un ossatura più significativa intorno ai 68 perdono di resistenza e solo pochissimi(sono le eccezioni che confermano le regole)riescono a difendersi agevolmente all’interno del ring.Fuori da queste misure,tranne rarissime eccezioni,cioè a 64 e 69 non vi è alcuna possibilità per un pastore tedesco di trottare in maniera efficace ed ergonomica e se lasciato libero in un prato lo vedrete ambiare sistematicamente.Ricordiamo anche che un pastore tedesco che fa dell’ambio la sua andatura abituale non va corretto o allenato per attenuarne il difetto,va semplicemente “escluso dalla riproduzione selezionata”,perché l’ambio è senza dubbio la spia di gravi problemi di costruzione,il movimento in antitesi con quello della nostra razza .Consiglio a tutti coloro i quali si avviano a questo sport di considerare la bicicletta la vera compagna di vita,una buona pedalata di qualche chilometro al mattino sostituirà la funzione del gregge e ci permetterà di testare la capacità di movimento del nostro amico e soprattutto la sua resistenza,ricordate sempre che a un pastore tedesco ben costruito verrà spontaneo trottare.Provate a fare continui cambi di marcia,magari fermandovi e ripartendo,vi renderete conto che un soggetto iperangolato nel posteriore avrà una minore resistenza e se per giunta supererà i 63 centimentri tenderà come dicevamo irrimediabilmente all’ambio e vi risulterà difficilissimo rimetterlo al trotto sia pur con piccoli colpi di guinzaglio .Un soggetto da 63 cm invece(prendiamo come esempio le femmine), se perfettamente angolato,di giusta lunghezza e con appiombi assolutamente paralleli potrà percorrere qualsiasi distanza senza evidenti segni di affaticamento.Se ben disposto caratterialmente e di buona famiglia potrete senza meno avviarlo alla pratica di allevamento ,badate bene però, che “abbiamo messo polvere sotto il tappeto” e nel suo accoppiamento e in quello della sua progenie occorrerà prendere in considerazione esclusivamente soggetti di taglia normale studiando soprattutto le famiglie di provenienza.Ho sempre ritenuto che il problema della taglia andasse combattuto “proponendo” e “sostenendo” i cani piccoli che comunque fungono da mediatori di taglia(tutti li vogliono ma nessuno li usa) piuttosto che demonizzando quelli grandi se ben costruiti ,sappiamo benissimo infatti che gran parte degli allevatori espongono i cani in taglia ma allevano con quelli grandi.Sempre con Luciano abbiamo avuto diversi scambi di opinione su un argomento in particolare e sul quale avevamo difformità di vedute: “ E’ meglio tollerare un esubero di taglia su un maschio o su una femmina?Io sostengo che con un maschio bisogna essere meno tolleranti,in primis perché anche l’ultimo degli eccellenti riprodurrà un numero maggiore di soggetti di qualsiasi femmina ,oltretutto in caso di massiccio utilizzo (vedi willy,Ballack,Gary) il suo impatto sui “centimetri” della razza può essere devastante.Lui ,altrettanto giustamente sosteneva che ci sono femmine come Palme che hanno avuto un impatto sulla razza maggiore di qualsiasi altro maschio, ed io di rimando: “E’ vero,ma quante Palme von wildsteigerland abbiamo avuto nella storia,una.E ancora,quale tutela della taglia mette in atto una società specializzata che per un decennio propone consecutivamente come sieger tre soggetti che la esuberano di almeno 2/3 cm?Ogni sieger ha un effetto moltiplicatore, durante la sua esistenza infatti , effettua un minimo di 400 monte andate a buon fine con una media di 2000 figli che vengono inseriti nel circuito e che spargono a mani larghe i suoi geni all’interno della razza e dovrebbe essere scelto sempre fra i soggetti in taglia assoluta e con il minor numero di difetti possibili.Ora come vedete,la discussione è interessante ed ognuno di voi ha qualche stimolo in più per svilupparla.Ovviamente queste affermazioni possono far storcere il naso ad alcuni puristi ,ricordiamoci che la media taglia va sempre ricercata e tutelata a prescindere,ma viviamo un periodo storico in cui occorre fare delle scelte perché anni di disattenzioni hanno minato la razza fin dalle fondamenta.Ritengo sia indispensabile intervenire sulle correttezze degli angoli posteriori e sul parallelismo degli appiombi anteriori che rendono “disabile” il nostro cane, anche in considerazione del fatto che l’intera razza ,soprattutto in Italia si regge su soggetti fortemente problematici in tal senso.Se però volessimo metter mano a tutte queste problematiche contemporaneamente non avremmo da far altro che chiudere i battenti,sono oltretutto convinto che attaccare tutto e tutti è roba da teorici,da gente che non si sperimenta in allevamento e che non vive quotidianamente le difficoltà che noi allevatori affrontiamo.Ricordiamo anche che un soggetto di taglia grande se ben costruito è più funzionale e resistente di uno di taglia media con appiombi scorretti o con errato rapporto torace arti.Un intervento ancora più deciso andrà effettuato sulla varietà delle linee di sangue ,i nostri cani partoriscono con difficoltà , hanno un tasso di mortalità alla nascita altissimo ,hanno gravi problemi dermatologici e di assimilazione e pur essendo carnivori……..sono persino intolleranti alla carne .Se solo riuscissimo a fare dei test intellettivi ci accorgeremmo che la razza si sta estinguendo come la maggior parte delle dinastie regnanti del medioevo scomparse a causa dei reiterati matrimoni fra fratelli . Al recente campionato italiano tutti i primi quindici maschi presentano Vegas nel loro sangue,spesso in consanguineità,mentre tredici presentano contemporaneamente Vegas e furbo , tutti i partecipanti della classe lavoro invece presentano Palme,più e più volte,risultando in definitiva tutti fratelli.Più di qualcuno si è meravigliato per l’accoglienza entusiastica riservata da alcuni di noi ad Asap Aldamar,effettivamente ben oltre i suoi meriti reali,ma Asap rappresenta soprattutto una dialisi del sangue,un opera d’igiene nella razza, essendo uno dei pochi soggetti libero da Furbo e con Vegas a 4 e quindi relativamente lontano e non consanguineo su se stesso..Se poi vogliamo “inquietarci “ ulteriormente e comprendere effettivamente la gravità del momento ,ricordiamo che non c’è soggetto nel mondo espositivo (io non ne conosco) libero da Palme.Questo ci dimostra chiaramente come la nostra razza manchi di “ossigeno” e molti dei responsabili dell’allevamento tedesco del passato hanno colpe gravissime in questo senso(Hermann su tutti).Ovviamente occorre prestare attenzione al carattere…ma quello è un cantiere sempre aperto ..un po' come la Salerno -Reggio Calabria.Spero di aver fornito spunti di riflessione,rendendo disponibili dati che partono dall’esperienza personale di chi da 35 anni percorre 6 chilometri al giorno con i propri cani in bicicletta,con il sole e con la pioggia,fatti salvi i periodi in cui …..o io o loro non stavamo bene,quasi sessantamila chilometri complessivi .Se poi volete testare la veridicità di quanto sostenuto non avrete da fare altro che ……..pedalare ragazzi…….pedalare.
Ps.Ragazzi,buon Gorrieri a tutti,io non ci sarò,i miei ragazzi sono impegnati in cresime e comunioni e ci sono occasioni nella vita in cui non puoi e non devi essere assente e queste sono fra quelle.Buon divertimento e speriamo sia l’ultimo Gorrieri a Modena,dal prossimo anno qualche regione del centro sud si candidi ad ospitarlo non foss’altro per dimostrare a qualcuno che siamo capaci di organizzarlo e soprattutto che se ci mettono a terra siamo anche in grado di camminare.
Che la vita ci sorrida
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